lunedì 26 giugno 2017

Notiziario del compasso: " L'autentico ruolo della massoneria del G.O.I chiarito con un distinguo dal Proc. Antimafia Dott. Franco Roberti."

Massoneria del Grande Oriente d'Italia


Bisi (Goi), parole Roberti sono per noi speranza


  (ANSA) - ROMA, 26 GIU - "Quando si analizzano le cose con
grande equilibrio, senso del dovere e facendo i necessari
distinguo, allora si può ben dire che si è sulla strada giusta
per capire il vero e prezioso ruolo della Massoneria all'interno
della Società. Le parole del procuratore nazionale Antimafia,
dottor Franco Roberti, che nell'intervista su Skytg24 alla
giornalista Maria Latella, ha opportunamente fatto chiarezza
separando la Libera Muratoria ufficiale e regolare, di cui il
Grande Oriente d'Italia rappresenta da oltre 200 anni la più
antica Obbedienza nel Paese, da quella occulta e deviata legata
a commistioni con la criminalità, sono importanti e
costituiscono per noi massoni una salvaguardia ed una speranza".
Lo afferma il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia (Goi),
Stefano Bisi, commentando le parole del procuratore Roberti ieri
a Sky.  "Spesso nell'ambito di inchieste giudiziarie e di
notizie pubblicate dai media - afferma Bisi - si parla
genericamente di Massoneria, facendo di tutta l'erba un fascio,
con conseguenze negative per l'onorabilità dei fratelli che
fanno parte del Grande Oriente d'Italia. Speriamo che anche
altri soggetti comprendano la complessità del fenomeno
Massoneria, dove non esiste un copyright, e che la nostra
Comunione  venga tutelata e preservata da arbitrarie e lesive
generalizzazioni. Noi ribadiamo con forza la nostra trasparenza,
e l'alto ruolo iniziatico della nostra missione che ci vede
portatori di principi e valori sani che elevando l'Uomo
combattono le mafie".

Fonte :(ANSA).
VR-COM
26-GIU-17 15:38 
Aaronn: L'informazione politica, filosofica ,exoterica. La ricerca e l'opinione.
Vede caro signore,ciascuno apprezza o deprezza per ciò che sta dentro alla propria cultura. A lei piace la mostranza di Tina? Me ne congratulo ... A me ... i comportamenti che assumono le donne nell'atto di sciorinare i propri panni con la vocalità stridula...non va a genio. Tutto ... prende origine dalla nostra cultura ... Le piaccia o meno é così.

domenica 25 giugno 2017

NOTIZIARIO DEL COMPASSO :" In 300 anni una fiaccola della libertà mai spenta".


Ecco il testo dell’allocuzione del 24 giugno 2017del
Gran Maestro Stefano Bisi

Benvenuti carissimi Fratelli, gentili signore, amici che siete arrivati al Vascello anche da molto lontano. Grazie di essere qui con noi per condividere questo compleanno. Ci siamo dimenticati le candeline. Rimediamo con gli accendini o con i telefonini.  Accediamoli tutti insieme.  Accendiamo la grande fiamma della libertà e della solidarietà. 

Ci siamo fatti un regalo Ma ci siamo fatti dei regalo: abbiamo messo a posto il pianterreno del Vascello, che vi invito a visitare. Abbiamo anche riportato alla luce un fondo, il cosiddetto Fondo Lattanzi, che è rappresentato da tante opere uniche di valore massonico. Lo porteremo dal sottoscala e lo faremo salire per mostrarlo a tutti. Per mostrare questo grande grande patrimonio che fu acquistato trenta anni fa dal Gran Maestro Armandino Corona.  E poi ci siamo fatti anche un altro regalo oggi: anche questo un dono molto atteso. Ce l’abbiamo fatta .

 Sono i fascicoli che ci vennero sequestrati nel 1992 da pubblico ministero Agostino Cordova. Sono qui. Questi sono il frutto della libertà, di noi,  alfieri della libertà. Nel  1992 qui vennero a sequestrare queste carte, come pure effettuarono sequestri nelle case dei nostri fratelli in giro per l’Italia. Nottetempo  vennero svegliati dalle forze dell’ordine. Qualche giorno fa mi ha detto un vecchio fratello “il tempo è galantuomo”. Non è vero. Il tempo non è galantuomo o quanto meno non è galantuomo per tutti. 

Alcuni di quei fratelli che quella notte vennero svegliati dalle forze dell’ordine sono passati all’Oriente Eterno e non avranno la soddisfazione di riprendersi i documenti che erano loro e che vennero ingiustamente sequestrati da quel pubblico ministero. E alla fine,  quell’inchiesta, ricordiamo ancora, era il 3 luglio del 2000 finì con un’archiviazione. Ci siamo fatti quindi questo regalo e oggi più che mai brilla la fiaccola della Libertà, noi la teniamo sempre accesa, anche in questo periodo in cui ci sono assalti,  da parte dei nuovi barbari oppositori del libero pensiero, beceri e pericolosi populisti,  falsi democratici, doppio-garantisti, e ci attaccano coloro che chinano le teste e le loro coscienze cercando di costruire dei mostri che non esistono. Questi uomini e donne che pensano di colpirci guardano con le false lenti del pregiudizio ed agiscono in modo ipocrita e violentemente discriminatorio nei confronti di una Comunione che difende da sempre, dalla sua nascita, i valori fondamentali dell’uomo la  Tolleranza, la Solidarietà, la Fratellanza, l’Uguaglianza. Ma i nostri labari garriscono al  vento. Durante gli interventi guardavo il labaro che da oggi è sul tetto del Vascello. Guardavo con commozione ed emozione anche questo labaro, antico, intriso delle lacrime dei nostri fratelli che sono di gioia e di dolore.  Perché in questi secoli ne abbiamo passate di tutti i colori. Ma noi ci siamo, ci siamo ancora con il nostro labaro e con il nostro nome che non è cambiato. Noi ci chiamiamo sempre Grande Oriente d’Italia. Altri  che vogliono colpirci hanno dovuto cambiare nome, cognome, dna per dimostrarci chi sono, per poter esserci. Noi ci siamo anche perché siamo stati capaci in questi secoli anche di fare autocritica quando abbiamo sbagliato, bisognerebbe che anche altri capissero che è necessario fare autocritica. E noi oggi siamo qui, insieme a tanti fratelli venuti da lontano, a tanti amici, che liberi muratori non sono,  siamo qui  per ricordare le nostre forti radici, le nostre solide radici che ci hanno permesso nel tempo di dar vita a rivoluzioni hanno travolto regimi illiberali, aiutando e favorendo il progresso tecnologico e cercando sempre ed ovunque di elevare l’Uomo e migliorare l’Umanita’.

Ma qualcosa negli ultimi tempi sta accadendo in Italia che non ci piace,  perché l’abbiamo già visto, letto sui libri e lo abbiamo appreso da testimoni, che hanno vissuto momenti terribili. C’è qualcuno, anzi più di uno che, nascondendosi dietro la facile bandiera dell’Antimafia ed argomentando assurdi accostamenti e teoremi, vuole servirsi della Libera Muratoria come capro espiatorio dei problemi del mondo.

Prima hanno mandato tredici finanzieri a in questa sala, il primo marzo, quel labaro nell’angolo ci sosteneva, ci confortava. Era la nostra storia che ci confortava. Hanno violato, secondo noi, la legge. Adesso c’è chi pensa di andare oltre, che si è messo in testa l’ambizione di marchiare i liberi muratori e di ripetere le “gesta” di un “gentiluomo” che si chiamava Benito Mussolini. Ma lo dico oggi, nella festa di compleanno della Massoneria, e senza giri di parole, lo dico in in modo diretto. Noi liberi muratori siamo buoni, i liberi muratori sono buoni. Amano anche la loro patria, amano i diritti che questa patria concede. E reagiremo e stiamo reagendo con la legge in mano per difendere il libero associazionismo. Noi siamo alfieri delle libertà. 
Noi siamo alfieri delle libertà di tutti i cittadini. A chi sta a cuore la libertà di tutti ricordo che quando si comincia a perseguitare la Libera Muratoria suona un campanello d’allarme. Lo capì Antonio Gramsci nell’unico intervento che fece alla Camera, quando intervenne per difendere la Massoneria, lui che non era massone, per difenderla da una legge che stava per essere approvata. Una legge che venne approvata. Ed ebbe ragione. Di lì a poco morì la libertà di tutti. E a chi oggi presenta proposte di legge liberticide consiglio, se mi è permesso di dare un consiglio, di rileggersi la Costituzione della Repubblica italiana, in particolare gli articoli 2 e 18. Di quella costituzione che è il testamento spirituale di centomila morti, come disse Piero Calamandrei. Il 4 novembre siamo andati alle urne per votare si e votare no. 
Non mi ha appassionato quel dibattito. Sarebbe stata invece quella l’occasione per riflettere sulla Costituzione, per adattarla ai tempi che cambiano e allora dico a chi ha scritto quelle proposte di legge.  Se oggi hanno la libertà di dire, di scrivere, lo si deve a tanti che hanno combattuto per la libertà, perché questa nostra  nazione chiamata Italia fosse una, che ci fosse un parlamento che rispettasse il principio della divisione dei poteri.
Per un verso i liberi muratori del Grande Oriente d’Italia si sarebbero aspettati  di essere considerati, per quanto abbiamo fatto per questa  patria, in occasione del  Risorgimento ma anche durante la  ricostruzione, e la nascita della Repubblica. Un nostro fratello Meuccio Ruini contribuì a scrivere la Costituzione e un altro fratello  Paolo Paschetto, valdese di Torre Pellice, disegnò addirittura l’emblema della Repubblica italiana. E noi oggi dobbiamo difenderci  dagli attacchi di è chiamato a rappresentare la Repubblica italiana. E’ questa l’aberrazione. E’ questo il contro senso.
Com’è possibile che ci siano uomini che si divertono a giocare con il cuore e l’anima di migliaia di altri uomini, siamo 23 mila. Questa è una strada senza via d’uscita. E chi ha un odore stantio, questo si di democrazie illiberali, questo è l’odore stantio. L’odore stantio di pensieri fritti e rifritti. Non è l’odore stantio della Libera Muratoria. La Libera Muratoria profuma, profuma  di libertà, di tolleranza, di uguaglianza, di solidarietà. E noi non ci stiamo a essere in difesa, arroccati. Chi ha la passione del calcio come me, ricorderà un vecchio allenatore, Nereo Rocco, che quando allenava squadre piccole, deboli, si arroccava in difesa, faceva il catenaccio e quando poi quando ha avuto squadre importanti è andato anche all’attacco. A noi non piace il catenaccio.  Noi ci piace un altro metodo, quello ad esempio di  Arrigo Sacchi: la ripartenza. Noi da questo evento, da questo fatto del primo marzo, da questo furto di libertà ai danni del Grande Oriente d’Italia, noi ripartiamo, ci rilanciamo. I fratelli sono più uniti, più attivi , più coesi. Noi, cara la nostra Italia, siamo cittadini del mondo ma non di un mondo di cimeli, di oggetti del passato da esibire. I nostri simboli e gli strumenti che usiamo non hanno perso il loro immenso valore costruttivo e spirituale. I ponti e le opere che abbiamo fatto non cadono. Sono indistruttibili. Vorrebbero metterci in una trappola. Pensano che noi vestiti un po’ alla garibaldina con i nostri labari, i nostri grembiuli, pensano che  saremo spazzati via dalla corrente, dal conformismo, magari esausti e divisi. Non sarà così. Chi vuole questo, si deve mettere il cuore in pace. La Libera Muratoria ci sarà ancora. Le nostre colonne sono forti. Sono solide. Ci sono fratelli straordinari che ogni sera partecipano alle tornate rituali nelle 850 logge di tutta Italia. Ce ne sono alcuni che voglio ricordare. Ce n’è uno che alcuni di voi hanno visto all’inizio di questa festa di compleanno. Si chiama Mario Sacconi  ed è arrivato con la sua carrozzella, accompagnato da un fratello. Mario Sacconi ha 91 anni . 

