giovedì 30 aprile 2009



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Se la vita fosse poesia

Se la vita fosse poesia
trovare vorrei migliori attimi per pensare,
a non guardare al trascorso come fatto ormai andato
che tornar non può ,
ma proverei a scender nei luoghi più profondi del mio essere
per rendere migliore quel che di me ,oggi, invisibile rimane .
Se la vita fosse poesia
bandirei l’egoismo, l’idiozia,la malvagità;
Si suole dire che non si può fare ciò che si vuole ,
che la libertà è un’illusione ,che la fratellanza è un‘utopia ,
che l’amore è sentimento transitorio,
eppure ricorriamo alla bella prosa per esaltarne la potenza vera
per poi….. cancellare le regole del verso.
Se la vita fosse poesia
vorrei trovare i migliori attimi per ricordare con riconoscente rima
chi la vita mi donò
e poi…profanare nei pensamenti loro
si da divenir possessore degli attimi più belli ,
si da portarli nel core,per sempre, tale a quei sentimenti più sinceri .
Se la vita fosse poesia
vorrei provare a discorrere con le stelle ,i mari e le montagne
che hanno vissuto le storie più belle di briganti,di pirati , di viandanti
e con la trama della migliore novella, incantar vorrei fanciulli orfanelli,
di storie fantastiche che rammenteranno una vita tutta intera
ed io ricevere così la ricompensa,
che Dio fa dono solo a chi sa porgere la mano
nel momento del bisogno.-

Salvatore Casales


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CONOSCERE IL FILOSOFO DEL LIBERO PENSIERO.-
Dalla letteratura fino alla filosofia
Escono le opere italiane. E Ordine scopre che l'invenzione letteraria per il Nolano esprime il molteplice che domina il mondo: "Quando Bruno scrive 'Il Candelaio' ha già in mente l'itinerario filosofico da seguire fino agli Eroici furori"

