mercoledì 30 agosto 2017

La cultura negazionista della politica italiana contro la massoneria
( Per una risma di politici la massoneria é società segreta. e i loro,invece, agiscono alla luce della luna."?

Città di Castello, il consiglio comunale respinge la mozione sulla dichiarazione di appartenenza alle società segrete
Città di Castello, il consiglio comunale respinge la mozione sulla dichiarazione di appartenenza alle società segrete
Respinta con 6 voti favorevoli (Castello Cambia, Tiferno Insieme, Fratelli d’Italia, La Sinistra), 2 astenuti (Lega Nord e Movimento Cinque Stelle) e i 13 contrari la mozione presentata dal gruppo consiliare “Castello Cambia”, nel consiglio comunale di lunedì 28 agosto “che il sindaco, i consiglieri comunali, i presidenti, gli amministratori e i componenti gli organi di controllo di società pubbliche, società a partecipazione pubblica, enti di diritto privato in controllo pubblico, dichiarino la loro eventuale appartenenza a società segrete o riservate, nonché a logge di qualsivoglia corrente della massoneria locale, regionale, nazionale e internazionale”. Nel documento, Bucci e Arcaleni, precisano di “ritenere moralmente ed istituzionalmente in contrasto il governo e l’amministrazione della cosa pubblica con l’appartenenza ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialita’ delle pubbliche istituzioni, nel rispetto delle leggi, dell’articolo 18 della Costituzione Italiana, della legge 25 gennaio 1982, del decreto legislativo 14 marzo 2013 numero 33, della determinazione numero 8 del 2015 dell’Anac e in coerenza con lo statuto del comune di Città di Castello”. Leggendo l’articolo della norma che vieta le associazioni segrete, il consigliere di Castello Cambia Emanuela Arcaleni le ha definite in contrasto con la legge come quelle che prevedono un vincolo e una riservatezza. “Lo statuto di questo comunale, all’articolo 34, lo ribadisce, ne chiediamo il rispetto integrale. Non abbiamo niente contro queste associazioni, neanche contro la massoneria ma vogliamo che sia dichiarata e resa pubblica l’appartenenza”. Vincenzo Tofanelli, presidente del Consiglio comunale, ha dichiarato che “tutti gli assessori e i consiglieri, meno due, hanno depositato la dichiarazione”. “I dati associativi nel Codice della privacy sono sensibili e sottoposti a tutela” ha spiegato il segretario comunale Bruno Decenti “Noi abbiamo preso a riferimento altri enti: abbiamo chiesto al Garante un parere e sospeso la pubblicazione. L’esperienza di Firenze ci dice che sia proporzionato esporre la propria appartenenza perché chi esercita una funzione pubblica suscettibile di un controllo dell’elettorato. Aspettiamo il parere per non esporre l’ente ad una sanzione anche pesante. La proposta è di pubblicare i dati solo di chi lo richieda”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, partendo dalla privacy, ha detto che “prevedeva tre campi, opinioni, stato di salute, orientamenti sessuale. Oggi è superata. L’opinione politica non è un dato sensibile in consiglio comunale. La legge Severino ha spinto verso situazioni folli: sono perseguiti dal punto di vista penale i traffici di influenze. La Camera delle corporazioni ha trovato un’ appendice nel Cnel ma soprattutto negli assetti parlamentari, dove venivano elette quote dalla Cia o da Coldiretti. L’appartenenza alla Massoneria è stata associata ad alcune ideologie, piduismo e golpismo di destra. Ma Giuseppe Garibaldi era massone e anche alcuni dei Savoia, Mazzini lo era. La trasparenza è importante ma oggi la gestione della Sogepu cambierà se verrà sancito che i suoi rappresentanti fanno parte di una loggia massonica? Facciamo attenzione affinché un modello che è costato quattrini, l’organismo di Vigilanza sia non solo un esimente giuridico. Dobbiamo vigilare che i protocolli di questo modello siano rispettati. Altrimenti andiamo verso lo Stato etico: sbagliamo se pensiamo che la massoneria e l’Opus abbiano natura diversa, che i clubs di servizio non mettano in relazione i propri membri. Bene la trasparenza ma stiamo attenti: le mani sulla città, ammesso che ci siano, sono figli di un trasversalismo che nulla hanno a che fare con l’appartenenza. D’accordo con l’ipotesi prospettata dal segretario”. Giovanni Procelli, consigliere della Sinistra, ha detto “sono usciti elenchi delle associazioni segrete ma che cosa è accaduto ai suoi membri? La massoneria è stata implicata su tanti scandali ma non ha legami con quella di Garibaldi. Sarebbe come paragonare Gesù e la Chiesa, la rivoluzione d’Ottobre e il socialismo reale. Auguro che nessuno iscritto alla massoneria possa far parte del Parlamento”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha ribadito i contenuti della mozione mentre Luciano Tavernelli, consigliere del Pd, ha richiamato l’invito del sindaco “a dichiarare l’appartenenza, scontata a tutti i livelli, perché già prevista dalla Legge Anselmi. Non abbiamo niente in contrario alla trasparenza e il PD lo prevede nel