 E’ stato l’ultimo copritore di Palazzo Giustiniani. E’ stato qui, è tornato nella sua casa, a trovarci, per prendere e dare energia a tutti noi, ai fratelli più giovani, che devono sapere che tra le colonne ci sono ancora fratelli come Mario, o come Franco Basile che ho incontrato a Taranto qualche giorno fa a una tornata della sua loggia.  Franco ha 95 anni, è stato iniziato il 29 maggio del ’47. Io non ero nato. Franco Basile ogni settimana partecipa ai lavori della sua loggia e alla fine della tornata prende il registro e chiama tutti i fratelli assenti e li rimprovera, chiedendo loro perché hanno fatto corta.  Quando ci siamo salutati mi ha donato una lettera e una sua foto. “Portale con te -mi ha detto -Ti porteranno fortuna”. Io le porterò con me. Sono emozioni. 
Sono forti emozioni che solo la Libera Muratoria sa dare. Come quando l’altro giorno a Bucarest, durante la Conferenza mondiale dei Gran Maestri, quando ho salutato il Gran Maestro della Gran Loggia del Rio Grande do Sur e mi sono presentato,  e lo ho visto fare un balzo, ho pensato di aver fatto un errore, una gaffe. No, lui era sorpreso e mi ha detto che nella sua loggia c’erano ben quattro fratelli che si chiamano Bisi, con i quali poi mi sono sentito. Uno dei quattro mi ha raccontato di essere nato lì da genitori italiani, i nonni erano venuti da Mantova. E ho pensato allo ius soli. E ho pensato a quei bambini che nascono qui, che parlano italiano molto meglio di me, ma hanno un colore diverso dal mio nella pelle, sono italiani o no? Sono italiani. Loro sono italiani come noi e non possiamo emarginarli. E poi c’è un altro fratello, è passato all’Oriente Eterno, si chiamava Alberto, viveva nelle montagne del Casentino, in provincia d’Arezzo. I fratelli  piu’ giovani andavano a prenderlo a casa per portarlo in loggia, finche’ le forze lo hanno sorretto. A un certo punto non ce la faceva piu’ ma non voleva perdere l’appuntamento con la tornata di loggia. Allora, il giorno della convocazione, si chiudeva nel salotto di casa, indossava il grembiule e i guanti, da solo, recitava il rituale, faceva il maestro venerabile, l’oratore, il primo sorvegliante, il secondo. Di sicuro non litigava con nessuno, faceva questa  battuta.  Non vogliono capire che noi siamo uomini sensibili. 

Vorrebbero farci fare la fine dell’Albatros della poesia di Baudelaire: il gabbiano, un tempo re del mare, simbolo della libertà che viene catturato e deriso dai marinai perché vecchio e stanco. Ed i marinai di oggi nei  nostri confronti vi sono? Coloro che ci calunniano ia dall’alto del loro scranno? Noi non faremo la figura di quel gabbiano deriso. Noi non ci stiamo a farci mettere in un angolo. Goethe fratello nostro scriveva che in principio era l’Azione. Voltaire, altro fratello nostro, scriveva che “non c’è un male da cui non nasca un bene”.  La verità è che, quella notte del primo marzo, che finì alle 6,30 del 2 marzo, ci ha aiutato a capire meglio chi siamo, chi vogliamo essere, che siamo noi il frutto di un albero antico, siamo guardiani della libertà, alfieri delle libertà. Di quella libertà che alcuni nostri fratelli pagarono con la vita come Giovanni Becciolini, ucciso a Firenze dagli squadristi che volevano prendere gli elenchi dei massoni fiorentini  e che lui custodiva come segretario della loggia. O come Achille Ballori, che era stato eletto Gran Maestro, ucciso da uno squilibrato che pensava che tutti i suoi guai dereivassero dalla Massoneria. O come Placido Martini che venne trucidato alle Fosse Ardeatine. Tre nomi, ma ne potrei ricordare tanti altri, per esempio Lando Conti, sindaco di Firenze, morto in un agguato delle Br. Un omicidio preceduto da una campagna denigratoria nei suoi confronti. Ecco noi siamo pronti a vigilare e a batterci per una nuova stagione di diritti , il diritto al lavoro, alla salute, allo studio, alla libertà. 

Quella libertà che amava un vecchio garante della Privacy, Stefano Rodotà, morto proprio ieri. Voglio ricordarlo. Ma voglio ricordarlo soprattutto a coloro che ci attaccano, a proposito di questa invocata trasparenza. Sapete cosa diceva Stefano Rodotà? La trasparenza assoluta è tipica dei regimi totalitari. E chi i oppone all’invasione dello stato nell’intimo di una persona viene immediatamente collocato nella categoria dei sospettati.  Mi sono sgolato l’altra sera a Lamezia Terme al Festival Trame, dove,  devo dire un gruppo di giovani coraggiosi di quella città mi ha invitato per parlare della Libera Muratoria. E’ stato un dibattito acceso, schietto. Speriamo di aver seminato il seme del dialogo. E noi vogliamo essere in prima fila per diffondere la cultura, per stare attenti  alla scuola, ai bisogni degli studenti e a questo proposito “in bocca al lupo” a tutti i ragazzi che affrontano la maturità proprio in questi giorni. In particolare agli studenti delle zone terremotate. Pensate che cosa vuol dire vedere tremare il tavolo su cui si sta studiando. E poi, chi va male, può star tranquillo. Vi do una notizia.  L’esame di quest’anno potrebbe essere annullato. E sapete perché? In una traccia del tema di italiano c’era da riflettere su una poesia di un certo Caproni. Caproni era un poeta livornese e sapete il suo peccato, quello che potrebbe portare all’annullamento della maturità?

Era di una famiglia di massoni. E quindi ci sarà sicuramente qualche parlamentare che se ha un po’ studiato presenterà un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, pensando che anche lì c’era la mano di un massone che ha tirato la traccia su un suo quasi confratello. Ma noi non ci spaventiamo, noi continuiamo a seminare. Lo diceva un uomo illuminato, il cardinale Carlo Maria Martini: “Educare è come  seminare: il frutto non eè garantito ed immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”. E noi continuiamo a seminare perché vengano garantiti i diritti previsti nella Costituzione della Repubblica Italiana, che è una e indivisibile. 

Non c’è  un’Italia del Nord, del Centro, del Sud. C’è un’Italia  una e una sola, solidale, con cittadini che si aiutano. Perché è previsto nell’articolo 2 della Costituzione che parla dei doveri inderogabili della solidarietà economica, politica e sociale. E lo dico proprio in questa occasione, in questi giorni in cui emergono carebze nella ricostruzione delle città terremotate. Sono accanto ai sindaci. Oggi davanti a noi c’è uno dei sindaci più valorosi, che si fa più rispettare in questa fase perché vuole aiutare i propri cittadini, Stanno combattendo con difficoltà di ogni genere, non hanno strutture, non hanno risorse e i cittadini vogliono le case, i campi sportivi, le scuole ricostruite. Noi nel nostro piccolo le popolazioni terremotate non le  abbiamo dimenticate. Il buffet che fra poco spero apprezzerete e’ stato allestito con i prodotti tipici di Norcia, è un buffet solidale  proprio per dare un segnale di un ulteriore segnale di vicinanza.

Da Gran Maestro elettricista, vivo con trepidazione e ansia l’arrivo delle luci che illumineranno il campo sportivo di Norcia. Vivo  con la stessa ansia e trepidazione dei ragazzini che vogliono giocare nel loro campo sportivo e vogliono giocare di giorno e di notte.  E di notte quando negli inverni di quelle zone fa buio presto vogliono andare nel campo. Li abbiamo conosciuti alla Gran Loggia di Rimini, hanno diritto ad avere le luci per illuminare il loro campo sportivo. E io voglio essere insieme a loro il giorno in cui accenderemo la luce. Noi dobbiamo essere insieme a questi ragazzi, ai dirigenti della società sportiva,  sono  educatori dei ragazzini Norcia. 
Noi vogliamo essere ancora vicini  anche ai nostri fratelli. I massoni sono temprati da innumerevoli prove che li portano a levigare senza sosta la loro pietra. Sappiamo da 300 anni come ci si muove sul pavimento a scacchi e nella vita di tutti i giorni. E forse è questo il vero segreto massonico, il segreto della fratellanza universale. Noi dobbiamo continuare a sognare. Perché un sogno diventa realtà se lo facciamo tutti insieme. Festeggiamo con gioia il nostro compleanno. Non ci sono le candeline, accendiamola questa fiamma di libertà, ci porterà fortuna. Noi siamo antichi, veniamo da lontano, ma siamo giovani nell’anima, come i ragazzi che vanno  ai concerti. Noi siamo alfieri della  libertà e lo saremo per sempre fino all’ultimo dei nostri giorni e dall’Oriente eterno sappiamo che in questa battaglia abbiamo al fianco tanti fratelli valorosi che ci hanno preceduto nel nostro interminabile viaggio. Viva il Grande Oriente d’Italia, viva la Libera Muratoria universale. Viva tutti noi, viva questo nostro amato paese, questa nostra amata patria.

Fonte:  http://www.grandeoriente.it/sabato-al-vascello-celebrare-300-anni-della-massoneria-moderna/

Plotino ; la via iniziatica nel silenzio.