Il 17 febbraio del 1600, a Roma, in Campo de' Fiori, Giordano Bruno venive arso vivo: nudo, la lingua stretta in una morsa di legno, perché non potesse dire nulla neanche in quegli ultimi terribili istanti. Di lui la Utet ha pubblicato, in due volumi che sono usciti in questi giorni nella collana dei Classici Italiani, le opere volgari, dal Candelaio agli Eroici furori, nell'edizione critica di Aquilecchia e precedute da un intenso studio introduttivo di Nuccio Ordine, docente di filosofia nell'Università di Arcavacata e tra i massimi esperti del filosofo nolano. Stilos lo ha intervistato.
Professore Ordine, è ancora stupefacente la forza di novità che promana da queste opere volgari di Bruno, che fu veramente, ai suoi tempi, intellettuale di frontiera, consapevole di esserlo. Ma perché era così difficile esserlo? Fino a morirne?
"Bisogna tenere presente che la figura dominante nel Rinascimento era quella del cortigiano al servizio di un principe. Bruno, al contrario, fa della libertà di parola e di pensiero una delle sue ragioni di vita. Per questo, in Francia come in Inghilterra, egli non esita ad abbandonare privilegi e agi per difendere la sua filosofia. In questo senso, un pensiero mobile in grado di abbattere le frontiere tra cielo e terra, tra umano e divino, tra scienze umane e scienze della natura doveva per forza presupporre una biografia segnata da una continua mobilità tra una corte e l'altra, al di là di ogni confine, alla ricerca di uno spazio per filosofare ed esercitare in pace il diritto alla parola. 'Al vero filosofo - diceva Bruno - ogni terreno è patria'. Un'affermazione che dovrebbe far riflettere oggi i fautori di biechi regionalismi, pronti a proiettare il nostro Paese in un assurdo isolamento. Omero non è più un autore greco ma appartiene a tutta la comunità occidentale, così come Pirandello e Dante ormai fanno parte di quel patrimonio culturale che ci consente di ritrovare le comuni radici europee. Dobbiamo educare i giovani a sentirsi cittadini dell'Europa. E i classici giocano un ruolo importante nella formazione di questa 'nuova' coscienza."
Lei dice che il Candelaio è come l'ouverure di uno spartito più complesso che comprende anche gli altri dialoghi in lingua italiana. Vuol dire che la composizione, peraltro concentrata in pochi anni, di tutta l'opera volgare di Bruno obbedisce a un disegno prefigurato? Che queste opere sono una specie di manifesto ideale, forse anche politico?
"Certamente. Per la prima volta in Italia l'edizione critica di Giovanni Aquilecchia prevede tutte e sette le opere italiane: il Candelaio e i sei sette dialoghi londinesi. L'edizione Gentile e il Meridiano Mondatori avevano ingiustamente escluso la commedia dall'insieme delle opere filosofiche di Bruno in volgare. In effetti, si è trattato di un grande errore. Nella mia prefazione ho cercato di dimostrare che nella commedia è possibile reperire una serie di temi che anticipano le grandi questioni su cui Bruno orchestrerà i sei movimenti successivi della sua filosofia. La scelta stessa dei generi letterari testimonia questa solidarietà: dialogo e commedia, serio e comico, non possono essere separati nella 'nova filosofia' teorizzata dal Nolano. Quando Bruno scrive il Candelaio ha già in mente, grossomodo, l'itinerario filosofico da seguire fino agli Eroici furori: l'esperienza in volgare si apre con la messa in scena dell'ignoranza (tre personaggi che non conoscono se stessi) e si chiude con la ricerca solitaria di Atteone, con la visione di una 'divinità' che non è fuori di noi, ma nella natura, all'interno di noi stessi."
Bruno va dritto nel segno, colpisce sempre a fondo, e sembra fare della provocazione perpetua lo stile del suo pensiero. Rovesciando tutti i luoghi comuni: dalla visione tolemaica, che demolisce per primo, fino al petrarchismo, che rovescia nel suo contrario. Insomma un àtopos. Anche con le religioni il suo rapporto è di autonomia assoluta. Non accetta nulla del cattolicesimo tridentino, ma non è neanche calvinista. Come mai?
"La concezione bruniana della religione è un punto forte della sua filosofia. Non esistono infatti religioni 'utili' o 'dannose'. Il compito delle religioni è quello di religare (unire, cementare), di servire da modello etico di comportamento per le masse escluse dalla ricerca filosofica. Questo significa che tutte le guerre che scoppiano in nome della religione sono in contrasto con la funzione che essa deve assolvere. L'errore sta nel volere imporre una religione come verità assoluta. È quello che accade oggi con i fondamentalismi. E quando parlo di fondamentalismi non parlo solo di quelli musulmani, ma penso anche a fanatismi di matrice cattolica che possono sfociare talvolta in comportamenti violenti come in Irlanda o in Italia, dove in alcune aree leghiste si predica la caccia al musulmano o all'extracomunitario. Ognuno crede di avere una verità che bisogna imporre con ogni mezzo all'altro. Lo stesso atteggiamento contro la coercizione è possibile ritrovare sul piano della poetica. La codificazione dei generi letterari e la fissazione della letteratura in un rigido sistema di regole, vengono completamente rifiutate da Bruno: la lingua e la scrittura letteraria devono esprimere la molteplicità e la varietà che dominano l'universo. E in nome di questa pluridimensionalità, il Nolano diventa un grande sperimentatore: innova i generi, vivifica la poesia, irrora la lingua e arriva perfino a sperimentare nuove possibilità sul piano metrico."
Ma in che maniera si lega questa concezione bruniana della varietas e del relativismo della verità con lasua particolare interpretazione del copernicanesimo?
"Lei coglie un nodo importante. La concezione bruniana della tolleranza affonda le sue radici nella cosmologia. La visione di un universo infinito spazza via definitivamente la nozione di centro assoluto e, quindi, anche la nozione di verità assoluta.non c'è più un solo centro, ma ci sono tanti centri per quanti sono gli esseri viventi che popolano gli infiniti mondi. L'insetto più piccolo e un pianeta hanno la stessa dignità e lo stesso diritto all'esistenza. Bruno,partendo dalle geniali scoperte di Copernico, 'riscrive' in maniera radicale i rapporti tra l'individuo e il mondo, tra l'uomo e la verità, tra il filosofo e la conoscenza. Sospeso in una posizione mediana tra gli dei (che non cercano la sapienza perché la possiedono) e gli ignoranti (che non la cercano perché presumono di possederla), il vero filosofo dedica tutta la sua vita alla ricerca della sapienza nella certezza che mai potrà possederla nella sua totalità. La filosofia coincide con un amore incondizionato e smisurato per la sapienza."
Proprio in nome di questa ricerca senza fine, Bruno si ribella ad Aristotele e a quelle certezze consolidate e accettate per autorità dai "sapienti".
"Certamente. La filosofia bruniana distingua tra fede e ragione. Le verità indiscutibili riguardano la sfera della fede. Ma la vera ricerca filosofica non può avvalersi di verità indiscutibili, valide una volta per tutte. Non a caso Bruno sceglie il genere dialogo per esprimere la sua 'nova filosofia'. E non a caso Bruno insiste nei suoi dialoghi sulla molteplicità dei metodi e delle filosofie. Non esiste la filosofia, proprio come non esiste la verità. Esistono le filosofie, così come esistono le verità. Tutta l'opera italiana è percorsa dal bisogno di mettere in scena il difficile percorso per conquistare la conoscenza. Un percorso a più voci, che prevede sempre il confronto con l'altro. Come diceva Montagna, utilizzando la metafora della 'caccia', all'uomo è dato inseguire la verità ma non possederla. Ecco perché il vero filosofo, secondo il motto socratico, è colui che sa di non sapere. Spesso non basta una vita intera per arrivare a capire che tanto più sappiamo, tanto più avremo coscienza del nostro non sapere."
Lei ritiene che uno dei nodi centrali della teoria della conoscenza in Bruno si manifesti nel simbolico rapporto che si crea tra filosofia e pittura, attraverso la nozione di ombra.
"È vero. Ho cercato di capire perché Bruno apra la serie delle opere italiane con il Candelaio nelle vesti di un pittore-filosofo (il protagonista è un pittore le cui iniziali, G. B., alludono allo stesso autore) e la chiuda con i Furori, in cui un filosofo-pittore dipinge con le parole una serie di 'imprese' (descrizioni di immagini simboliche). In effetti, filosofia e pittura affondano le loro radici nel tema dell'ombra. Il mito delle origini della conoscenza (la caverna di Platone) e il mito delle origini della pittura (il primo pittore, secondo Plinio, avrebbe contornato un'ombra proiettata su un muro) prendono le loro mosse da proiezioni di ombre. Ma il vero filosofo e il vero pittore devono andare al di là della 'soglia' dell'ombra: il pittore deve arricchire l'ombra con il disegno e con i colori, mentre il filosofo deve risalire dalle proiezioni distorte alla vera natura delle cose. Sta di fatto che filosofo e pittore lavorano a partire dalle ombre: si misurano con la materia, con una realtà sottoposta a mutazioni e mangiamenti, riverberi e proiezioni. Bisogna risalire dal molteplice all'unità, bisogna cogliere dietro l'apparente movimento la sostanza delle cose. Tutta la filosofia bruniana della conoscenza si fonda sullo sforzo di 'vedere' l'invisibile. 'Conoscere' significa innanzitutto vedere per 'immagini'. E, spesso, per 'vedere' e 'conoscere' bisogna 'trasgredire'. E questa trasgressione può costare anche la vita."
Si tratta dell'esperienza che compiono, attraverso percorsi diversi, Atteone e Narciso? Entrambi per aver "troppo visto" finiscono per perdere la vita.
"Proprio così. Narciso si innamora di un'immagine riflessa. In un primo momento non si accorge che quell'immagine è la propria. Ma poi quando se ne rende conto non può fare a meno di continuare a desiderarla fino alla morte. Qui si avvera la profezia di Tiresia: morirà solo se conoscerà se stesso. Anche Atteone muore quando scopre Diana (la natura): nel vede la divinità nuda, il mitico cacciatore scopre che ciò che cercava (la sua preda) non era fuori di sé,ma dentro di sé. Due miti diversi, che hanno però in comune una visione che ci fa capire la coincidenza tra l'individuo e la divinità, tra l'io e l'altro. Ma che ci insegna, innanzitutto, che la conoscenza presuppone sempre una 'metamorfosi', un prezzo da pagare".
Un prezzo che Bruno stesso ha pagato con la sua vita, nel rogo di Campo de' Fiori.
"La testimonianza di Bruno assume un alto valore etico in una società come la nostra dove sembra che tutto debba essere realizzato velocemente e senza sforzo. Mi riferisco alle moderne pedagogie edonistiche in voga oggi nelle scuole: bisogna rendere tutto più facile, eliminando qualsiasi sforzo possibile. È un grande errore. Non ci può essere conquista della conoscenza senza sofferenza e senza fatica. Sin dai primi anni di vita scolastica i giovani studenti devono apprendere che ogni cosa che impariamo è frutto di un impegno. L'idea che si possa crescere senza 'sacrificio' è un inganno. Bruno ci insegna che proprio questa lotta quotidiana per conoscere ci dà il diritto alla parola. E che in questo diritto risiede la vera gioia di un'esistenza in cui non ci sia più divergenza tra pensiero e vita, tra la mia visione del mondo e il mio modo di essere anche nelle azioni più umili della vita quotidiana."
Un invito a leggere le opere, dunque.
"Certamente. Questa edizione critica di Giovanni Aquilecchia finalmente permetterà di leggere le opere italiane di Bruno in un testo definitivo. Si è trattato di un lavoro che si è protratto per oltre cinquant'anni. E negli ultimi dieci anni ha visto impegnati studiosi di diversi Paesi europei per redigere i commenti e gli utilissimi apparati (un incipitario, una tavola metrica, un rimario per i componimenti; ma anche una storia dell'iconografia bruniana). Tra gli studiosi italiani vorrei ricordare due maestri: Nicola Badaloni e Giorgio Barberi Squarotti."
Ma come mai si deve proprio alla Francia l'iniziativa di pubblicare per prima le opere di Bruno in edizione critica?
"In effetti, Aquilecchia aveva iniziato già con l'Utet negli anni Settanta a preparare alcuni testi critici. Poi grazie all'accordo tra Edoardo Pia dell'Utet e Alain Segonds de Les Belles Lettres è iniziata nel 1993 la pubblicazione a Parigi delle opere italiane con la traduzione francese a fronte. Les Belles Lettres è uno degli editori di classici più prestigiosi, si pensi alle collane di opere latine e greche. Adesso l'Utet ha ripreso quei testi e quei commenti. Questa collana francese, che io dirigo assieme a Yves Hersant, non sarebbe mai esistita senza l'edizione di Aquilecchia e senza l'entusiasmo di Gerardo Marotta, presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che sta promuovendo la filosofia di Bruno in tutto il mondo."
Lei allude alle traduzioni delle opere italiane di Bruno in corso in Giappone, in Cina, in Romania, in Spagna, in Danimarca, in Germania?
"Certo. Grazie alle preziose iniziative di Marotta oggi le traduzioni di Bruno si moltiplicano nel mondo intero. Finanche in Giappone e in Cina abbiamo trovato un interesse enorme. Qui per la prima volta Bruno viene tradotto direttamente dall'italiano. A Pechino e a Tokio ho incontrato tanti giovani ricercatori interessati a trovare agganci tra la filosofia bruniana e le filosofie orientali. La tolleranza, il rispetto delle diverse culture e la presenza del divino nella natura sono i temi che hanno attirato di più l'attenzione di questo nuovo pubblico di lettori".


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Per mai fuggire.

Non si fugge dalla vita,
dalle cose che non ci contentano.

Non si fugge dalle verità
che sono avvolte scomode,

che alla fine risultano le sole,
che portano il sereno ad un’animo affranto.

Non si fugge da se stessi
se non si ritrova l’orgoglio del sorriso,

se si cercano le ragioni del cuore,
della dignità che distingue.

Non si fugge dallo sguardo d’un fanciullo
perché conserva verità e purezza.

Si fuggono, epperò, l’ignominia,il male,il brutto
che nel codardo rivelano il tacere.

Si fugge ancor più dal potere,dal prestigio,dall’abuso,
se la forma non è pari alla sostanza,

se la giustizia,che sovente si esige,ripara
nel teatro vecchio del tornaconto.

24/03/2009 22.29.41
Salvatore Casales

mercoledì 29 aprile 2009



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Come tornare in forma in dieci giorni


Tornare in linea ed in salute in breve tempo?

Alla fine delle festività restano sempre i chili di troppo e ogni anno si ripresenta lo stesso problema: come smaltirli?
Come recuperare il peso prenatalizio? o dell'estate scorsa ? “Dopo le abbondanti mangiate è importante non sentirsi in colpa, non pentirsi di aver mangiato cibi da migliaia di calorie e avere la gioia di ritornare alle sane abitudini alimentari. Perdere un paio di chili accumulati nei giorni di vacanza – spiega il professor Pietro Antonio Migliaccio, medico nutrizionista – non è difficile, anche perché è più semplice levare peso subito dopo averlo acquisito piuttosto che a distanza di mesi o anni”.

