venerdì 25 marzo 2016

Notiziario natalizio : Il solstizio d'inverno.

Notiziario natalizio : Il solstizio d'inverno. Solstizio Lo scuro è sovrano … una luce dall’eterno cerca la via, s’infiltra fra le brume d’inverno. Un angelo allegramente scalcia nel viale innevato foglie ormai morte, intrise lacrime emergono. Un fulmine contamina il vischio, e nella natura il divino … propizia la vita. Salvatore Casales Messaggio del solstizio di fine anno nel segno del capricorno Di Salvatore Casales Equinozi e solstizi sono avvenimenti che, benché divisi in fasi distinte, da sempre, segnano il nostro tempo … il ciclo del mondo. In questo avvicendarsi, riusciamo a percepire tutta la bellezza e maestosità del disegno che ad essi ubbidisce. Tutta la natura si adegua ai vari cambiamenti naturali e, a ogni evento di precessione, vive il proprio divenire per rinvigorirsi o indebolirsi nella forza o adeguandosi a ciò che comincia a nascere vivere o morire. Ma, nella sostanza, cosa s’intende per solstizio del quale festeggiamo oggi l’accadimento? La parola “solstizio”, dal latino solis statio, significa “Sole Stazionario”; il suo significato è legato al non abbassarsi o non alzarsi del Sole rispetto all’equatore celeste. Più in generale i due solstizi, d’estate e d’inverno … (tropici del cancro e del capricorno) … distano tra loro circa 6 mesi e indicano il giorno in cui sia l’emisfero Nord che quello Sud della Terra ricevono rispettivamente il minimo e il massimo irraggiamento solare nel corso dell’anno. Il solstizio d’inverno … quest'anno cade il 21 dicembre 2016 alle 09.05; é dedicato a San Giovanni l’Evangelista, mentre quello d’estate è riservato al Battista. Entrambi, rappresentano l’emblema di quel culto solare che formò il fondamento delle vecchie teogonie, che le antiche confraternite avevano ereditato, a loro volta, dagli antichi collegi Greci e Romani … per ciò, il solstizio che oggi festeggiamo, segna anche l’inizio del periodo delle celebrazioni e dei festeggiamenti per il Natale e la fine di un anno … In questo mentre, é Il sole che, nel suo moto apparente, trovandosi nel parallelo del tropico del solstizio d’inverno, é sul segno del capricorno; cioè, in quella parte della costellazione del simbolo zodiacale celeste, della quale l’astrologia ne è divenuta scienza simbolica. E’ un momento di passaggio ciclico … considerato, nell'antichità, magico e drammatico nello stesso tempo: i giorni diventano sempre più corti e bui, fino ad arrivare alla notte più lunga dell'anno. L'oscurità prende il sopravvento sulla luce, la notte é più lunga del giorno. Tutta la natura … é come sospesa in questa morte simbolica che attende una resurrezione. Di questa scienza … scrisse Omero nell’odissea. In seguito, tanta storia è raccontata da Proclo, dai pitagorici, per andare oltre Porfirio, Salustio, e Numenio. Quest’ultimo, è concorde con i citati ricercatori e scrittori, nel confermare la determinazione dei due punti estremi del cielo nelle due porte solstiziali nominate; il tropico del Cancro a nord … (ritenuto quale via di discesa delle anime nel cosmo) «porta degli uomini» e quella a sud «porta degli dèi»… (essere la via … di chi ritorna non agli dei … ma allo stato del trascendente e dell’immortale). (2) Tanto, nel libro *De Antro Ninpharum* o “antro delle ninfe”, Porfirio spiega come l’antro fosse la metafora del cosmo dove regnavano le Naiadi … potenze che presiedevano alle acque, dalle quali pare si riferisse il simbolo del capro con la coda di pesce sormontato dalla testa di un ariete. Tale era l’immagine del dio EA, signore del segno e dio della più arcaica religione sumera. Nell’esoterismo iniziatico, il solstizio d’inverno, iniziò a essere celebrato dai nostri antenati ed è ricordato presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e nella Val Camonica in Italia, già in epoca preistorica e protostorica. I Romani celebravano Saturno, dio dell'agricoltura, con grandi feste e banchetti – saturnalia (1) - In questa, amici e parenti si scambiavano doni, regali e travestimenti … il tutto magnificato di tanta luminosità. Negli anni che seguirono, i Cristiani sostituirono i riti pagani con la festa della nascita di Gesù, figlio di Dio, portatore di pace e di salvezza per tutta l'umanità, mantenendo delle antiche tradizioni lo spirito di gioia e di speranza che la luce divina porta in ogni cuore. Per questo in tutto il mondo Natale è augurio di bontà, serenità e felicità da condividere con "tutti gli uomini di buona volontà". Claudio Bonvecchio Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, lo definisce così: "Il Natale costituisce uno straordinario spartiacque che agisce nella concretezza quotidiana, e il termine filosofia ne certifica l'importanza: soprattutto perché rappresenta una riflessione sul valore dell'evento (il Natale) e sull'impatto che esso può avere sul singolo