Sottoscrivi con BloglinesPlotino Enneadi I,6,VIII 

  La  voce dell’antico e sacro cantore che vide in sé stesso la genesi e il dispiegarsi del cosmo, il suo Ordine e il ritorno di esso nella Sorgente immanifesta della creazione ci giunge attraverso i secoli trasmessa dalla bocca all’orecchio di  noi, iniziati ai misteri della Conoscenza Suprema. Questa voce non rinvia ad un tempo e a uno spazio del passato ma a Colui che è oltre il tempo e lo spazio. Rinvia a Colui che, adesso e ora, è presente a sé stesso, rinvia a Colui che é. Ragion per cui, per quanto antica, questa voce esprime una Eterna Novità immanente la creazione. Sintonizzarsi con la Tradizione iniziatica significa abbeverarsi alla sorgente inesauribile dello Spirito che sempre sgorga. Quell’Acqua di vita è la linfa vitale che dal Padre fluisce nell’Albero Cosmico della manifestazione e poi, al Padre, fà ritorno nel ritmo incessante dell’Amore o Respiro Cosmico.  Il Sé conosce il Sé e si Ama. “Può l’Amore volere o desiderare l’Amore se è esso stesso Amore? (Raphael)”.

Generazioni di Veggenti di ogni luogo, di ogni tempo di ogni razza e fede cantano in coro l’unitarietà di tutto ciò che esiste e, nel contempo, cantano le lodi del Padre, dell’Acosmico Signore, le lodi dell’Abisso inperscrutabile della divinità in sé. Le lodi del Silenzio metafisico.

Generazioni di veggenti cantano che l’ente uomo è incastonato nel cosmo. Il microcosmo è identico al macrocosmo quel che c’è là c’è anche qui, quel che non c’è qui non lo si trova da nessuna parte. Conoscere sé stessi quindi è conoscere il macrocosmo.  Essendo la Radice di noi stessi … identica a quella del macrocosmo ed essendo Quella Radice immutabile, indivisibile, realizzare la Radice di noi stessi è realizzare la Radice del cosmo.

 “Certo è inconoscibile la natura di colui al quale appartengono tutte le grandezze …. ma se - nella sua sovrabbondante dolcezza – desidera darne conoscenza affinché lo si conosca, egli può. (Trattato Tripartito)”.

 La via iniziatica quindi è via di ritorno alla Sorgente, è via di risalita. Del respiro del Padre che percorre l’Albero della Vita è il flusso ispiratorio, il flusso che dal molteplice va all’Unità Principiale, laddove il flusso espiratorio va dall’Unità Principiale al molteplice. La prima è via di soluzione delle forme e dei nomi, via di astrazione da tutte le sfere di esistenza. La seconda è via di coagulazione dei nomi e delle forme, via di manifestazione dei piani esistenziali.

Percorrere la via iniziatica, quindi, significa risalire, in noi stessi, gli strati della manifestazione. Conoscere sé stessi è quindi conoscere la manifestazione nella sua interezza per immergersi nella propria reale natura … che trascende e misteriosamente è immanente la creazione.
 Il punto di partenza è quindi una domanda : “chi sono io?”.

. Fermati e raccogli la tua attenzione, fai una pausa in quel che stai facendo e chiediti “chi sono io?” … bada però di non dare una risposta. Attendi la risposta in silenzio … attendi la risposta della parte più nascosta e radicale di te stesso, ricorda:  “fra conoscere intellettualmente un concetto e realizzalo invero nella coscienza c’è un’abisso, un incommensurabile abisso … senza sostegni (Raphael)”.

 La nostra Reale natura è la Costante che sostiene lo spettacolo sempre cangiante dei mondi. Sullo schermo immutabile della pura Coscienza le ere si susseguono, nel loro incessante fluire e rifluire. Occorre quindi discriminare fra ciò che sempre è, e per ciò stesso è Reale, e ciò che ha un inizio, una durata e una fine e, per ciò stesso, è irreale. Dire che un dato è irreale non significa dire che è un non esistente, come il figlio di una donna sterile o le corna di una lepre, ma solo che è transeunte, è un istante di sogno nell’eternità.

 Una via iniziatica non è per i più. I più sono assetati di mistero, di poteri materiali o psichici; sono bisognosi di adattabilità con la vita profana, hanno necessità di conforto psicologico e di commiserazione. I più amano perpetuare la propria incompiutezza, amano accentuare i valori mondani o celesti e “suonare le trombe”  nelle piazze. I veri Filosofi dell’Arte non amano le piazze e i circoli salottieri, essi non sono rumorosi perché sono profondamente meditativi, perché non possono disperdere le proprie energie: chi sta tentando di “morire da vivo” non può permettersi distrazioni, commiserazioni e l’ascolto di sciocchezze e bagattelle. Ogni ente deve saper trovare il suo giusto posto, deve saper adempiere il suo dharma  (Raphael Triplice via del Fuoco I,24)

Fonte:

Enneade I, 6 (Sulla Bellezza) di Plotino


sabato 24 giugno 2017

Notiziario del compasso: l'Italia,una cultura relativista? laica ?



Perche' l'uomo d'oggi parla di piu' di un tempo andato di cultura ralativista ? Di laicismo ? Di tutto quanto lo pervade e lo inserisce in un buio di incertezze?

A buon ragione credo che L'uomo d'oggi, non è proprio il diretto responsabile ,in una società ,L'italica, dove si antepone il bello al brutto,il bene al male, il giusto all'ingiusto,il valore dell'uomo e la sua naturale identità fisiologica a quella dell'altro che da una diversità ne vuol trarre motivo per accentrare a se il vizio, l'intolleranza, la leggittimazione di uno stato sociale, che,per esser assunto a tale ,abbisogna  e non solo,adeguarsi nel rispetto delle leggi di esso in cui risiede ,ma alle quelle  di Dio ,del rispetto dell'uomo verso l'uomo.

Per essere meglio inteso accenno ad un non recente discorso di Papa Benedetto xvi° nel quale,venne detto dell' Uomo d'oggi, dell'uomo che ,piu' di ieri, sembra aver perduto il vicolo che lo conduce alla strada maestra ; " Profondamente bisognoso di partecipare  a quella cultura che predomina in occidente ,universale ed autosufficiente,che genera un nuovo costume di vita.Un nuovo illuminismo,un nuovo laicismo,una nuova libertà sperimentale ed anche calcolabile, che vorrebbe assurgere  a valore fondamentale avverso  la quale tutti dovrebbero sottostare.
Così Dio ne rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica e la fede in lui diventa piu' difficile  perchè  oggi noi vediamo  nell'uomo ,l'essere capace di far tutto da se. Così diventando un prodotto della natura viene assimilato ad un animale."  In forma breve queste
frasi sono di Papa
Joseph Ratzinger.
Ma anch'io condivido lo  stato di perpressità che oggi pervade l'uomo;
Perchè si allontana vieppiù da Dio, dal Cristianesimo,si allontana,dal concetto famiglia,dal rispetto avverso il prossimo,a vantaggio di un arrichimento proprio, si libera degli orpelli secolari per mutare una morale che oggi lo vede precipitare in un indifferentismo che egli definisce laicismo ed in relativismo che conseguentemente rappresenta il vuoto ed il dubbio che  pervadono la sua mente.

Per risalire la china ,non servono alchimie,ma un interesse verso l'uomo da parte dello stato e della Chiesa, con l'interesse di ciascuno per i compiti  che morale, fede, ed educazione assegnano,ma soprattutto  diffondendo la cultura della fraternirà, dell'amore ,della tolleranza ,principi ,questi che se diffusi con il cuore e distribuiticon gratuità senza che alcuno indossi le penne del pavone cambiano gli uomini e gli stati.-

Aaronn
è Salvatore Casales

Notiziario del compasso: come si diventa fratelli massoni.

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La fratellanza

E' recente l'interrogazione che ricevo da alcuni fratelli apprendisti. Come si diventa massoni e poi fratelli, senza una comune mescolanza sanguinea? Sembra strano, ma quando si diviene iniziati massoni, cioè quando l'uomo normale di tutti i giorni passa dallo stato della profanità iniziatica per ascendere allo stato d’iniziato, gli aderenti si chiamano subito fra loro fratelli. Si chiamano fratelli e si dicono essere liberi muratori, perché libera é stata la loro scelta dai condizionamenti del mondo profano e liberi sono di unirsi a una catena d'iniziati che si prefigge la costruzione dell'Uomo, nell'ambito di un suo miglioramento. Dopo i primi approcci confidenziali e d'amicizia, si comincia a darsi del tu, ci s'incontra nelle riunioni di loggia con il solito e manifesto afflato, ma sembra che qualcosa non si é concretizzata del tutto; Cosa c'é che non fa esplodere quel flash di amore fraterno? E' un modus, quello che si manifesta scevro d'intimo sentire? O devono ,invece verificarsi una serie di eventi per sentirsi reciprocamente fratelli? Illustri lettori d'ogni censo, la fratellanza nei massoni non ha la specifica e istantanea confluenza d'intendi intimistici,come quando si é fratelli divenuti tali per fatto di consanguineità. La Fratellanza fra i massoni si raggiunge con la pazienza. Pazienza nel limare, pazienza nel lasciarsi limare e pazienza nei dissapori che non riguardano valori fondamentali, osservanza certa di un rispetto reciproco che, nella continuità, deve creare certezze. Si raggiunge la fratellanza e si diventa, nello stesso tempo, massoni, dopo anni di adattamento e con delicatezza reciproca, perché nei nostri interventi, come da recente declama il Gran Maestro Stefano Bisi, si parla uno per volta senza per nulla cedere a quell'azione della sopraffazione, tanto in uso nelle manifeste riunioni di carattere sociale. Per ciò che, dunque, non é consentito ai fratelli di alzarsi dal proprio scanno senza che ciò è consentito, ma sopra ogni cosa, nel giuramento dell'iniziato una clausola vincolante impone, che da quell'istante, deve essere nella naturalità, il rispetto reciproco tra fratelli nel tutelare la dignità vicendevole. Cosa non di poco conto se un approccio iniziatico non raggiungesse l'essenza prima che deve nascere e morire con l'amore pieno e reciproco che deve correre tra fratelli inseriti nell'ambiente di una comunità d'iniziati. E' pure una verità quando si asserisce che socievoli si nasce, mentre fratelli si diventa. La fratellanza pertanto, è l’atto del costruire, leggermente affine a quella elevazione stessa che si esige all'iniziato durante il suo processo di crescita e di modellamento interiore che é necessario, ma rimane comunque un lavoro che va creato giorno per giorno, con pazienza e umiltà, con amore e delicatezza, con costanza e intelligenza tenendo presente che si tratta di una delle imprese più lunghe, più complesse e più sottili che il nostro cuore e la nostra mente possa realizzare. “ Un Massone è tale se è fratello all’altro “ Aaronn

martedì 20 giugno 2017

Notiziario di una repubblica dipendente da un' Europa tanto sofferta dagli italiani