Poche regole per perdere peso. La prima regola è non rimandare a ‘domani’ l’inizio della dieta. Per recuperare il proprio equilibrio metabolico è iniziare subito senza cedere alla tentazione. Ma come fare? “Bisogna innanzitutto evitare le diete drastiche e non saltare i pasti – continua Migliaccio – rispettando la loro distribuzione nella giornata: colazione, pranzo e cena. A questi si può aggiungere uno spuntino a metà mattinata e uno durante il pomeriggio”. Poi è importante mangiare tutti gli alimenti, riducendo le porzioni e dimezzando la quantità dei condimenti. Fare una lista per la spesa, rispettandola rigorosamente, senza comprare le cose di cui si è golosi. “Ma mangiare poco e bene non ha senso – continua lo specialista – se ad una corretta alimentazione non si associa un po’ di movimento”. E così, camminando almeno venti minuti al giorno, oppure facendo mattina e sera qualche minuto di esercizi a corpo libero a casa propria, si riesce ad aumentare il dispendio energetico. Un esempio? Salire le scale a piedi è un ottimo allenamento.

Due diete da alternare per dieci giorni. Seguendo un’alimentazione corretta si possono perdere un paio di chili in dieci giorni. Il professor Pietro Antonio Migliaccio propone un programma che prevede due regimi alimentari da alternare: una dieta da 700 calorie e una, meno drastica, da 1.300-1.400 calorie. La prima dieta va seguita per quattro giorni, la seconda per sei. “Il programma alimentare – conclude l’esperto – è equilibrato contiene una giusta quantità di proteine e carboidrati, una piccola quantità di grassi (l'olio) e una dose di antiossidanti, come la frutta”. Una piccola nota per i diabetici e per gli ipertesi: usare poco sale, evitare salumi e insaccati e preferire alimenti integrali.

DIETA DA 700 CALORIE

Colazione

Un bicchiere di latte parzialmente scremato con caffè oppure del succo di frutta o in alternativa un tè, due fette biscottate o 2 biscotti o una mezza rosetta. A chi beve tè è concesso un cucchiaino di marmellata.
Spuntino di metà mattina
Un kiwi o una mela o una pera.

Pranzo

Secondo piatto: formaggio light (g 70), tonno sott'olio sgocciolato (una confezione da g 80), o una frittata con un tuorlo e due albumi.
Contorno: verdure a piacere, evitando legumi, patate e mais. La verdura può essere sostituita con un frutto a fine pasto.
Condimento per il contorno: un cucchiaino da tè extravergine di oliva.
Pane: g 40 (mezza rosetta)
Spuntino del pomeriggio
Un kiwi o una mela o una pera

Cena

Secondo piatto: una porzione a base di carne o di pesce (g 100) oppure un formaggio light (g 70).
Contorno: verdure a piacere, evitando legumi, patate e mais. La verdura può essere sostituita con un frutto.

Condimento per il contorno: un cucchiaino da tè di olio extravergine di oliva.
Pane: g 40 (mezza rosetta).
Una volta soltanto tutto un pasto può essere sostituito da:
Primo piatto: una porzione di pasta (g 50) con pelati, 1 cucchiaino da tè di olio e 1 cucchiaino di parmigiano.


DIETA DA 1300 CALORIE

Colazione

Un bicchiere di latte parzialmente scremato con caffè oppure del succo di frutta o in alternativa un tè, due fette biscottate o 2 biscotti o una mezza rosetta. A chi beve tè è concesso un cucchiaino di marmellata.

Metà mattina

Uno snack al cioccolato (circa g 25 per 150 calorie)

Pranzo

Secondo piatto: un hamburger da g 100 o 4-5 bastoncini di pesce (cotti al forno), tonno sott'olio sgocciolato (una confezione da g 80), o una frittata con un tuorlo e due albumi, in alternativa prosciutto crudo o cotto (g 80) o speck (g 80) o bresaola (g 80), o formaggio light (g 70).

Contorno: verdure a piacere che possono essere sostituite con un frutto.
Condimento per il contorno: un cucchiaino da tè di olio extravergine di oliva.
Pane: g 40 – 80 o un pacchetto di crackers da g 25.

Pomeriggio

Un kiwi o una mela o una pera o uno yogurt (g 125) da latte parzialmente scremato o un pacchetto di crackers o di da g 25 oppure uno snack al cioccolato (g 25 per 150 calorie)

Cena

Secondo piatto: una porzione a piacere, a base di carne o di pesce (g 100), cucinato e condito secondo le proprie abitudini alimentari. Evitare alimenti fritti, carni insaccate e formaggi.

Contorno: di verdure a piacere; non mangiare legumi, patate e mais.
Condimento per il contorno: un cucchiaino da tè di olio extravergine di oliva.
Pane: g 40 – 80 o una porzione di patate o di legumi freschi (g 150 circa).
Frutta: una mela o una pera o un kiwi o g 200 di ananas o un’arancia o due mandarini piccoli o un mandarancio.

Una volta alla settimana, tutto un pasto può essere sostituito da:

Primo piatto: una porzione a piacere (pasta e patate, riso e legumi, pasta alle vongole ecc..).
Contorno: verdure a piacere, evitando legumi, patate e mais. La verdura può essere sostituita con un frutto.
Condimento per il contorno: un cucchiaino da tè di olio extravergine di oliva.