uomo e su tutti quelli che lo accettano, vivendolo con purezza di cuore". (Claudio Bonvechio) In questa deduzione, di un ciclo che non ha mai fine, si riflette l’uomo, il massone che, nel finire un anno di lavoro, chiede a se stesso il resoconto; vuole qualificare e quantificare il fine che si era prefisso; desidera prepararsi con speranza a nuove realtà evolutive interiori. Nel buio invernale, l’Uomo, si accinge a deporre i suoi arnesi e attende che le tenebre si diradino; che la terra, attraverso il sacrificio con se stessa, compia il miracolo, attende di riappropriarsi di nuova luce, per ritornare a essere fecondata … per germogliare il seme del suo disegno … per ritornare alla vita … Da un lavoro peculiare … attento … incessante … eseguito durante l’anno massonico … tutti noi perveniamo a un’inevitabile riflessione sul nostro trascorso in loggia. Se siamo cresciuti, se siamo migliorati, tanto è avvenuto in un insieme. Gli errori … le incertezze … le profanità che ci hanno pervaso … in questo periodo temporale … vanno riconosciuti, come un atto positivo proteso al miglioramento futuro, a una costruzione che si sta edificando. Esperienze tutte che si sono incise nella nostra mente, che hanno incrementato il nostro sapere per dare di più e potere crescere. Crescere … già … ma nella consapevolezza che la nostra opera è appena agli inizi … perché tanto dovrà essere ancora fatto, perché essa diventi norma e guida per l’iniziato di domani … Durante quest’accadimento solstiziale, è necessaria priorità, ricordare a noi medesimi che è necessario adempiere la nostra missione per dare, in ogni ambito del profano, l’esatta visione dei Maestri … dei veri maestri … quelli che mostrano ciò che ricevono e mai quel che hanno dato. Questi sono i Maestri che dal simbolismo iniziatico hanno ricevuto l’insegnamento, il linguaggio, il comportamento per esprimere … e non solo con le parole … l’appartenenza a un ordine universale. Ricordare e festeggiare oggi questo evento, allora, é motivo per ammettere, che dalla nostra corale partecipazione, dalla nostra continua presenza alle tornate di loggia, siano emersi interventi che, interessanti o meno, hanno portato a quell’arricchimento collettivo che ha migliorato il nostro portamento, ha migliorato la nostra disciplina, ha sublimato il nostro io. La libertà del nostro spirito che è la massima conquista che ogni uomo esige, per essere raggiunta, la piena disponibilità di noi stessi, della nostra ragione, della nostra volontà. Il L. M. … si misura con la squadra, il compasso e la livella e perché la sua costruzione abbia a determinarsi nella sua completezza occorrono che, non solo le pietre siano bene incollate le une alle altre da una buona calcina, ma che ogni libero muratore si senta legato all’altro fratello esprimendo, nella reciprocità, quel sentimento di autentico affiatamento atto a rappresentare con l’intelligenza i più alti sentimenti della fratellanza. Sono attraverso questi arnesi che si misura il libero muratore, in correlazione agli antichi doveri che sono le leggi immutabili scritte e non scritte, ma che, rappresentano nella loro situazione il limite invalicabile delle nostre azioni, dei nostri propositi dei nostri comportamenti. Sarà allora che, non solamente i nostri lavori riprenderanno forza e vigore, non solamente gli operai saranno contenti e soddisfatti del lavoro compiuto, ma dalla nostra loggia, valori inestimabili porteranno lustro e beneficio all’umanità. Carissimi fratelli, nel festeggiare il giorno solstiziale, nel terminare la tavola, l’Oratore è solito dire che un anno se ne va via, io, invece, sono certo,che la fine di un anno non esiste … che nulla sarà distrutto … che terremo sempre vivo nella nostra mente il ricordo di questo anno in cui si è lavorato nella sostanza.(Ciò che permane nella mente non si distrugge. Salvatore Casales) A tutti voi, pertanto, giunga L’augurio di trascorrere un Natale e un nuovo anno in armonia e salute con tutte le persone che vi sono care. Note: (1)“I saturnalia erano Festività contrassegnate con l’abbondanza di candele a significare la luce, dedicate a Saturno, Re dell’Età dell’Oro che, dal 217 a .C. e dopo le successive riforme introdotte da Cesare e da Caligola, iniziavano il 17 nell’anniversario del Tempio di Saturno e finivano il 25 Dicembre con le Larentalia o festa dei Lari, le divinità tutelari incaricate di proteggere i raccolti, le strade, le città, la famiglia.” (2) Considerazione filosofica che Guenon traduce nel distinguere l’origine dell’ Uomo non umana, divina, sacra; il suo percorso come azione discendente verso il mondo dell’umano esprime la ragione, la filosofia, la storia. L’iniziazione massonica ha il compito di restaurare lo stato della degenerescenza e fare ripercorrere a ritroso l’iniziato verso la conoscenza certa e immutabile ”la metafisica”. Salvatore Casales