Sottoscrivi con Bloglines Presidente Gentiloni:
Perché il Governo di maggioranza PD vuole assolutamente lo Ius Soli? Non vi interessano i 7 milioni di poveri italiani? Gli Italiani terremotati? Il Debito Pubblico record? Le aziende che falliscono? I cavalcavia che crollano? L'usura di stato chiamato fisco? I milioni di disoccupati? I giovani italiani che per farsi un futuro devono lasciare l'Italia? L'impunità dei delinquenti che non fanno neanche un minuto di carcere? Gli Italiani sfrattati che dormono in mezzo la strada? Gli italiani disabili senza assistenza? Ospedali e punti di emergenza che chiudono per fare cassa? Gli esami diagnostici preventivi e molto altre prestazioni mediche diventate a pagamento? Gli anziani che devono vivere con 400€ al mese? Al Governo interessa solo lo IUS SOLI. Un affare economico colossale e una fonte di voti che sostituirà gli Italiani pensanti. Noi non ci arrenderemo........protestare è un diritto oppure questo governo ha solo la sigla di democratico?

lunedì 19 giugno 2017

Notiziario del compasso: "Dialogo fra Religione e Massoneria"

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Sovente nelle Logge si affronta un tema difficile, per certi versi, ma sempre da sentire, per le diverse sfaccettature che ciascuno fornisce, ma che mettono in nuce le tante dispute, divergenze di carattere teoretico che fin dai secoli scorsi scrittori ,filosofi, critici hanno dibattuto Certamente, per il mio pensare e le tante dispute mentali, mi verrebbe quasi banale subito un’ardita declamazione su questa difficile quanto contrastata reciproca intolleranza, che a me da’ il sentore di un impossibile quanto incerto dialogo a venire . I motivi ? Le argomentazioni che hanno prodotto e mantengono questo non confronto? Credo siano da ricercare nella concezione che ha assunto la Massoneria da una parte e la religione dall’altra; nel caso che ci riguarda,quella Cristiana, e cioè la Chiesa Cattolica. Quella stessa chiesa che ,pur conservando una notazione antica sul giudizio espresso sulla Libera Muratoria , fin dal 1738 , inizio della enciclica ” in eminenti” di Clemente XII°, a tutt’oggi dichiara il proprio diniego sulla conciliabilità con la Massoneria vedi : ( Dichiarazione Cardinale Josef Ratzinger allora , Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, emanata il 26 – novembre del 1983 , oggi Santo Padre ) . Diniego che, a mio modo di pensare, è stato generato, soprattutto, alla nascita delle Costituzioni ,da come fu formulato, nel contesto storico – culturale dell’epoca, il concetto universalistico contemporaneo alla Riforma Protestante , e come si dovette invocare il concetto di tolleranza universale per porre fine alle persecuzioni religiose . La nascente Massoneria moderna doveva riflettersi sui vari aspetti della società dell’epoca uscendo una volta per tutte dal corporativismo particolaristico ed assumere una condizione istituzionale civile, nella forma di luogo d’incontro educativo, ricreativo , assistenziale nonché di ordine iniziatico. Nella sostanza i Liberi Muratori erano comunque e restavano cattolici professanti e non cattolici conformisti, basti pensare alla nascita della massoneria simbolica segnata convenzionalmente al giorno di San Giovanni, il 24 giugno del 1917. E ciò servì al Rev. Anderson, di cultura protestante prima ed al Rev . Desagulier, ministro della chiesa presbiteriana, successivamente, di annettere nella costituzione il principio della libera opinione in religione , filosofia e politica. Una religione Universale ,dunque, che si sarebbe sostituita a quella cristiana ( degli antichi ) , ispirata al Deismo; Solamente una semplice strategia per annettere in seno alla nuova istituzione uomini di ogni credo religioso ai quali sarebbe stato comunque inibito qualsiasi confronto o discorso nel luogo massonico? O una scelta di parte per il proprio credo ? Non è facile, pertanto, condividere oggi quale fu la causa prima che ingenerò spaccature fra “gli Antichi massoni operativi, quelli delle grandi costruzioni di cattedrali i quali trovavano nella religione Cristiana la fonte del loro operare e “i Moderni” massoni, speculativi, che condividevano la religione universale del deismo. L’antico contrasto fra massoni di idealità diverse, intanto, durò parecchio tempo, alla fine nel 1813 la massoneria inglese concluse e ritenne , nel mantenimento delle costituzioni di Anderson, superato il deismo, ma non l’essenza prima della massoneria che , per i cattolici senza fondamento, rimaneva una super religione , con una verità più ampia delle singole religioni, per gli Antients (Antichi ), che non accettarono le innovazioni della Gran Loggia ,si era stravolta l’essenza stessa della Istituzione L.M., in quanto che , oltre alla inversione dei segni di riconoscimento dei primi due gradi, era stata prodotta in essere la de-cristianizzazione del rituale. Queste furono le cause che portarono all’inizio della più grande scissione fra conservatori e nuovi fondatori dell’Ordine, ma tanto può meglio trovare enuncio in altre argomentazioni. Parecchi anni più avanti, nel 1962, a seguito di tramandati commenti su Massoneria e Religione, Chiesa Cattolica, sulla conciliabilità o meno con la massoneria, fu reso pubblico dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra , da una parte, un enunciato dal quale si dichiarò, nuovamente, il rispetto della massoneria per tutte le religioni , dunque la non interferenza dei propri adepti sui doveri verso Dio ( G.A.D.U. ) ; Che La Massoneria non è una super religione , non è espressione di alcun sincretismo teologico ( non esiste alcun dio massonico ), i Massoni hanno comune rispetto per l’Essere Supremo, è aperta a tutti gli uomini di tutte le fedi ; Crede nell’uomo , sulla sua capacità di costruirsi il tempio della libertà – della fratellanza – dell’ uguaglianza . Pertanto L’Essere Supremo non è il dio di una religione particolare né un Dio deistico, ma il Dio di tutti, Universale , il G.A.D.U.; Senza alcuna specificazione , la fonte originaria della spiritualità massonica . Una stasi sull’argomento pervase gli anni 1950 - 60 , quando il soglio pontificio visse, con Papa Giovanni XXIII° prima, lo splendore autentico di rinnovamento culturale e giuridico del tessuto religioso e, con Paolo VI° poi, il completamento della trattazione sul dialogo Chiesa-Mondo, di cui la chiesa necessitava ,ma sopra ogni cosa, quella concezione che convinse i credenti in Cristo a ragionare non più su scala confessionale, ma di umanità. Ma nel 1981/83 la Santa Congregazione per la dottrina della fede, in un documento riconferma le proprie idee filosofiche e le concezioni morali della Massoneria,opposte alla dottrina cattolica, che minano le basi della concezione del Dio dei cattolici e non consentono di accettare una rivelazione di Dio, come invece, avviene nella fede cattolica. Ma , allora, se la massoneria non è una religione, cosa altro è?…. E’ una società di uomini, oggi una Istituzione, che alcuni definiscono Laica perché non riconosce l’uomo come l’atto creativo di Dio; Altri massoni, invece, non eslusivista perché nel guardare ad una armonia universale, essa è solamente caratterizzata dai valori comuni a tutti gli uomini. Per tale motivo , la Chiesa si riferisce ai concetti di “verità relativa “ e relativismo, alla legge morale alla quale la massoneria si propone come metodo per le soluzioni di ciò che è vero e giusto e affermando che essa si situa nella direzione del relativismo ;Tanto è che per il concetto relativistico che ha di tutte le fedi religiose, li pone sullo stesso piano e si orienterebbe, a dire della chiesa, verso una verità avvolta dal segreto e dall’arcano. Spesso i massoni e gli studiosi di Massoneria non condividono l’espressione “ relativismo “perché se la massoneria non è una religione, come sempre ha affermato la chiesa, allora non può ritenersi relativista . Un metodo o una dottrina , comunque , credo non giustifichino il diniego che la chiesa nutre avverso la massoneria perché solo e soltanto Lei debba ritenersi detentrice di quei valori e di quei medesimi principi ricercati dai massoni. Questi valori comuni , I Principi, la ricerca del proprio essere, il Massone li ricerca e li fa propri secondo quanto sembra ad egli vero e giusto, secondo una ricerca mentale che, a mio parere, effettua in maniera individuale, ma che abbisogna del luogo comune, per il confronto, “la loggia”, non per apprendere il metodo del relativismo, o costruirsi un credo religioso, ma per fare della propria appartenenza un sistema di vita nel quale l’uomo stesso si pone come riferimento e tra-mandatario di una dottrina che forma uomini dabbene per l’intera umanità. Sono i Principi della Fratellanza, della Libertà, della Tolleranza, elementi cardine dell’antropologia massonica, tanto irrinunciabili, quanto fondamentali , che riconoscono al massone, la dignità di esprimere le proprie idee, di tollerare il suo simile , di dimostrasi vero fratello nel tempo del bisogno del suo consimile . La Chiesa Cattolica , in passato, ha tentato un avvicinamento alla Massoneria, chiedendole di fare qualche rinuncia sulla sua essenza , ma se ciò avvenisse non sarebbe più Massoneria, come non sarebbe più la Chiesa Cattolica se rinunciasse alla sua natura. Pertanto, con relatività, credo, si possono concettualizzare delle ipotesi di conciabilità al di là della diversità dei principi etici di Chiesa e Massoneria; Perseguendo, ciascuno, il medesimo fine possono, un giorno , Massoneria e Chiesa, iniziare quel dialogo lontano di un tempo e comprendere che la soluzione dei mali, che affannano l’uomo di oggi, soggiace nell’ avere rispetto e tolleranza, ciascuno dell’altro, delle altrui diversità anche religiosa, dell’altrui comprensione, perché tutti siamo fratelli, figli di un solo Dio creatore, che ha creato l’Uomo a sua immagine e somiglianza. Aaronn. :

domenica 18 giugno 2017

Notiziario del compasso "Gli antichi doveri"