domenica 26 aprile 2009



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MASSONERIA : COSTRUIRE SE STESSI CON L'AIUTO DEI SIMBOLI- 27 - Aprile - 2009
Liberare la natura umana
Quali sono gli strumenti che la Massoneria mette a disposizione dei propri adepti affinché possano raggiungere la trasmutazione alchemica da piombo (neofita) in oro (Maestro Libero Muratore)? Il nascere uomo o donna, così come il nascere guerriero o sacerdote, ed anche il semplice nascere in un tempo o in un luogo preciso è, infatti, da considerarsi come un segno tangibile, sotto gli occhi di ognuno, di quello che è la propria via e il proprio destino. Compito di chi nasce uomo è il compiersi come uomo. Cioè determinare la propria natura eliminando ogni scoria e mescolanza. Come l’oro, il quale, uscendo dalla miniera grezzo e sporco di altri metalli meno nobili, ha bisogno di purificarsi prima di risplendere in tutto il suo effettivo valore, così la natura umana è sommersa da tantissime imperfezioni che la tengono vincolata ad un’esistenza di fatto inferiori alle sue reali potenzialità. Ho affermato che La Massoneria agisce su alcuni individui della collettività affinché la loro nuova crescita comporti di conseguenza il miglioramento dell’Umanità. Quindi il principio della Massoneria risiede nella consapevolezza dell’uomo iniziato che attraverso la sua volontà, quale espressione di libertà, guidi la propria esistenza; pertanto egli stesso, l’uomo, è il solo responsabile della propria vita. Si dice che nel sistema simbolico della Massoneria siano confluite le Tradizioni dei movimenti occulti ed eretici che sono esistiti dal XII al XVI secolo e che la Massoneria del XVIII secolo sia un sincretismo del pensiero gnostico, ermetico, alchemico, rosacruciano che riprende i temi dominanti di queste correnti occulte per il suo simbolismo. Diventa universale nel suo pensiero, evolvendosi da corporazione di mestieri ad associazione speculativa, il cui centro è l’uomo, universalmente inteso. La Massoneria è figlia prediletta dell’Illuminismo, dal quale si è distinta per aver esteso la visione, oggettiva e scientifica, con la visione metafisica della vita, il cui fine è l’evoluzione ed il progresso dell’Umanità, attraverso l’Arte Reale. È mia opinione che non a caso la Massoneria ha avuto la sua massima espressione nell’Illuminismo, distinguendosi come movimento di pensiero che ha sapientemente attinto alla Tradizione occulta, detentrice di quel pensiero non sacerdotale, perseguitato e represso dalle Istituzioni al potere, identificandosi come l’Arte di costruzione interiore dell’essere umano; il lavoro al suo perfezionamento. La Massoneria è un’arte dell’anima. I suoi simboli, quali il grembiule, il martello, la cazzuola, lo scalpello, la squadra, la livella, il filo a piombo, il compasso e così via, sono simboli del lavoro interiore sull’essere umano, necessario per la costruzione di quel Tempio meraviglioso che è la scena dell’anima umana, per l’evoluzione ed il progresso dell’Umanità. Il Fratello Goethe fece il primo passo verso la conoscenza della natura umana tripartita. Affrontò il tema della libertà, fra il rapporto della natura animale e la natura spirituale dell’uomo, per affermare che la libertà dell’uomo appare non come donata, ma come qualcosa che solo l’uomo stesso può conquistare. Nel Faust Goethe mostra tutta la sua ricerca nel simbolo dell’anima umana, lacerata dall’eterno conflitto tra il bene ed il male, la salvezza e la dannazione. Lascia intendere, a chi conosce il linguaggio inziatico, l’elemento determinante della volontà nelle scelte umane.
Da Hiram al Santo Graal
Se la libertà dell’uomo si estrinseca nella scelta di determinazione, occorrono dei valori affinché questa sua determinazione non risulti inutile, o addirittura dannosa, per l’umanità. Il pensiero sacerdotale, radicando il bene nel Dio ed il male nel Demonio, controlla il comportamento umano, creando continuamente antinomie e dualismi, predestinazione e provvidenza divina, ponendogli imperativamente la soggezione al volere divino. Il pensiero ermetico, alchemico e gnostico, percorre la strada opposta, in maniera eretica focalizza il centro sull’uomo, in perenne lotta tra il bene ed il male, il quale attraverso il suo comportamento incide sulla sua vita, contraddistinguendola nella buona e cattiva sorte, comunque decidendo la via da intraprendere, egli è l’unico artefice della sua vita. Ciò risulta ben simboleggiato nella leggenda Hiramitica. Infatti, Hiram Abiff, l’architetto del Tempio, non ha avuto il dono divino della Saggezza come Re Salomone; per edificare l’opera ha dovuto tracciarne il disegno e realizzarla, trasformando con il proprio lavoro la pietra grezza in un opera grandiosa. Per il suo lavoro ha usato la Forza, la Bellezza e la Saggezza. Nel XII secolo questi tre concetti venivano racchiusi nei profondi simboli della saga del Santo Graal. Ma cosa rappresentava il Santo Graal nel Medio Evo? I testi più caratteristici relativi al Santo Graal sono stati scritti quasi tutti in un periodo piuttosto breve che comprende, più o meno, quarant’anni a cavallo tra il XII e il XIII secolo: proprio nel periodo in cui la tradizione medievale delle crociate dell’alta Cavalleria e dei Templari raggiunse il suo apice. All’improvviso si cessa di scrivere sul Graal, come obbedendo ad una parola d’ordine alla quale nessuno può sottrarsi. È questo il periodo delle repressioni da parte della chiesa di Roma contro tutte quelle correnti religiose considerate eretiche: ricordiamo, in proposito, la crociata del 1209 contro gli Albigesi (Catari), considerabile, per la scala immane e la maniera brutale con cui fu condotta, un vero e proprio genocidio, non meno duro e crudele di quello che un secolo più tardi verrà perpetrato, sempre da parte del Papa e della sua chiesa, a danno dell’Ordine dei «Poveri Cavalieri di Cristo» del Tempio di Gerusalemme, probabilmente gli ultimi custodi e guardiani regolari della Tradizione del Santo Graal. Si narra che il Santo Graal fosse la mitica coppa in cui Giuseppe d’Arimatea, un discepolo occulto di Gesù e membro del Sinedrio, avesse raccolto l’acqua e il sangue che sgorgavano dalla ferita inferta al fianco e al costato del Cristo dalla lancia del centurione Longino, nonché lo stesso calice che Gesù aveva utilizzato nell’ultima cena, all’atto dell’istituzione del rituale eucaristico della transustanziazione. Molte tradizioni antiche che si rifanno al simbolismo della coppa, parlano tutte di un qualcosa che in una data epoca sarebbe andata perduta. La coppa è stata tradizionalmente sempre e ovunque legata al significato di contenitore di sapienza, ossia di vaso che raccoglie tutta la conoscenza spirituale: il Graal contiene in sé tutto il sapere degli universi creati. È il simbolo dell’anima umana, che era andata perduta, di un’anima che è rientrata in possesso del «senso dell’eternità» legato indissolubilmente a quello «stato primordiale » la cui restaurazione «costituisce il primo stadio della vera iniziazione » (Guenon). Non è l’argomento che qui ci interessa, pertanto mi limito ad affermare che il Santo Graal rappresenta per l’Uomo che ha superato l’anno mille con le sue angosce, un modo nuovo di vedere il rapporto dell’uomo con la divinità. Un uomo che non è più spettatore della propria vita, che contemperando la visione divina con quella terrena, ne diventa attore. Staccandosi dalla predestinazione e dalla provvidenza, da condotto diventa condottiero, la sua Saggezza è frutto dell’esperienza, non di emanazione divina, egli attraverso la Forza del pensiero deve decidere, ma se il suo animo è insensibile all’arte, alla Bellezza, non potrà raggiungere quella sapienza che gli permette di scegliere la via e diventare Cavaliere al servizio dell’umanità. La Massoneria Speculativa riprende le Tradizioni Templari in alcuni suoi rituali e apre i propri lavori illuminandoli con la Saggezza, la Forza e la Bellezza.
Da Apprendista a Maestro
La Saggezza, la Forza e la Bellezza sono i tre simboli di formazione che dal grado di Apprendista portano a quello di Maestro Libero Muratore. La Saggezza, frutto dell’esperienza, sintesi di quel incessante lavoro fra ragione, istinto e sentimento, che affligge l’uomo nel processo decisionale, gli permette di orientarsi nella luce come nel buio. La Forza della ragione evita il pregiudizio. La Forza potrebbe portare però a qualsiasi decisione. Il bene potrebbe diventare male; il male potrebbe diventare bene. Il pensiero massonico sa che il bene ed il male non sono categorie assolute. La Bellezza dell’anima, per mezzo della quale ci avviciniamo all’espressione dell’arte, ci guida intuitivamente verso quella dimensione che la nostra ragione non può comprendere. Non possiamo infatti razionalmente capire perché ci piace un quadro, una scultura o un brano musicale. Non possiamo negare il sentimento che viene dal cuore come entità contrapposta alla ragione, che identifichiamo come amore. Ma di tutti questi processi di trasformazione, a mio parere, il più importante è quello della Bellezza, legato simbolicamente al lavoro del Compagno. La Bellezza comporta la formazione, nel Massone, di una cultura Estetica, tramite un lavoro di trasformazione nell’identità dell’individuo. L’obbliga a ricercare i valori dell’arte nelle opere, in altri termini, è un processo di assimilazione e di apprendimento verso il linguaggio dell’altro che ne modifica il modo di sentire e di valutare. Comporta un processo lento di trasformazione nella nostra identità. La formazione del Compagno è forse la più importante, nonostante questo grado venga spesso svilito ed incompreso come periodo di passaggio. In realtà il compimento del percorso di questo secondo grado comporta la maturità del Libero Muratore. Infatti, il grado di Maestro è un grado moderno, aggiunto, e rappresenta la sintesi del lavoro compiuto nei precedenti gradi, e l’acquisita Sapienza di saper dosare, controllare ed apprendere il risultato dell’eterna lotta fra forza e bellezza, nell’esprimere la nostra dimensione di Uomo libero, nel bene e nel male. La Saggezza, la Forza e la Bellezza sono le tre fondamentali virtù dell’Arte Reale che un Massone pazientemente impara durante il suo cammino iniziatico. L’arte nasce dalla speranza, guarda al futuro. È un progetto di convivenza verso una vita migliore, anche quando ci mostra il peggior aspetto negativo. Ed é per questo che il Libero Muratore costruisce il Tempio attraverso l’incessante ricerca della Verità, pur sapendo di non poterla mai raggiungere. Assiste, nell’unità temporale, alla distruzione del Tempio ed alla sua ricostruzione, ma non desiste, perché l’arte è la meta del suo lavoro che svolge con Saggezza, Forza e Bellezza. Il lavoro esoterico a cui l’Iniziato si sottopone per accedere ai piani di conoscenza superiore, consiste nel compiere passo dopo passo la digestione del simbolico trinomio, per riscoprire in se stesso il baricentro etico e adottare quei valori che si esprimono nel segno dell’universalità e dell’immutabilità. La lettura del passato impone un atteggiamento di fermezza nella continuità dei valori, ma non deve tradursi in un’avversione al nuovo, al progresso, di cui la Massoneria è portatrice verso l’umanità. Anche se oggi quegli eterni valori di fratellanza, di pace e di unione, sono flebili, anche nella stessa Massoneria, solo un ritorno alle nostre origini ed intenzioni, potrà in futuro permettere di condividere con alcuni una società non compromessa da un cieco egoismo, che sembra essere penetrato nel tessuto connettivo della civiltà umana. La nostra società, sollecitata da mille richiami, occupata come è a conservare, se non ad aumentare il benessere materiale, è in una fase dove gli interessi personali, così come le autonomie personali, condizionano fortemente i rapporti umani, caratterizzando quelli interpersonali principalmente da interessi economici ed egoistici.
Paul Ricoeur, uno degli ultimi grandi filosofi del 900, scomparso recentemente, ebbe a dire: «Il mondo ha bisogno di grandi simboli per cercare il filo conduttore del labirinto umano». La Massoneria del XVIII secolo questi simboli li ha indicati e realizzati. Noi Massoni di oggi? «Che la Luce della Sapienza, della Forza e della Bellezza resti nei nostri cuori» .