codice etico. I consiglieri hanno proceduto e gli atti sono a disposizione. Si sta chiedendo qualcosa che già esiste. Alla massoneria potremmo iscriverci tutti, stante i principi, ma sono le associazioni segrete deviate il problema”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha sottolineato “un fatto politico: il sindaco era partito in quarta ed è stato fermato dalle potenziali sanzioni. Dichiarare appartenenze non è dovuto al corpo politico ma ai cittadini. Questa è la direzione della trasparenza. L’orientamento del segretario è positivo. Oggi votiamo un atto di indirizzo. La massoneria fa parte di queste associazioni? La maggioranza ha votato il piano di Sogepu, potrebbe dare l’indicazione di includerla nelle dichiarazioni dei rappresentanti dell’azienda. Il problema della massoneria è la segretezza. Se la mia collega, con cui condivido un percorso politico, avesse un vincolo di segretezza lo vorrei sapere”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha specificato che “il fatto pericoloso è che chi appartiene ad una associazione riservata lo deve dire. Se fossi omosessuale, dichiarare la mia adesione all’Arcigay nel mondo di oggi potremmo portarmi pregiudizio nella politica e nel lavoro. Attenzione alla caccia alle streghe”. Riccardo Marchetti, capogruppo della Lega Nord, ha dichiarato la sua “non appartenenza a logge massoniche. Ma l’opinione pubblica che il cittadino ha della massoneria non è corretta. Chiunque può vedersi in qualsiasi posto e fare affari. Io non sono affiliato ma conosco gente di grande valore e dottrina che lo è. Il senso vero è la ricerca interiore e la lista di chi ha fatto parte di questa nobile istituzione è impressionante. Se poi emerge che dentro un consiglio o una partecipata ci sono persone che si scambiano favori in base ad una comune appartenenza associativa, si vada in Procura”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha ricordato come “io stesso ho richiamato i consiglieri a dichiarare la propria adesione ad associazioni. Nel corso dei mesi si è sviluppato un dibattito anche murale che ha travalicato le mie intenzioni. Non mi è piaciuta la piega che ha preso, con centinaia di manifesti abusivi, ad esempio. Il segretario ci ha richiamato alla normativa sulla privacy e al nostro statuto. La mozione è inutile. Reitero l’invito ad un atto di responsabilità: dichiarare la propria adesione e autorizzarne la pubblicazione. Il nostro dovere è verso i cittadini e va oltre le normative o informalismi. Non sono contro la massoneria ma io non aderisco”. “E’ inutile la mozione o c’è fumus persecutionis verso qualche associazione?” ha detto Emanuela Arcaleni nella replica. “Riconosco i meriti della massoneria in quanto ha contributo alla storia italiana ma allora non dovrebbero esserci problema a votare il documento. Ma nella scorsa legislatura la dichiarazione non è stata fatta, quest’anno ci sono ritardi. Chiedo di estendere la procedura anche ai nominati a qualsiasi titolo dal comune o in organismi riconducibili al comune. Nessuna caccia alle streghe ma un rafforzamento del dettato dello Statuto”. Nelle dichiarazioni di voto, Gaetano Zucchini, capogruppo del PD ha sostenuto che “lo statuto non è lacunoso su questo. La ridondanza della mozione fa sospettare che ci sia la caccia all’incappucciato, alimentando la teoria del sospetto”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia: “Trasparenza non caccia alla streghe”. “Sarà un atto ridondante ma voterò a favore” ha annunciato Lignani “non voglio equivoci. Castello Cambia chiede legalità e poi affigge abusivamente manifesti. Le incompatibilità dei partiti non sono state quasi mai rispettate. L’obiettivo della mozione era mettere nero su bianco le appartenenze delle partecipate”. “Voto positivo anche per Tiferno Insieme”, ha detto Morini “abbiamo un obbligo di trasparenza verso i cittadini perché l’adesione ad associazione segrete porta problemi nell’amministrazione della cosa pubblica. Verso queste appartenenze i cittadini devono essere maggiormente tutelati”. Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha detto “di aver rilasciato tutte le dichiarazioni e il voto per questo sarà contrario”. A margine del dibattito il presidente del Consiglio comunale Vincenzo Tofanelli ha dichiarato: “Si comunica che sono pervenute all’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale le dichiarazioni di appartenenza ad associazioni che ogni consigliere deve presentare in base alla norma dello statuto, che, in vigore da molti anni è stata finalmente applicata. Sindaco, assessori e tutti i consiglieri comunali ad eccezione di due, hanno trasmesso le loro dichiarazioni nel rispetto della normativa nazionale sulla Privacy. E’ stato quindi compiuto un atto di trasparenza significativo a tutela della dignità dell’istituzione comunale”.

Fonte:http://www.valtiberinainforma.it/news/citta-di-castello-il-consiglio-comunale-respinge-la-mozione-sulla-dichiarazione-di-appartenenza-alle-societa-segrete-