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Vogliamo parlare di Massoneria? “Gli Antichi Doveri “ nella Libera Muratoria Nella Libera Muratoria è fatto particolare ripercorrere sovente i sentieri della tradizione e non solamente per confrontarci con la storia , ma vieppiù per non perdere gli aspetti essenziali che spesso determinano le scelte che l’uomo esercita nel continuo divenire . E come liberi viandanti sul percorso della via Francigena , siamo soliti ripercorrerla , per riportarci a ritroso nel tempo, per declamare,con rigorosa oralità, sugli Antichi Doveri , ( la regola – il principio – il confine ) . Punti fermi, sicuramente, trattati con dovizia di particolari, che ciascun iniziato riceve alla sua iniziazione e deve bene farli propri poiché rappresentano quella linea di demarcazione oltre la quale si perderebbe la identità massonica ,intendendo per identità , quelle verità immutabili, universali, atemporali . Antichi doveri che ,ahimè ,secondo le mie riflessioni, divergono da quelle codifiche che, in merito ai Landmarks , si sono fatte e che nel tempo hanno trovato terreno fertile, nella superficialità dell’uomo, nel tentare di rendere la libera muratoria una dottrina per l’uomo. Che tale non è perché l’elemento primario è e rimane l’uomo e la pietra ,quella medesima sulla quale egli stesso ci ha trasmesso la sua storia, la sua cultura e con la stessa ha segnato i limiti del suo agire , la legge del comportamento , del rispetto dell’uomo verso l’uomo , della libertà, della fratellanza ,della uguaglianza, ma anche della solidarietà ,della umiltà ’, della dignità . La Dignità, illustri fratelli quel valore che ,avvolte, si perde per pochi mezzucci ,mentre abbisogna di essere tenuto in serbo per tutta la nostra esistenza e il non mantenimento del quale farebbe naufragare il motivo per il quale ci riuniamo e siamo nella Libera Muratoria; Precetti che vieppiù rappresentano leggi non scritte che si trasferiscono da fratello a fratello al momento della iniziazione , mediante l’influenza spirituale, l’azione propagatrice del significato della nostra Opera di realizzazione iniziatica. Sì tale all’opera realizzatrice dei Collegia, dei Magi, dei Rosa + Croce che non consistette solamente nel tramandare alle generazioni future la medesima attraverso le cattedrali, e i templi come simboli a testimonianza della loro civiltà e cultura, ma nel trasmetterci attraverso l’arte e la bellezza delle loro opere,il raggiungimento della loro elevazione spirituale, della loro affannosa ricerca per misurarsi e migliorare sempre di più, non solamente come atto materiale ,ma trascendente,versato al recupero dei valori che fanno divenire l’uomo universale . E’ bene ,allora, ritornare a guardarci dentro, rivederci e verificare il nostro rigore morale che deve dare l’equo significato alla nostra dignità di uomini giusti , probi e veri di fronte ai fatti negativi che sovente fanno vacillare i pedamenta della vita sociale e della comunione come in un naufragio profano ; Ritorniamo, pertanto, alle fondamenta della nostra storia che, pur se ci perviene da tanto lontano,come l’origine dell’umanità , non disconosce che nell’universo intero il protagonista primo è l’uomo - ( siamo noi ) - questa macchina perfetta, frutto di un’alito divino che ha tradotto in opera tutto quanto potesse significare il riscatto di un peccato, elevandosi, al di là del bene e del male, dallo stato primordiale ai misteri dell’essere , alla Gnosi perfetta. Aaron

Notiziario del compasso: " Festeggiamo i 300 anni della Massoneria "


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24 Giugno, Festa della Massoneria. Tutti al Vascello per celebrare i 300 anni di vita moderna

Grande festa sabato  24 giugno nei giardini del Vascello per celebrare i tre secoli della Massoneria moderna. Appuntamento alle ore 19. L’evento è aperto a tutti. Occorre solo accreditarsi: 300@grandeoriente.it —


Il 24 giugno 1717, nel giorno di Giovanni Battista e dopo l’arrivo del Solstizio d’Estate, quattro logge massoniche si riunirono a Londra, nei pressi del sagrato della cattedrale di St.Paul, in una locanda molto popolare all’epoca, chiamata The Goose & Gridiron. Fu allora che prese vita la prima forma istituzionale della Libera Muratoria. Fu l’alba di un nuovo corso per la Massoneria che, abbandonate da tempo gilde e corporazioni, si avviava a diventare fucina di spirito e conoscenza dopo aver aperto le porte dei propri templi a chi voleva apprendere nuovi saperi ed era pronto a battersi per diffondere e affermare gli ideali di libertà, fratellanza e uguaglianza, che poi furono compiutamente teorizzati dall’Illuminismo. Da quel momento la Massoneria da operativa si trasformò in speculativa e quel 24 giugno 1717 viene festeggiato in tutto il mondo. Di quello storico evento non si sono conservati gli atti, ma rimangono numerosissime attestazioni. In poco tempo ci furono tantissime adesioni e si rese necessario stabilire delle regole. La Costituzione della prima gran loggia massonica, elaborata dal reverendo James Anderson, pastore presbiteriano, fu data alle stampe il 17 gennaio 1723. Quel testo divenne un punto riferimento, e lo è ancor oggi, per tutti i massoni del mondo. La Libera Muratoria infatti si diffuse in poco tempo in tutta l’Europa e in America: Francia (1721), Olanda (1725), Spagna (1726), Russia (1732), Svezia (1735), Svizzera (1736), Polonia (1739), Austria (1742), Danimarca (1743), Norvegia (1745), Massachusetts (1735). Lo stesso avvenne anche in Italia, dove nel Settecento, grazie a influenze inglesi, francesi e tedesche fiorirono logge in gran parte della Penisola. Durante il governo napoleonico, l’attività latomistica ebbe una florida stagione e, nel giugno del 1805, Milano diventò sede del primo Grande Oriente d’Italia. Il viceré Eugenio di Beauharnais fu il primo Gran Maestro. Dopo la Restaurazione, la Massoneria si disperse e solo in poche aree geografiche, soprattutto al Sud, fu garantita la continuità delle logge che si risvegliarono con l’avvento del Risorgimento. Nel 1859, la loggia Ausonia di Torino, animata da ferventi patrioti, diventò la cellula costitutiva di quel Grande Oriente che, ispirandosi alla solida struttura del periodo napoleonico, assunse nel tempo l’identità dell’istituzione nazionale oggi conosciuta. La sua organizzazione andò di pari passo con il processo di unificazione italiana. Torino fu la prima sede, poi fu la volta di Firenze e infine Roma, dopo la Breccia di Porta Pia nel 1870. E la storia continua, in Italia e nel mondo.
 

Il 24 giugno 2017 saranno trecento anni che la Massoneria moderna è nata ufficialmente e nello stesso giorno il Grande Oriente d’Italia festeggerà l’anniversario chiamando a raccolta tutti i suoi iscritti. Lo farà al Vascello e sarà grande festa. Sarà una bella occasione per stare insieme e vivere quel sentimento che unisce persone diverse in ogni luogo, anche lontano, in nome dei valori universali di libertà, uguaglianza, fratellanza, tolleranza e solidarietà. Quei principi da sempre professati dai massoni e che ora la società richiede.
I festeggiamenti per l’anniversario dei 300 anni della Libera Muratoria si svolgeranno nel parco del Vascello con inizio alle ore 19. In programma:
“Per una cultura della libertà”, incontro con  Eugenio Bernardini  Moderatore della Tavola Valdese;  Arturo Diaconale  direttore del quotidiano “L’Opinione delle Libertà”,  Samir Al Qaryouti  corrispondente di “Al Jazeera” e “France24”;
“La chitarra, tra virtuosismo e poesia”, concerto di  Diego Campagna  chitarrista di fama internazionale;
Allocuzione del Gran Maestro  Stefano Bisi 
L’evento è aperto anche ai non iscritti del Grande Oriente d’Italia. Chiude la serata un buffet solidale con i prodotti grastronomici di Norcia.
“24 GIUGNO - ROMA '' Per una cultura della libertà”, incontro con Eugenio Bernardini Moderatore della Tavola Valdese; Arturo Diaconale direttore del quotidiano “L’Opinione delle Libertà”, Samir Al Qaryouti corrispondente di “Al Jazeera” e “France24”; ⇒ “La chitarra, tra virtuosismo e poesia”, concerto di Diego Campagna chitarrista di fama internazionale;

venerdì 16 giugno 2017

Ancora ingerenze - La massoneria non é antistato - la massoneria é libertà.


 

 

 

Così la Corte europea “salvò” dal Csm il giudice massone

La Cedu interpretò la sanzione del Consiglio superiore della magistratura come un’ingerenza illegittima

I fratelli del Grande Oriente d’Italia non devono temere ( ancora) nulla: nessuna irruzione della Guardia di Finanza nelle logge calabresi e siciliane è stata ordinata dalla Commissione parlamentare antimafia. La faccenda ha a che fare con la richiesta della stessa di acquisire gli elenchi degli iscritti alle logge delle due regioni per incrociarli con le inchieste antimafia, in particolare quelle per rintracciare il latitante Matteo Messina Denaro, e scoprire se, tra i massoni, vi sia qualche “santista”, ovvero un fratello con l’affiliazione alla ‘ ndrangheta o alla mafia.
Richiesta che alla Bindi era parsa urgente in virtù di alcuni elementi emersi dall’inchiesta “Mammasantissima”, condotta dalla Dda di Reggio Calabria, dalla quale sono emersi punti di contatto tra clan e massoneria. Ma alla chiusura delle indagini, su 72 indagati soltanto uno – prontamente sospeso – è risultato iscritto ad una loggia massonica. Nei giorni scorsi, il Gran Maestro del Goi Stefano Bisi è stato ascoltato da Rosy Bindi, alla quale ha ribadito che non consegnerà gli elenchi, pur rimanendo disponibile a collaborare con l’autorità giudiziaria e con la Commissione antimafia. Che, nei prossimi giorni, continuerà ad approfondire i rapporti tra mafia e massoneria, ascoltando i Gran Maestri di altre confessioni massoniche. A smentire l’acquisizione coatta degli elenchi è stata la stessa Bindi, ieri a Milano per la presentazione del primo corso di dottorato di ricerca in Studi sulla criminalità organizzata: la Commissione, ha spiegato, «non ha assunto ulteriori determinazioni salvo quella già presa nell’ufficio di presidenza dell’ 11 gennaio di ascoltare i Gran Maestri di altre obbedienze massoniche». La proposta di spedire le fiamme gialle era stata invece avanzata da alcuni membri della Commissione del M5S e, per il momento, rimane soltanto un’idea.
Ma il punto ancora da chiarire è se sia un diritto o meno della Commissione pretendere gli elenchi. Una questione che si lega alla libertà di associazione da un lato e alla legge sulla privacy dall’altro, invocata da Bisi nel suo rifiuto a consegnare gli elenchi, preoccupato di una campagna persecutoria a danno dei massoni. A garantire la libertà di far parte di una loggia è stata, nel 1997, la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Allora al centro della polemica c’era addirittura un magistrato, categoria delicata per la quale era stato sollevato un dubbio circa la compatibilità con l’affiliazione a logge massoniche. La Cedu, però, perfino – verrebbe da dire – per loro ha ribadito la libertà di associazione, condannando l’Italia a risarcire il magistrato, sanzionato dal Csm. Per la Cedu, il Csm ha violato l’articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ovvero la libertà di riunione e di associazione, interpretando la sanzione comminata dal Csm come un’ingerenza illegittima nelle libertà del magistrato. Insomma, l’esercizio delle funzioni giudiziarie, afferma la Corte, non è incompatibile con l’affiliazione alla massoneria, nella misura in cui questa non è un’associazione segreta. Il caso risale al 1993, quando l’allora ministro di Grazia e Giustizia promosse un’azione disciplinare nei confronti di Angelo Massimo Maestri, all’epoca giudice al tribunale di La Spezia. Maestri si era iscritto al Goi nel 1981, affiliazione rimasta attiva fino al 1993, pochi mesi prima del provvedimento disciplinare. Un’affiliazione che per il Csm avrebbe menomato la sua credibilità di magistrato e il prestigio dell’ordine giudiziario nel suo complesso. Nel 1995, il Csm censurò il comportamento di Maestri, evidenziando l’esistenza di un conflitto fra l’affiliazione alla massoneria e l’appartenenza alla magistratura. A preoccupare il Csm era lo scandalo della loggia P2, che portò alla promulgazione della legge Spadolini, che vietò, di fatto, le associazioni segrete. Una sanzione confermata anche dalla Cassazione e che spinse Maestri a presentare ricorso alla Cedu. Per la Corte europea, però, la giustizia italiana aveva limitato la libertà di associazione. Una sentenza che sembra dare ragione a Bisi.
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Notiziario del Compasso " Quando la debolezza della politica " fa 90"