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Un simbolo ternario

La Massoneria europea apre e chiude i Lavori di Loggia con l’accensione e lo spegnimento dei tre ceri rappresentanti la Saggezza, la Forza e la Bellezza. Che importanza hanno questi simboli? Qualcuno risponderebbe, forse tautologicamente, che la Massoneria Europea apre e chiude i Lavori di Loggia con l’accensione e lo spegnimento di questi tre ceri poiché rappresentano tre virtù (pilastri) che il Massone Libero Muratore deve sempre perseguire, all’interno della Loggia come all’esterno nel mondo profano. Apprendiamo dalla storia della Massoneria regolare che questa pratica non fu introdotta subito, ma successivamente, verso la fine del XVIII secolo.I tre elementi erano già presenti in alcune correnti esoteriche ed occulte del Medio Evo.

Il contenuto del trinomio è forse scontato per un Massone, che in questo periodo storico relega ad un piano di secondo ordine lo studio per l’approfondimento del simbolismo e del suo aspetto rituale. Forse, lo studio dell’arcano sistema massonico, simbolico e rituale, è anacronistico, e forse oggi interessa più allo storico, studioso del fenomeno Massoneria dall’Illuminismo in poi, che al Libero Muratore appartenente alla famiglia massonica, regolare o non regolare, poco importa per il suo fine.

È mia opinione che la Massoneria contemporanea, per praticità, osserva sempre meno la propria Tradizione e lavora sempre di più in forma non rituale. Questo porta ad una svalutazione di valori comportamentali, al punto che oggi spesso risulta difficile, in Loggia, separarsi dai valori profani. Molti anni fa, il Maestro delle Cerimonie invitava i Fratelli ad abbandonare i metalli prima di entrare in Tempio, proprio per sottolineare che nel Tempio, ed in genere durante i lavori di Loggia, occorre riferirsi ad altri valori, spesso non riscontrabili nel comportamento della società profana, alla quale il trinomio nulla dice, se non il suo significato letterale e mondano di saggezza, forza e bellezza.

«Saggezza-Forza-Bellezza» è un simbolo ternario. Il Simbolismo è un metodo di espressione tanto caro agli antichi quanto completamente estraneo alla mentalità moderna ed a uomini che sono soliti diffidare di tutto ciò che non comprendono. Ciascun simbolo non ha un significato univoco, ma la sua interpretazione è relativa alla sensibilità dell’iniziato.

Il Libero Muratore procede nella via iniziatica, che non ha mai termine, mediante il perfezionamento interiore che si realizza con l’interpretazione in chiave esoterica dei simboli. La Saggezza, la Forza e la Bellezza sono pilastri fondamentali della Loggia. La Massoneria Europea utilizza tale simbolo ternario nel rituale di apertura e di chiusura dei Lavori di Loggia. Nella Massoneria , all’apertura dei lavori il Maestro Venerabile accende il cero della Saggezza, il Primo Sorvegliante accende il cero della Forza e il Secondo Sorvegliante quello della Bellezza. Con lo stesso ordine, alla chiusura dei lavori, si procede allo spegnimento dei ceri. I diversi rituali prevedono la pronunzia di frasi sia all’accensione che allo spegnimento dei ceri. La Loggia è la cellula di base di tutte le organizzazioni massoniche.

Nella Loggia il Massone svolge il suo lavoro, così come il fabbro fa nella sua officina. L’officina è il luogo dove il fabbro realizza il suo lavoro, ma è anche l’insieme di tutti gli strumenti di lavoro che necessitano, utensili per misurare, trasformare la materia prima, ecc… Al pari dell’officina del fabbro, la Loggia (che dai Massoni viene chiamata anche Officina) è la cellula di base dove si riuniscono i Liberi Muratori, e dove si trovano presenti tutti gli strumenti necessari per svolgere il Lavoro, che simbolicamente viene definito la «Grande Opera». Così come il fabbro, per realizzare le sue opere, ha bisogno di utensili di lavoro, così il Libero Muratore, per realizzare il suo Lavoro, ha bisogno dei simboli, quali strumenti di lavoro presenti nella Loggia. Fatte tali precisazioni, penso che il simbolo ternario Saggezza, Forza e Bellezza sia fondamentale per lo scopo della Massoneria.

Tale simbolo si riferisce a quella parte del lavoro che é esotericamente rivolto verso sé e stessi, così come il simbolo ternario Libertà, Uguaglianza e Fratellanza si riferisce a quella parte del lavoro che è rivolto verso l’altro, sia esso Fratello o profano. Il loro insieme rappresenta la Pietra Cubica, quale forma di pietra filosofale che il Massone, Libero Muratore utilizza per la costruzione del Tempio.

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Un simbolo ternario

La Massoneria europea apre e chiude i Lavori di Loggia con l’accensione e lo spegnimento dei tre ceri rappresentanti la Saggezza, la Forza e la Bellezza. Che importanza hanno questi simboli? Qualcuno risponderebbe, forse tautologicamente, che la Massoneria Europea apre e chiude i Lavori di Loggia con l’accensione e lo spegnimento di questi tre ceri poiché rappresentano tre virtù (pilastri) che il Massone Libero Muratore deve sempre perseguire, all’interno della Loggia come all’esterno nel mondo profano. Apprendiamo dalla storia della Massoneria regolare che questa pratica non fu introdotta subito, ma successivamente, verso la fine del XVIII secolo.I tre elementi erano già presenti in alcune correnti esoteriche ed occulte del Medio Evo.

Il contenuto del trinomio è forse scontato per un Massone, che in questo periodo storico relega ad un piano di secondo ordine lo studio per l’approfondimento del simbolismo e del suo aspetto rituale. Forse, lo studio dell’arcano sistema massonico, simbolico e rituale, è anacronistico, e forse oggi interessa più allo storico, studioso del fenomeno Massoneria dall’Illuminismo in poi, che al Libero Muratore appartenente alla famiglia massonica, regolare o non regolare, poco importa per il suo fine.

È mia opinione che la Massoneria contemporanea, per praticità, osserva sempre meno la propria Tradizione e lavora sempre di più in forma non rituale. Questo porta ad una svalutazione di valori comportamentali, al punto che oggi spesso risulta difficile, in Loggia, separarsi dai valori profani. Molti anni fa, il Maestro delle Cerimonie invitava i Fratelli ad abbandonare i metalli prima di entrare in Tempio, proprio per sottolineare che nel Tempio, ed in genere durante i lavori di Loggia, occorre riferirsi ad altri valori, spesso non riscontrabili nel comportamento della società profana, alla quale il trinomio nulla dice, se non il suo significato letterale e mondano di saggezza, forza e bellezza.

«Saggezza-Forza-Bellezza» è un simbolo ternario. Il Simbolismo è un metodo di espressione tanto caro agli antichi quanto completamente estraneo alla mentalità moderna ed a uomini che sono soliti diffidare di tutto ciò che non comprendono. Ciascun simbolo non ha un significato univoco, ma la sua interpretazione è relativa alla sensibilità dell’iniziato.

Il Libero Muratore procede nella via iniziatica, che non ha mai termine, mediante il perfezionamento interiore che si realizza con l’interpretazione in chiave esoterica dei simboli. La Saggezza, la Forza e la Bellezza sono pilastri fondamentali della Loggia. La Massoneria Europea utilizza tale simbolo ternario nel rituale di apertura e di chiusura dei Lavori di Loggia. Nella Massoneria , all’apertura dei lavori il Maestro Venerabile accende il cero della Saggezza, il Primo Sorvegliante accende il cero della Forza e il Secondo Sorvegliante quello della Bellezza. Con lo stesso ordine, alla chiusura dei lavori, si procede allo spegnimento dei ceri. I diversi rituali prevedono la pronunzia di frasi sia all’accensione che allo spegnimento dei ceri. La Loggia è la cellula di base di tutte le organizzazioni massoniche.

Nella Loggia il Massone svolge il suo lavoro, così come il fabbro fa nella sua officina. L’officina è il luogo dove il fabbro realizza il suo lavoro, ma è anche l’insieme di tutti gli strumenti di lavoro che necessitano, utensili per misurare, trasformare la materia prima, ecc… Al pari dell’officina del fabbro, la Loggia (che dai Massoni viene chiamata anche Officina) è la cellula di base dove si riuniscono i Liberi Muratori, e dove si trovano presenti tutti gli strumenti necessari per svolgere il Lavoro, che simbolicamente viene definito la «Grande Opera». Così come il fabbro, per realizzare le sue opere, ha bisogno di utensili di lavoro, così il Libero Muratore, per realizzare il suo Lavoro, ha bisogno dei simboli, quali strumenti di lavoro presenti nella Loggia. Fatte tali precisazioni, penso che il simbolo ternario Saggezza, Forza e Bellezza sia fondamentale per lo scopo della Massoneria.