 

Così la Corte europea “salvò” dal Csm il giudice massone

La Cedu interpretò la sanzione del Consiglio superiore della magistratura come un’ingerenza illegittima
I fratelli del Grande Oriente d’Italia non devono temere ( ancora) nulla: nessuna irruzione della Guardia di Finanza nelle logge calabresi e siciliane è stata ordinata dalla Commissione parlamentare antimafia. La faccenda ha a che fare con la richiesta della stessa di acquisire gli elenchi degli iscritti alle logge delle due regioni per incrociarli con le inchieste antimafia, in particolare quelle per rintracciare il latitante Matteo Messina Denaro, e scoprire se, tra i massoni, vi sia qualche “santista”, ovvero un fratello con l’affiliazione alla ‘ ndrangheta o alla mafia.
Richiesta che alla Bindi era parsa urgente in virtù di alcuni elementi emersi dall’inchiesta “Mammasantissima”, condotta dalla Dda di Reggio Calabria, dalla quale sono emersi punti di contatto tra clan e massoneria. Ma alla chiusura delle indagini, su 72 indagati soltanto uno – prontamente sospeso – è risultato iscritto ad una loggia massonica. Nei giorni scorsi, il Gran Maestro del Goi Stefano Bisi è stato ascoltato da Rosy Bindi, alla quale ha ribadito che non consegnerà gli elenchi, pur rimanendo disponibile a collaborare con l’autorità giudiziaria e con la Commissione antimafia. Che, nei prossimi giorni, continuerà ad approfondire i rapporti tra mafia e massoneria, ascoltando i Gran Maestri di altre confessioni massoniche.
A smentire l’acquisizione coatta degli elenchi è stata la stessa Bindi, ieri a Milano per la presentazione del primo corso di dottorato di ricerca in Studi sulla criminalità organizzata: la Commissione, ha spiegato, «non ha assunto ulteriori determinazioni salvo quella già presa nell’ufficio di presidenza dell’ 11 gennaio di ascoltare i Gran Maestri di altre obbedienze massoniche». La proposta di spedire le fiamme gialle era stata invece avanzata da alcuni membri della Commissione del M5S e, per il momento, rimane soltanto un’idea.

Ma il punto ancora da chiarire è se sia un diritto o meno della Commissione pretendere gli elenchi. Una questione che si lega alla libertà di associazione da un lato e alla legge sulla privacy dall’altro, invocata da Bisi nel suo rifiuto a consegnare gli elenchi, preoccupato di una campagna persecutoria a danno dei massoni.

A garantire la libertà di far parte di una loggia è stata, nel 1997, la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Allora al centro della polemica c’era addirittura un magistrato, categoria delicata per la quale era stato sollevato un dubbio circa la compatibilità con l’affiliazione a logge massoniche.
La Cedu, però, perfino – verrebbe da dire – per loro ha ribadito la libertà di associazione, condannando l’Italia a risarcire il magistrato, sanzionato dal Csm. Per la Cedu, il Csm ha violato l’articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ovvero la libertà di riunione e di associazione, interpretando la sanzione comminata dal Csm come un’ingerenza illegittima nelle libertà del magistrato.
Insomma, l’esercizio delle funzioni giudiziarie, afferma la Corte, non è incompatibile con l’affiliazione alla massoneria, nella misura in cui questa non è un’associazione segreta. Il caso risale al 1993, quando l’allora ministro di Grazia e Giustizia promosse un’azione disciplinare nei confronti di Angelo Massimo Maestri, all’epoca giudice al tribunale di La Spezia. Maestri si era iscritto al Goi nel 1981, affiliazione rimasta attiva fino al 1993, pochi mesi prima del provvedimento disciplinare. 

Un’affiliazione che per il Csm avrebbe menomato la sua credibilità di magistrato e il prestigio dell’ordine giudiziario nel suo complesso. Nel 1995, il Csm censurò il comportamento di Maestri, evidenziando l’esistenza di un conflitto fra l’affiliazione alla massoneria e l’appartenenza alla magistratura.
A preoccupare il Csm era lo scandalo della loggia P2, che portò alla promulgazione della legge Spadolini, che vietò, di fatto, le associazioni segrete. Una sanzione confermata anche dalla Cassazione e che spinse Maestri a presentare ricorso alla Cedu. Per la Corte europea, però, la giustizia italiana aveva limitato la libertà di associazione. Una sentenza che sembra dare ragione a Bisi.

giovedì 15 giugno 2017

Notiziario del compasso" le origini muratorie "






ORIGINE DELLA MASSONERIA
di Thomas Paine

Si è sempre saputo che i Liberi Massoni possiedono un segreto che mantengono attentamente nascosto; ma qualunque cosa possa si possa trovare partendo dai loro scritti sulla Massoneria, il loro vero segreto non è altro che la loro origine, che solo pochi tra loro comprendono; e quelli che la conoscono, la avviluppano nel mistero.

Le società dei Massoni sono distinte in tre classi o gradi. Primo: Apprendista Ammesso. Secondo: Compagno di Mestiere. Terzo: Maestro Massone.

L’Apprendista Ammesso conosce della Massoneria poco più che l’uso di segni e toccamenti, e certi passi e certe parole per mezzo delle quali i Massoni possono riconoscersi reciprocamente senza essere scoperti da chi non sia Massone. Il Compagno di Mestiere non è in realtà molto più istruito dell’Apprendista Ammesso. E’ solo nella Loggia dei Maestri Massoni, che qualunque conoscenza rime delle origini della Massoneria è preservata e nascosta.

Nel 1730, Samuel Prichard, membro di una Loggia regolarmente costitutita in Inghilterra, pubblicò un trattato intitolato Masonry Dissected (La Massoneria dissezionata); e prestò giuramento di fronte al Sindaco di Londra che si trattava della verità “Samuel Prichard fece giuramento che lo scritto qui di seguito è vero e genuino in ogni particolare”. Nel suo lavoro egli ha dato il catechismo o l’esame, in domande e risposte, dell’Apprendista, del Compagno di Mestiere e del Maestro Massone. Non c’era alcuna difficoltà a farlo, trattandosi solo di mere forme.

Nella sua introduzione, egli dice: "l’istituto originale della Massoneria consisteva nel fondamento delle arti e delle scienze liberali, ma più specificatamente nella geometria, perché durante la costruzione della torre di Babele, l’arte ed il mistero della Massoneria furono introdotte per la prima volta, e da allora ritenute da Euclide, un degno ed eccellente matematico Egizio; e quegli lo comunicò ad Hiram, il Maestro Massone impegnato nella costruzione del tempio di Salomone a Gerusalemme.

A parte l' assurdità di voler far derivare la Massoneria dalla costruzione di Babele, dove, secondo la storia, la confusione delle lingue impedì ai costruttori di intendersi reciprocamente, e di conseguenza di comunicarsi qualunque conoscenza avessero, c’è una palese contraddizione cronologica nel racconto che il Prichard fornisce.

Il tempio di Salomone, infatti, fu costruito e dedicato 1004 anni prima dell’era cristiana; mentre Euclide, come si può leggere nellecronologie, visse 277 anni prima della stessa era. Era perciò impossibile che Euclide comunicasse qualunque cosa ad Hiram, per la ragione che Euclide non visse che circa 700 anni dopo Hiram.

Nel 1783, il Capitano Gorge Smith, ispettore della Royal Artillery Academy di Woolwich, in Inghilterra, e Gran Maestro Provinciale per la contea del Kent, pubblicò un trattato intitolato The Use and Abuse of Free-Masonry (L’uso e l’abuso della Libera Massoneria).

Nel suo capitolo sulla antichità della Massoneria, egli la rende coeva con la creazione: “quando” – egli dice – “il sovrano architetto innalzò sui principi Massonii il globo pieno di bellezza, e ordinò che la scienza maestra, la Geometria, sostenesse il mondo dei pianeti, e regolasse con le sue leggi l’intero e stupendo sistema in tali misure senza errore, ruotando intorno al sole centrale”.

“Ma” – egli continua – “io non posso pubblicamente sollevare il velo, e apertamente porlo sul suo capo; essa è sacra e rimarrà sempre tale; coloro che sono onorati con l’aver ricevuto tale conoscenza, non la riveleranno; e coloro che ne sono ignoranti non possono tradirla”. Con l’ultima parte della frase, Smith vuol significare le due classi inferiori, i Compagni di Mestiere e gli Apprendisti Ammessi, poiché egli dice nella pagina seguente del suo lavoro “Non a tutti coloro che sono semplicemente iniziati alla Massoneria, sono affidati tutti i misteri che Le appartengono; essi non sono ottenibili come oggetti, naturalmente, né da ogni capacità personale”.

L’esperto, ma sfortunato Dr. Dodd, Gran Cappellano della Massoneria, nella sua orazione alla dedica della Free-Mason’s Hall (la casa Massonica principale di Londra e la sede della Grand Lodge of England) di Londra, ripercorre la Massoneria attraverso una varietà di stadi. I Massoni, egli dice, sono bene a conoscenza dai loro documenti privati e interni che la costruzione del tempio di Salomone è un momento importante, dal quale essi derivano molti misteri della loro arte. “Ora” dice egli “si rammenti che quel grande evento ebbe luogo oltre mille anni prima dell’era cristiana, perciò un secolo prima che scrivesse Omero, il primo dei poeti Greci; e oltre cinque secoli prima che Pitagora portasse dall’oriente il suo sublime sistema di vera istruzione Massoneria per illuminare il nostro mondo occidentale. Ma, per quanto questo periodo sia remoto, noi non datiamo da allora l’inizio della nostra arte. Perché sebbene possano provenire dal saggio e glorioso re di Israele alcune delle molte forme mistiche e delle molte cerimonie geroglifiche, tuttavia certamente l’arte in se stessa è coeva con l’uomo, il suo grande soggetto. “Noi tracciamo” egli continua “le sue orme nelle più distanti e remote età e nazioni del mondo. Noi la troviamo tra i primi e più celebrati civilizzatori dell’Oriente. Noi la traiamo regolarmente dai primi astronomi delle pianure Caldee, fino ai saggi e mistici re e sacerdoti Egiziani, ai saggi Greci, ai filosofi Romani”.

Da questi racconti e dichiarazioni di Massoni del più elevato livello nella istituzione, noi possiamo osservare che la Massoneria, senza dichiararlo pubblicamente, si fonda sulla pretesa di una qualche divina comunicazione dal creatore, in un modo differente da, e non connesso con, il libro che i cristiani chiamano la Bibbia; e naturalmente da ciò deriva che la Massoneria proviene da qualche religione molto antica, del tutto indipendente e distinta da quel libro.

Per venire al punto centrale, la Massoneria (come dimostrerò per mezzo degli usi, delle cerimonie, dei geroglifici e della cronologia della Massoneria) deriva ed è ciò che rimane della religione degli antichi Druidi; i quali, come i Magi della Persia ed i Preti di Eliopoli in Egitto, erano Sacerdoti del Sole. Essi adoravano questa grande luce, come il grande agente visibile di una grande prima causa invisibile che essi definivano “Tempo senza limiti”.

La religione cristiana e la Massoneria hanno una stessa e comune origine: entrambe sono derivate dalla venerazione del Sole. La differenza tra le loro origini consiste in questo, che la religione cristiana è una parodia del culto del Sole, nella quale essi introducono un uomo chiamato Cristo, al posto del Sole, e gli rivolgono la stessa adorazione che era originalmente rivolta al Sole, come ho dimostrato nel capitolo sulle origini della religione Cristiana.

Nella Massoneria, molte delle cerimonie dei Druidi sono preservate nel loro stato originale, quantomeno senza alcuna parodia. In essa, il Sole rimane ancora il Sole; e la sua immagine, nella forma del Sole, è il grande ed emblematico ornamento delle Logge e degli abiti Massonii. E’ la figura centrale nei loro grembiuli ed i Massoni la indossano anche sul petto nelle loro Logge e nelle loro processioni. Ha la figura di un uomo, con la testa come il sole, come Cristo è sempre rappresentato. In quale periodo dell’antichità, o in quale nazione, questa religione sia stata per la prima volta stabilita, è cosa che va perduta nel labirinto dei tempi senza scrittura. In generale, la si attribuisce agli antichi Egizi, ai Babilonesi o ai Caldei; nel seguito ridottasi ad un sistema regolato dall’apparente corso del sole attraverso i dodici segni dello Zodiaco da Zoroastro, il legislatore della Persia, di dove Pitagora portò quella conoscenza in Grecia. A questi argomenti si riferisce il Dr. Dodd, nel passaggio già citato della sua orazione.

Il culto del Sole come grande agente visibile di una grande invisibile causa prima, “tempo senza limiti”, si diffuse considerevolmente in Asia e in Africa, di là in Grecia e a Roma, fino a tutta la antica Gallia, in Britannia e in Irlanda.

Smith, nel suo capitolo sulla antichità della Massoneria in Britannia, dice che “nonostante l’oscurità che avviluppa la storia Massoneria in quel paese, varie circostanze contribuiscono a provare che la Libera Massoneria fu introdotta in Britannia circa 1030 anni prima di Cristo”. Non può essere la Massoneria nel suo stato presente, quella cui allude Smith. I Druidi fiorirono in Britannia nel periodo del quale egli parla, ed è da essi che la Massoneria discende. Smith ha messo il figlio al posto dei genitori,

Accade talvolta, tanto scrivendo che conversando, che qualcuno lasci sfuggire una espressione che rivela ciò che intendeva tenere nascosto; questo è il caso dello Smith, perché nello stesso capitolo egli dice “I Druidi, quando mettevano qualcosa per iscritto, impiegavano l’alfabeto greco, ed io sono sicuro nell’asserire che i resti migliori dei rituali e delle cerimonie dei Druidi sono preservati nei riti e nelle cerimonie dei Massoni che si possano trovare in esistenza nell’umanità”. “I miei fratelli” egli dice “potrebbero essere capaci di riconoscerli con una esattezza che non sono libero di spiegare al pubblico”.

Questa è una confessione di un Maestro Massone, non intesa affinché fosse così compresa dal pubblico, che la Massoneria è un resto della religione dei Druidi; la ragione per cui ciò è tenuto segreto dai Massoni sarà da me spiegata nel corso di questo lavoro.

Poiché lo studio e la contemplazione del Creatore si trovano nelle opere della creazione, il Sole, in quanto maggiore agente visibile di quell’Essere, era l’oggetto visibile della adorazione dei Druidi; tutti i loro riti e le loro cerimonie erano in relazione al movimento apparente del Sole attraverso i dodici segni dello Zodiaco ed alla sua influenza sulla terra. I Massoni adottano le stesse pratiche. Il soffitto delle loro Logge è ornato con un Sole, mentre il pavimento è una rappresentazione del variegato volto della terra, per mezzo di un tappeto o di un fondo a Mosaico.

La Free Masons Hall, in Great Queen Street, Lincoln’s Inn Fields, Londra, è un edificio meraviglioso, che costa oltre 12.000 sterline Inglesi. Smith, parlando di questo edificio, dice (pagina 152) “Il soffitto di questa magnifica Sala è probabilmente il maggior pezzo di architettura interna d’arte in Europa. Nel centro di questo soffitto, un Sole splendente è rappresentato in oro lucidato, circondato dai dodici segni dello Zodiaco, con i loro rispettivi caratteri: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci”. Dopo questa descrizione, dice “Il significato emblematico del Sole è ben noto alla Massoneria illuminata e ricercatrice; e come il Sole reale è situato al centro dell’universo, così il Sole emblematico è al centro della Massoneria reale. Noi tutti sappiamo – continua – che il Sole è la fontana della luce, la sorgente delle stagioni, la causa del susseguirsi del giorno e della notte, il sostegno della vegetazione, l’amico dell’uomo; quindi solo il Massone sapiente sa la ragione per la quale il Sole è posto al centro di questa bella sala”.

I Massoni, con lo scopo di proteggersi dalle persecuzioni della chiesa cristiana, hanno sempre parlato in maniera mistica della figura del Sole nelle loro Logge, o, come l’astronomo Lalande, che è un Massone, sono rimasti silenziosi sull’argomento. E’ il loro segreto, specialmente nei paesi Cattolici, perché la figura del Sole è il criterio espressivo che denota che essi discendono dai Druidi, e perché così saggia, elegante e filosofica appare la loro fede in contrasto con la oscura fede Cristiana.

La Loggia dei Massoni, se costruita per lo scopo, è costruita in modo tale da corrispondere al moto apparente del Sole. Essa è allineata Est-Ovest. Il posto del Maestro è sempre ad Est. Nell’esame di un Apprendista Ammesso, il Maestro, tra molte altre domande, chiede:
D: Come è allineata la loggia?
R: Est-Ovest
D: Perché?
R: Perché tutte le chiese e le cappelle lo sono, o dovrebbero esserlo.
Questa risposta, che è puramente di tipo catechistico, non è una vera risposta alla questione. Non fa altro che spostare la questione un passo più avanti, cioè, perché chiese e cappelle dovrebbero esserlo? Ma poiché l’Apprendista Ammesso non è iniziato ai misteri druidici della Massoneria, egli non gli viene posta alcuna domanda, una risposta diretta alla quale lo condurrebbe oltre.

D: Dove sta il vostro Maestro?
R: Ad est.
D: Perché?
R: Come il Sole sale ad Est e apre il giorno, così il Maestro sta ad Est (con la mano destra sopra il seno destro, il che è un segno, e la squadra appesa al collo) per aprire la Loggia e mettere al lavoro i suoi uomini.

D: Dove stanno i vostri Sorveglianti?
R: Ad Ovest.
D: Quale è il loro lavoro?
R: Come il Sole tramonta ad Ovest per chiudere il giorno, così i Sorveglianti stanno ad Ovest (con la mano destra sopra il seno destro, il che è un segno, e la livella e il piombo appese al collo) per chiudere la Loggia, e rimandare gli uomini dal lavoro, pagando loro il salario.

Qui il nome del Sole è menzionato, ma è giusto osservare che in questo luogo ha riferimento solamente al lavoro o al tempo del lavoro, e non ad alcun rito o cerimonia religiosa druidica, come sarebbe dovuto accadere trattando dell’orientamento Est-Ovest delle Logge. Ho già osservato nel capitolo sulle origini della religione cristiana, che l’orientamento Est-Ovst delle chiese deriva dall’adorazione del Sole, che sale ad Est, e non ha il minimo riferimento alla persona chiamata Gesù Cristo. I cristiani non seppelliscono mai i loro morti sul lato Nord di una chiesa ; e una Loggia di Massoni ha sempre, o si suppone che abbia, tre finestre che sono chiamate luci fisse, per distinguerle dalle luci mobili del Sole e della Luna. Il Maestro chiede all’Apprendista Ammesso:
D: Come sono poste (le luci fisse)?
R: Ad Est, Ovest e Sud.
D: Quale è il loro impiego?
R: Per illuminare gli uomini che vano e tornano dal loro lavoro
D: Perché non ci sono luci a Nord?
R: Perché il Sole non lancia raggi da quel lato.
Questo, tra numerose altre istanze, mostra che la religione cristiana e la Massoneria hanno una e identica comune origine, l’antico culto del Sole.

La maggiore festività dei Massoni è nel giorno che essi chiamano di San Giovanni; ma ogni Massone illuminato sa che il tenere la festa quel giorno non ha alcuna relazione con la persona chiamata San Giovanni, e che è solo per nascondere la vera causa per la quale è tenuta in questo giorno, che la festa è chiamata con quel nome. Poiché vi erano Massoni, o almeno Druidi, molti secoli prima del tempo di San Giovanni, se tale persona è mai esistita, il celebrare la festa quel giorno deve essere dovuto a qualche causa del tutto slegata da Giovanni.

Il fatto è che il giorno chiamato San Giovanni è il 24 giugno, o quello che si dice giorno di mezza estate. Il sole allora è arrivato al solstizio di estate e, tenendo conto della sua altezza a meridione, o altezza a mezzogiorno esatto, esso appare per qualche giorno sempre alla stessa altezza. Il giorno astronomicamente più lungo, come anche il più corto, non cade ogni anno sempre nello stesso giorno, a causa del principio bisestile, e perciò il 124 giugno è assunto sempre come giorno di mezza estate; ed è in onore del sole, che è in quel periodo arrivato alla massima altezza nel nostro emisfero, e non in relazione con San Giovanni, che questa festa annuale dei Massoni, presa dai Druidi, è celebrata nel giorno di mezza estate.

Gli usi spesso sopravvivono al ricordo della loro origine: questo è il caso di una tradizione ancora praticata in Irlanda, dove i Druidi fiorirono nello stesso tempo nel quale fiorirono in Inghilterra. Nella notte di San Giovanni, cioè nella notte del giorno di mezza estate, gli Irlandesi accendono fuochi sulla cima delle colline. Questo non può avere relazione con San Giovanni; ma presenta un riferimento emblematico al sole, che in quel giorno è alla sua massima elevazione estiva, e nel linguaggio comune potrebbe essere detto arrivato sulla cima delle colline.