Tale simbolo si riferisce a quella parte del lavoro che é esotericamente rivolto verso sé e stessi, così come il simbolo ternario Libertà, Uguaglianza e Fratellanza si riferisce a quella parte del lavoro che è rivolto verso l’altro, sia esso Fratello o profano. Il loro insieme rappresenta la Pietra Cubica, quale forma di pietra filosofale che il Massone, Libero Muratore utilizza per la costruzione del Tempio.

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gwcached,177
CULTURA
DA : ^^^ LA MIA POESIA ^^^
26 aprile 2009



Lu me silenziu.



Da tanti aiu sintutu sempri diri

ca lu silunziu teni un putiri a mai finiri

e sarba li paroli ca non sempri si vonnu diri,



picchì ascuntari è meglio ca di diri,

picchì in silenziu si po’ meglio miditari;

Mi lu dissi, cchiù di na vota, ddu me patruzzu,



di parlari picca picchì s’inzerta sempri,

quannu iu carusu ancora,

nun sapiva teniri nenti ni la menti.



Ora ca mmeci tant’ anni su passati,

ora ca cerco di capiri meglio l’omini di chi sunu fatti

e iu stessu ca putissi diri tuttu chiddu ca mi spercia ni la crozza,



mi stai mutu…,nun mittu sciatu…, nun movu lingua…;

Ascuntu sulamenti… chiddu ca dicinu la genti,

e,si vonnu na risposta su li dumanni d’iddi,



cu l’occhi li taliu e… cu silenziu ci rispunno sulamenti

e iddi suddisfatti, si ni tornanu chiù cuntenti,

picchì la verità,signuri me…,ha abbrusciatu sempri a tutti quanti.



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gwcached,177
SCIENZA
SALUTE : LO SAPEVATE CHE ?.....,......,.....,.. ...............................?
26 aprile 2009
SCOPERTA PROTEINA RESPONSABILE DELLE METASTASI

Una proteina prodotta dai linfociti per combattere il tumore primario puo' facilitare la diffusione del cancro ai polmoni.
A scoprirlo e' stato un gruppo di ricercatori della UC San Diego School of Medicine in uno studio presentato in occasione del Congresso del centenario della American Association for Cancer Research in corso a Denver.
La proteina in questione che facilita la diffusione del tumore ai polmoni e' la "RANKL"...

Se viene bloccata si ferma allo stesso tempo il processo metastatico.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno creato due differenti ceppi di topi mutanti predisposti a sviluppare il tumore del seno: uno dei gruppi aveva linfociti nei tessuti tumorali ed esprimeva la proteina "RANKL", l'altro no. In questo secondo gruppo la frequenza dello sviluppo di metastasi ai polmoni si e' dimostrata molto inferiore rispetto all'altro gruppo.
Successivamente i ricercatori hanno prelevato cellule tumorali da topi di entrambi i gruppi per iniettarle in un terzo gruppo di topi per monitorare lo sviluppo di tumori e metastasi al polmone. Ebbene, nei topi senza linfociti non e' stata riscontrata alcuna metastasi polmonare, fino a che non e' stata loro iniettata la proteina "RANKL", che ha ripristinato la capacita' del cancro di diffondersi.
Al contrario, iniettando nelle cellule tumorali una sostanza capace di bloccare la proteina, i ricercatori sono riusciti a fermare lo sviluppo di metastasi polmonari.

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gwcached,177
COSTRUIRE PER MIGLIORARE SE STESSI ,E' OPERARE PER IL PROGRESSO DELL'UMANITA'.-
25 aprile 2009


Trasformare la pietra grezza

La Massoneria, fondata sulla leggenda Hiramitica, ha lo scopo di formare uomini con una coscienza autonoma, con una volontà libera, che attraverso la saggezza, siano in grado di imporre a se stessi una regola di comportamento, che salvaguardi contemporaneamente la loro dignità ed il bene di quanti li circondano. Questo governo di sé stessi è un Piano, in virtù del quale la Pietra di costruzione si sagoma e si pulisce per la costruzione del Tempio, dirigendo la propria attività con umiltà, senza mai sminuirsi, ma, al contrario, arricchendosi con la cultura e la qualità dei rapporti umani. Questo ideale contiene delle esortazioni: per il dovere, per la giustizia, per l’amore; nella sua unità appare la parola perduta. Il nuovo uomo esprimerà opinioni e non certezze, poiché consapevole che le stesse sono il frutto della spontanea libertà; perseguirà la Verità con esame imparziale, sapendo però che a lui è dato conoscere solo la verità relativa, e non detenendo alcuna verità assoluta, rispetterà la diversità delle opinioni con piena dignità, senza alcuna sottomissione. In precedenza ho più volte affermato la mia convinzione che la Massoneria non ha una visione escatologica della vita, non offre ai suoi affiliati sacramenti e non persegue la salvezza dell’uomo attraverso una concezione connessa con la fede in un giudizio universale, condizione necessaria per la resurrezione e l’immortalità, che affonda le sue radici nella narrazione biblica del peccato originale e nelle dottrine apocalittiche, ma persegue il fine pratico del principio etico della propria libertà, che porta a sua volta in sé la tolleranza per la libertà altrui.

Sin dal Medio Evo la Forza era rappresentata dal Bronzo, la Bellezza dall’Argento e la Saggezza dall’Oro. Così il pensiero alchemico considerava l’Oro lo stato finale della trasmutazione, l’Uovo Filosofale. La MassoneriaLa Massoneria, dunque, educando l’individuo alla consapevolezza che la propria salute, fisica e spirituale, sarà quella della collettività in cui vive, auspica il benessere della società. Pertanto nella sostanza altro non è che una particolare metodologia, perfezionata attraverso varie esperienze secolari, intesa a rendere migliore la società, attraverso il perfezionamento dell’individuo che la costituisce e che ne pone in essere le caratteristiche. Per la Massoneria il miglioramento dell’individuo è l’unico mezzo per raggiungere il miglioramento della collettività. Ma questo individuo, per svolgere questa funzione deve essere libero, egli deve decidere il suo percorso, egli deve trasformare la pietra grezza, quale realtà ricevuta, in pietra levigata quale frutto del proprio lavoro, che è l’elemento determinante per la trasformazione.

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gwcached,177
SOCIETA'
GLI UOMINI CHE VALGONO SONO QUELLI CHE OPERANO PER IL BENE ED IL PROGRESSO DELL'UMANITA'.-
24 aprile 2009

Sono andato in africa per operare i bisognosi

clicMedicina -redazione@clicmedicina.it

“Abbiamo avuto un’accoglienza splendida proprio nella settimana in cui sono stati rapiti i medici nel Darfur. Noi, invece, siamo stati visti come una salvezza, accolti come se avessimo portato l’acqua. Questo deve farci comprendere quanto in Africa ci sia bisogno di noi medici”. Il Professor Giampiero Campanelli, Ordinario di Chirurgia generale all’Università dell’Insubria di Varese, che vive e opera a Milano e a Castellanza, è appena tornato dalla sua missione nel Wenchi, una zona rurale del Ghana, dove è stato con la sua equipe per curare i malati di ernia della parete addominale, e invita la comunità medica a non lasciarsi intimorire dal rapimento dei medici avvenuto in Darfur giorni fa. “Abbiamo lavorato dalle 7 del mattino alle 7 di sera, operato 40 persone tra adulti e bambini in un ospedale primitivo con sale operatorie dai sistemi di sterilizzazione rudimentali, abbiamo aiutato la gente per strada. Quando si è sparsa la voce del nostro arrivo, abbiamo ricevuto richieste di aiuto ovunque e per diversi tipi di patologie. Abbiamo così deciso di fare il maggior numero di visite e consultazioni possibile”.

Il Professor Campanelli è alla sua sesta missione umanitaria: quattro nella Repubblica Dominicana e due in Africa. Questa volta la scelta è ricaduta su una zona completamente rurale del Ghana, a 7 ore di auto dalla capitale Accra: il Wenchi. L’area è popolata da 150mila abitanti che per la maggior parte vivono in casa di legno e fango e non godono della minima assistenza sanitaria. Il 90% dei pazienti non viene curato e la fascia più colpita è quella giovanile.

“L’ernia in Ghana, per diffusione, è la seconda malattia e ha un enorme impatto sanitario ed economico. Questo si traduce in un alto tasso di mortalità pari al 10% e nell’impossibilità di svolgere la principale attività del Paese che per il 55% è l’agricoltura. Abbiamo sfruttato al massimo il tempo che avevamo a disposizione, ma sarà necessario per molti anni effettuare un alto numero di interventi per eliminare la quantità enorme di casi accumulati. Abbiamo operato bambini soprattutto ai testicoli, ad ernie addominale ed ombelicali. Gli adulti per idroceli, varicoceli e ricostruzione della parete addominale. La scelta di tornare per la seconda volta in Ghana è motivata dal fatto che è ormai necessario fronteggiare un dramma purtroppo ancora ignorato. Il Governo non prevede l’ospedalizzazione e quindi sono veramente pochi quelli che a pagamento possono farsi operare”.

A due anni dalla prima missione in Ghana, a Takoradi, il Professor Campanelli sottolinea i primi risultati e la soddisfazione per un grande progetto realizzato grazie alla campagna di solidarietà europea: il centro chirurgico nell’ospedale di Takoradi, realizzato nell’ambito dell’Hernia Project, è oggi diventato il punto di riferimento di tutte le missioni umanitarie dei paesi europei aderenti alla European Hernia Society. “Ogni anno vengono promosse sei o sette delegazione di medici dall’Europa verso il Ghana poiché grazie al nostro progetto è stato individuato un canale attraverso il quale portare il proprio aiuto” conclude Campanelli.

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gwcached,177
SOCIETA'
NEWS ULTIMA ORA
24 aprile 2009

16:16


Primo Piano | VARESE: ACCOLTELLANO E SEPPELLISCONO GIOVANE, CONFESSANO I DUE ASSASSINI

16:16


Primo Piano | VARESE: ACCOLTELLANO E SEPPELLISCONO GIOVANE, CONFESSANO I DUE ASSASSINI

16:11


Primo Piano | AMBIENTE: WWF, IN G8 SIRACUSA SCARSI SRISULTATI SUL CLIMA

16:06


Primo Piano | G8: FINOCCHIARO, IMPEGNO PER SUMMIT NON INTRALCI RICOSTRUZIONE

16:02


Primo Piano | G8: D'ALEMA, TRASFERIMENTO GESTO DI SOLIDARIETA' TUTTO DA ORGANIZZARE

16:01


Primo Piano | MAFIA: SCHIFANI, ISTITUZIONI AL FIANCO DI CHI SI BATTE PER LEGALITA'

15:52


Primo Piano | G8: D'ALEMA, TRASFERIMENTO GESTO DI SOLIDARIETA' TUTTO DA ORGANIZZARE

15:52


Primo Piano | G8: D'ALEMA, TRASFERIMENTO GESTO DI SOLIDARIETA' TUTTO DA ORGANIZZARE

15:44


Primo Piano | DIFESA: SOTTOSEGRETARIO COSSIGA A NAPOLI PER CERIMONIA NATO

15:36


Primo Piano | LOMBARDIA: FERRETTO, IRER IMPEGNO GRAVOSO E INGIUSTIFICATO

15:34


Primo Piano | 25 APRILE: CIPRIANO (SD), NESSUNA FORZA POLITICA DEVE AVERNE L'ESCLUSIVA

15:34


Primo Piano | FONDIARIA SAI: DA ASSEMBLEA OK A BILANCIO 2008

15:33


Esteri | IRAQ: 60 MORTI E 125 FERITI IN DUPLICE ATTENTATO A BAGHDAD

15:30


Esteri | M.O.: FRATTINI, INCORAGGIAMO NETANYAHU A PERSEGUIRE SOLUZIONE DUE STATI

15:30


Economia | GENERALI: BERNHEIM, VEDREMO SE SOCI MI CHIEDERANNO DI RESTARE

15:28


Primo Piano | FONDIARIA SAI: MARCHIONNI, OGGI BORSA NON RISPECCHIA VALORI AZIENDE

15:24


Primo Piano | FONDIARIA-SAI: MARCHIONNI, STIAMO LAVORANDO PER RITORNO REDDITIVITA' ATAHOTEL

15:24


Primo Piano | FIAT: UE, DA VERHEUGEN NESSUNA SCORTESIA PRESTO PER GIUDIZI

15:23


Primo Piano | G8: BERSANI, GOVERNO SPIEGHI CONDIZIONI REALI DI TRASFERIMENTO ALL'AQUILA

15:21


Esteri | SPAGNA: ANALFABETA A GIUDIZIO PER FURTO CONDANNATO A IMPARARE A LEGGERE

15:21


Primo Piano | G8: BERSANI, GOVERNO SPIEGHI CONDIZIONI REALI DI TRASFERIMENTO ALL'AQUILA

15:18


Economia | GENERALI: BALBINOT, IN EUROPA EST FOCUS SU REDDITIVITA' ED EFFICIENTAMENTO

15:01


Economia | **FLASH -INTESA SANPAOLO: ACCORDO TRA CREDIT AGRICOLE E GENERALI SU 10,89% CAPITALE- FLASH**

14:55


Primo Piano | AERONAUTICA: PESCARA, DUE EUROFIGHTER INTERCETTANO AIRBUS DELL'OMAN (2)

14:53


Primo Piano | MAFIA: D'ALIA (UDC), ISTITUZIONI NON ABBASSINO LA GUARDIA

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gwcached,177
SOCIETA'
LE NEWS DELL'ULTIMA ORA-
24 aprile 2009
Ultim'ora

13:34


CINEMA: SCHWARZENEGGER PROBABILE 'CAMEO' NEL NUOVO 'TERMINATOR'

13:06


MOSTRE: 'ELEGANZA IN CAMPO-LE GRANDI FINALI', IN FOTO LA STORIA DEGLI INTERNAZIONALI DI TENNIS (2)

13:05


MUSICA: VENETO JAZZ 'SBARCA' A NEW YORK

13:04


CINEMA: E' MORTO VITROTTI, FILMO' PER PRIMO FOIBE E ESODO GIULIANO (3)

12:59


CINEMA: E' MORTO VITROTTI, FILMO' PER PRIMO FOIBE E ESODO GIULIANO (2)

12:50


CINEMA: E' MORTO VITROTTI, FILMO' PER PRIMO FOIBE E ESODO GIULIANO

12:46


CINEMA: E' MORTO VITROTTI, FILMO' PER PRIMO FOIBE E ESODO GIULIANO

12:19


MOSTRE: 'ELEGANZA IN CAMPO-LE GRANDI FINALI', IN FOTO LA STORIA DEGLI INTERNAZIONALI DI TENNIS

12:11


Firenze, 'Casa della memoria' di Spadolini dichiarata di particolare interesse storico

11:47


TV: IL VINCITORE E I FINALISTI DEL GRANDE FRATELLO 9 OSPITI DI 'VERISSIMO'

08:51


FIRENZE: 'CASA DELLA MEMORIA' DI SPADOLINI DICHIARATA DI PARTICOLARE INTERESSE STORICO

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gwcached,177
JUVENTUS-LAZIO 1-2 HIGHLIGHTS AMPIA SINTESI - RITORNO SEM...
24 aprile 2009
JUVENTUS-LAZIO 1-2 HIGHLIGHTS AMPIA SINTESI - RITORNO SEM...



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gwcached,177
SOCIETA'
CIASCUNO DEVE LASCIARE LE PROPRIE VOLONTA' PER AIUTARE GLI ALTRI AD OPERARE BENE.-.
24 aprile 2009
Cari lettori: «Questo è il
mio testamento biologico»
Il professor Umberto Veronesi rende pubbliche le volontà che depositerà presso un notaio

*

Ho scritto di mio pugno il mio testamento biologico un anno fa per tre motivi: le mie note convinzioni sulla libertà di disporre della propria vita, l’amore profondo per i miei familiari, che non voglio siano mai straziati dal dubbio sul che fare della mia esistenza, e la fiducia e il rispetto per i medici che si prenderanno cura di me. So infatti, per esperienza personale, che per un medico oggi è fondamentale conoscere le decisioni del paziente, per poter curare in base alla concezione moderna della medicina, non più paternalistica ma condivisa, e per poter applicare il codice deontologico, che indica molto chiaramente come la volontà del malato vada sempre rispettata. Il medico oggi è un custode non solo della salute, ma anche dei diritti del malato; un depositario, quindi, prima di tutto, di alti doveri morali. Per questo sono convinto che, anche se verrà approvata questa legge che calpesta e nega la volontà della persona, i medici italiani non la applicheranno e resteranno invece fedeli al rapporto con il loro malato, la cosiddetta alleanza terapeutica. Faccio un appello a tutti i cittadini che, come me, rifiutano la vita artificiale, perché scrivano il loro testamento biologico, essendo fiduciosi nella protezione dei loro diritti da parte dei medici e della Costituzione italiana, che stabilisce per legge la libertà e il diritto di rifiutare le cure. Ecco il mio.