Per ciò che i Massoni, ed i libri di Massoneria, ci dicono del Tempio di Salomone a Gerusalemme, non è del tutto improbabile che alcune cerimonie Massonie possano provenire dalla costruzione di quel tempio, perché il culto del Sole era praticato molti secoli prima che il Tempio esistesse, o prima che gli Israeliti uscissero dall’Egitto. E noi sappiamo dalla storia dei Re Ebrei (2 Re, 22-23) che il culto del Sole era praticato dagli Ebrei in quel Tempio. E’ tuttavia assai da dubitare che quel culto fosse della stessa purezza scientifica e religiosa moralità con la quale era praticato dai Druidi; i quali, secondo tutte le notizie che di essi rimangono, erano una classe di uomini saggi, istruiti e morali. Gli Ebrei, al contrario, erano ignoranti della astronomia, e della scienza in generale, e se una religione fondata sulla astronomia fosse caduta nelle loro mani, è quasi certo che sarebbe finita corrotta. Noi non leggiamo nella storia degli Ebrei, nella Bibbia o altrove, che essi siano stati gli inventori o gli sviluppatori di qualche arte o scienza. Persino nella costruzione del tempio, gli Ebrei non sapevano come squadrare e dare forma al legname per avviare e condurre il lavoro, al punto che Salomone fu costretto a rivolgersi a Hiram, Re di Tiro, perché procurasse operai “tu sai bene, infatti - dice Salomone a Hiram, 1 Re 6 - che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone”. Quel tempio, più propriamente, fu il Tempio di Hiram, che non quello di Salomone; e se i Massoni derivano ogni cosa dalla sua costruzione, essi la devono a quelli di Sidone e non agli Ebrei. Ma ritorniamo al culto del Sole in questo Tempio.

E’ detto (2 Re, 23:5) “(Giosia il re) destituì i sacerdoti (…) e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo”; e (2 Re 23:11) “fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio (…) e diede alle fiamme i carri del sole”; ancora (2 Re 23:13) “Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne”.

Oltre a queste cose, la descrizione che Giuseppe fornisce della decorazione di quel Tempio, assomiglia a grandi linee a quella della Loggia di Massoni. Egli dice che la distribuzione di numerose parti del Tempio degli Ebrei rappresentava l’intera natura, ed in particolare quelle parti più appariscenti, come il sole, la luna, i pianeti, lo zodiaco, la terra, gli elementi; e che il sistema del mondo era ripetuto con numerosi emblemi di ingegno. Questi, con tutta probabilità, sono quelli che Giosia, nella sua ignoranza, chiama gli abominii di Sidone. Ogni cosa, comunque , tratta dal Tempio, e applicata alla Massoneria, si riferisce ancora al culto del Sole, per quanto corrotta e incompresa dagli Ebrei, e di conseguenza alla religione dei Druidi.

Una ulteriore circostanza, che mostra come la Massoneria sia derivata da qualche sistema antico, primitivo e non connesso con la religione cristiana, è la cronologia, o metodo di contare il tempo, usato dai Massoni nelle registrazioni delle loro Logge. Essi non fanno uso di ciò che si dice l’era cristiana; ed essi codificano i loro mesi numericamente, come gli antichi Egizi e come i Quaccheri oggi. Io possiedo un documento di una Loggia Francese, al tempo in cui il duca di Orleans, poi duca di Chartres, era Gran Maestro della Massoneria Francese. Esso comincia come segue: “Le trentieme jour du sixieme mois de l’an de la V. L. cinq mille sept cent soixante treize“, cioé “il trentesimo giorno del sesto mese dell’anno della Venerabile Loggia , cinque mila settecento settanta tre“. Tuttavia nei libri inglesi di Massoneria, si osserva che i Massoni Inglesi impiegano le iniziali A. L. e non quelle V. L.. Con A. L. essi intendono l’anno della Luce, così come i cristiani con A. D. indicano anno del nostro Signore. MA A. L. come V. L. si riferiscono alla stessa era cronologica, cioè, alla data supposta della creazione. Nel capitolo sulle origini della religione cristiana, , ho mostrato che la Cosmogonia, cioè il racconto della creazione con il quale si apre il libro della Genesi, sia stato tratto e mutilato dal Zenda-Avesta di Zoroastro, e fu posto come una prefazione della Bibbia dopo che gli Ebrei rientrarono dalla prigionia a Babilonia, e che persino i Rabbi Ebrei non ritengono il loro racconto della Genesi come un fatto, ma come una mera allegoria. Il sei mila anni del Zend-Avesta sono cambiati o interpolati nei sei giorni della Genesi. I Massoni sembra abbiano scelto lo stesso periodo, e forse per evitare i sospetti e le persecuzioni della Chiesa, hanno adottato l’era del mondo come era della Massoneria. La V. L. dei Francesi, e la A. L. degli Inglesi, risponde alla A. M., Anno Mundi, anno del mondo.

Sebbene i Massoni abbiano preso molte delle loro cerimonie e geroglifici dagli antichi Egizi, è certo che non hanno preso da essi la loro cronologia. Se lo avessero fatto, la Chiesa li avrebbe presto spediti al rogo: la cronologia degli Egizi, come quella dei Cinesi, risale a molte migliaia di anni prima della cronologia della Bibbia.

La religione dei Druidi, come detto prima, era la stessa religione degli antichi Egizi. I preti dell’Egitto erano i professori e gli insegnati delle scienze, ed erano detti preti di Elaiopoli, cioè della Città del Sole. I Druidi in Europa, che erano lo stesso tipo di uomini, ricevettero il loro nome dall’antico linguaggio Teutonico o Tedesco (gli antichi Tedeschi erano chiamati Teutoni). La parola Druido significa “uomo saggio”. In Persia essi erano chiamati Magi, che significa la stessa cosa.

“L’Egitto – dice lo Smith – dal quale noi deriviamo molti dei nostri misteri, ha sempre retto un rango distinto nella storia, ed era una volta celebrato sopra tutti gli altri per la sua antichità, sapienza, opulenza e fertilità. Nel loro sistema, i loro principali dei-eroi, Osiride ed Iside, rappresentano teologicamente l’Essere Supremo e la Natura universale; e fisicamente le due grandi luci celesti, il Sole e la Luna, attraverso la cui influenza tutta la natura fu realizzata” “il fratello esperto è ben informato di quali affinità questi simboli conducano alla Massoneria, e perché essi siano impiegati dai Massoni nelle loro Logge”. Parlando dell’apparato dei Massoni nelle loro Logge, parte del quale, come vediamo nelle processioni pubbliche, è un bianco grembiule di pelle, egli dice “i Druidi era vestiti di bianco al momento dei loro sacrifici e uffici solenni. I preti Egizi di Osiride indossavano cotone bianco neve. I Greci e molti altri preti indossavano abiti bianchi. Come Massoni, noi osserviamo i principi di coloro che furono i primi adoratori del vero Dio, imitiamo il loro abbigliamento e assumiamo il segno dell’innocenza”.

“Gli Egiziani – continua Smith – nelle prime età costituirono un gran numero di Logge, ma con cura assidua tennero i propri segreti di Massoneria ben al riparo da tutti gli estranei. Questi segreti sono stati imperfettamente portati fino a noi per tradizione orale, e possono rimanere nascosti a lavoratori, operai del mestiere e apprendisti, finché per mezzo del buon comportamento e del lungo studio, essi divengono più approfonditi nella geometria e nelle arti liberali, e quindi qualificati per essere Maestri e Sorveglianti, cosa che è raramente o anche mai il caso nella Massoneria Inglese”.

Nel lemma Libera Massoneria, scritto dall’astronomo Lalande, nella Enciclopedia Francese, io mi aspettavo dalla sua grande conoscenza dell’astronomia, che egli avesse scoperto molto sulle origini della Massoneria; perché quale connessione può esserci tra una istituzione e il Sole e i dodici segni dello Zodiaco, se non c’è qualcosa in quella istituzione, o nella sua origine, che ha relazione con l’astronomia? Qualunque cosa impiegata come un geroglifico ha riferimento al soggetto e allo scopo per cui è usata; e noi non possiamo supporre che i Liberi Massoni, tra cui vi sono uomini molto istruiti e anche scienziati, siano così idioti da fare uso di segni astronomici senza alcun proposito astronomico. Ma io mi sono trovato molto deluso nelle mie attese da Lalande. Parlando delle origini della Massoneria, egli dice “ l’origine de la maçonnerie se perd, comme tante d’autres, parmi l’obscurité des temps”, cioè “l’origine della Massoneria si perde, come tante altre cose, nella oscurità del tempo”. Quando arrivai a questa espressione, io supponevo Lalande un Massone, e con una richiesta verificai che lo era. Questo scavalcare lo ha salvato dall’imbarazzo che i Massoni subiscono rispettando la rivelazione della loro origine, che essi sono richiesti di nascondere. C’è una associazione di Massoni a Dublino che ha preso il nome di Druidi; questi Massoni si suppone debbano avere una ragione per farlo.

Vengo ora a parlare delle cause del segreto impiegato dai Massoni.

La fonte naturale del segreto è la paura. Quando una nuova religione soppianta una vecchia religione, quelli che professano la nuova divengono i persecutori della vecchia. Noi possiamo vedere questo in tutti i casi che la storia ci mette davanti. Quando Celia il sacerdote e Safan lo scriba, nel regno del re Giosia, trovarono, o pretesero di aver trovato, la legge, chiamata Legge di Mosé, mille anni dopo il tempo di Mosé (e non appare da 2 Re, 22-23, che tale legge fosse mai stata praticata o conosciuta prima del tempo di Giosia), essi stabilirono quella legge come una religione nazionale, e misero tutti i sacerdoti del Sole a morte. Quando la religione cristiana soppiantò quella Ebraica, gli Ebrei divennero continuo oggetto di persecuzione in tutti i paesi cristiani. Quando in Inghilterra la religione protestante soppiantò quella cattolica romana, un prete cattolico rimasto in Inghilterra sarebbe stato messo a morte. Poiché questo è il caso in tutte le situazioni delle quali abbiamo conoscenza, siamo obbligati ad ammettere che così è anche con riferimento al nostro caso, e che quando la religione cristiana soppiantò quella dei Druidi, in Italia, nella antica Gallia, in Inghilterra e in Irlanda, i Druidi divennero oggetto di persecuzione. Ciò condurrebbe naturalmente e necessariamente, quelli di loro che volessero restare attaccati alla propria religione originale, a incontrarsi in segreto, e sotto le più dure ingiunzioni di segreto. La loro sicurezza dipende dal segreto. Un falso fratello potrebbe esporre le vite di molti di loro alla distruzione; e dai resti della religione dei Druidi, così preservati, è emersa una istituzione la quale, per evitare il nome di Druidi, prende quello di Massoni, e pratica sotto questo nome nuovo i riti e le cerimonie dei Druidi.


Thomas Paine
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