«Io sottoscritto Umberto Veronesi, nato a Milano il 28 novembre 1925, nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta, dispongo quanto segue: in caso di malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico o di sostegno (nutrizione e idratazione). Nomino mio rappresentante fiduciario mio figlio Paolo Veronesi. Queste mie volontà dovranno essere assolutamente rispettate dai medici che si prenderanno cura di me. Una copia di queste mie volontà saranno depositate presso lo studio del notaio …, Milano».

Umberto Veronesi
22 aprile 2009(ultima modifica: 24 aprile 2009)

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gwcached,177
SOCIETA'
CASI PIETOSI DA AIUTARE
24 aprile 2009
Bimbi abbandonati, trovati i due tedeschi nei boschi di Aosta

*




Aosta - Sono Ina Caterina Remohof e Sascha Schmidt. Trovata nei boschi la coppia di tedeschi che domenica sera ha abbandonato tre bimbi in pizzeria. Si tratta della madre dei piccoli, 26 anni, e dell'attuale compagno, 24 anni. I due si trovavano ai laghetti di Brissogne, a dieci chilometri da Aosta, e stavano vagando nelle strade tra la boscaglia. Li ha intercettati una pattuglia della squadra volante della polizia di Aosta. Ora si trovano in questura. Sarebbero entrambi in buone condizioni fisiche. La coppia ha avuto un passato di dipendenza dalla droga e di problemi economici e che sta viaggiando senza alcun tipo di bagaglio. La loro macchina è stata ritrovata vicino al ristorante. La madre è indagata, dalla procura di Aosta, per abbandono di minori. Il suo compagno ha invece problemi di droga ed è ricercato in Germania per non essere rientrato in carcere dopo un permesso premio. In cella era insieme all'ex marito della Remohof, che sta scontando una condanna per l'omicidio di un'altra figlioletta avuta dalla donna.

Non andranno in carcere Nei confronti dei due non sarà emesso alcun provvedimento restrittivo. I due saranno identificati, fotosegnalati e verrà notificata loro la denuncia a piede libero per "abbandono di minori" con relativa nomina di un avvocato. La polizia si attende anche una spiegazione sulla loro fuga da allegare alla denuncia. Entrambi potranno poi lasciare la questura. Nessun provvedimento sarà preso nei confronti di Schmidt, ricercato in Germania per non essere rientrato in carcere dopo un permesso premio: il mandato di cattura a suo carico ha solo valore a livello nazionale e non è stato "internazionalizzato".

Il ritrovamento "Dopo aver tentato di allontanarsi ed essere stati bloccati dagli agenti della volante, i due sembravano quasi essere sollevati che la fuga fosse finita". Così il questore, Salvatore Aprile, ha raccontato in conferenza stampa i primi momenti successivi al ritrovamento della coppia tedesca. "Hanno subito chiesto dei bambini - ha aggiunto -, ma erano sicuri che fossero al sicuro. Ci hanno confermato di vivere in stato di indigenza e di aver persino venduto un telefono cellulare in questi giorni per potersi comprare da mangiare".

La segnalazione È stata la segnalazione di una donna aostana a mettere gli inquirenti sulla pista giusta per ritrovare la coppia di tedeschi. Già ieri la donna aveva detto alla polizia di averli visti verso le 18,30 di martedì sera: si erano rifugiati in un motocarro Ape verde parcheggiato sulla strada comunale tra Saint-Christophe e Quart, dove probabilmente hanno trascorso la notte. La zona era stata a lungo sorvolata ieri dall’elicottero della polizia. La stessa testimone ha poi riferito oggi agli investigatori di aver trovato altre tracce del loro passaggio, tra cui un giaciglio all’interno di un capanno e vari mozziconi di sigaretta. Le ricerche si sono quindi concentrate nei paesi della cintura est di Aosta fino al ritrovamento, intorno alle 15,30.

Rimpatrio Lasceranno domani la struttura di accoglienza di Aosta, per tornare in Germania, i tre bambini - di 8 mesi, 2 e 4 anni - abbandonati domenica scorsa dalla madre in una pizzeria alla periferia di Aosta. I bambini sono in buone condizioni fisiche, mangiano e dormono senza problemi, hanno dimostrato un buono spirito adattamento. Uno psicologo li segue con la collaborazione di un mediatore di lingua tedesca. I tre si relazionano bene con gli altri piccoli ospiti della comunità che li ha accolti, gestita da una cooperativa. Oggi sono attesi ad Aosta i rappresentanti dei servizi sociali tedeschi, a cui è stata affidata la tutela dei tre bambini; domani li prenderanno in carico per il rientro in Germania.

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gwcached,177
POLITICA
IL PALCOSCENICO DELL'0DIO ,NON PUO' ESSERE L'ACCETTAZIONE TACITA DI UNA POLITICA NON PIU' POLITICA.-
23 aprile 2009
Di Pietro vieta il 25 aprile a Berlusconi
"Falso, ipocrita, dittatore. Stia a casa"
OKNOtizie
22/04/2009 |
La sinistra ha perso la trebisonda. Franceschini chiede a Silvio di celebrare il 25 aprile, Di Pietro dice che se lo fa è falso e ipocrita. Il Pd chiede tregua nazionale, l'Idv attacca con la solfa della dittatura. Berlusconi guarda, passa e non si cura: lui sabato sarà a celebrare il 25 aprile di tutti e non solo dei partigiani, perché la storia dopo sessant'anni va vista per quel che è stata, che ci piaccia oppure no. Il premier sarà, probabilmente ma anche piuttosto prevedibilmente, a Onna, cuore sismico d'Abruzzo, dove sarà presente di certo pure Franceschini. Lì, con quel che resta di cose e persone, parlerà di Liberazione. Lui e l'opposizione insieme: cosa ci può essere di meglio? Tutti contenti? Macché. La faccenda, peraltro voluta da Franceschini medesimo, ha mandato fuori dai gangheri il suo alleato Di Pietro, che democraticamente e pacatamente ha detto a Berlusconi di farsi gli affari suoi, falso, ipocrita, giuda di un Silvio. E non stiamo esagerando, sono proprio parole sue: «Quella di Berlusconi è un'ipocrisia allo stato puro: non gliene frega nulla di partecipare alla ricorrenza della Liberazione, vuole solo strumentalizzarla ai fini del consenso e questa è una frode. Il 25 aprile rappresenta una data storica e seria - ha detto in piena crisi isterica Di Pietro - che ci ha liberato dal fascismo. Chi pratica, predica o si riconosce nella dittatura non deve partecipare alle celebrazioni perché è un atto ipocrita e offensivo e mi pare che il governo Berlusconi e Berlusconi stesso riducano gli spazi della democrazia e pratichino attività che ci riportano a una nuova dittatura». Ma, ora ci chiediamo e vi chiediamo: paragonare "questa" dittatura a quella, "queste" vittime a quelle, questo periodo a quello, non è un insulto per chi in quella Guerra ha combattuto, ha lottato, è morto? Voi partigiani sopravvissuti, che quegli anni avete addosso, non vi sentite neanche un po' presi per il naso? Diteci la vostra.

COMMENTO:
Non c'e nulla da dire quando si vogliono far valere le proprie ragioni con un isterismo che rasenta la follia: Italiani occhio;;;

Aaronn

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gwcached,177
SPORT
FERRARI : IL CORRIERE DELLA FORMULA 1.-
22 aprile 2009
Schumi-Ferrari, aria di divorzio
Schumi-Ferrari, aria di divorzio
Il tedesco: «Parleremo dopo l'estate. Vedremo cosa ha senso e cosa non lo ha»

*
Raikkonen: «In Bahrein non possiamo vincere»
*
Massa: «Ferrari, non ho perso speranza»
*
Formula 1, Domenicali: «Ferrari, niente panico»

FERRARI
Raikkonen: «In Bahrein niente vittoria»
Raikkonen: «In Bahrein niente vittoria»
La resa del finlandese: «Se tutto va bene forse possiamo puntare al podio»
FERRARI
«Ferrari, non ho perso speranza»
«Ferrari, non ho perso speranza»
Felipe Massa, pilota brasiliano: «Bahrein pista ottimale per me, spero saremo più...
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Che doppietta: delirio Brawn Gp

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gwcached,177
CULTURA
DIRITTI O DOVERI DELL'UOMO SU CIO' CHE LO CIRCONDA?
22 aprile 2009

Penso che l’unico diritto dell’uomo nei confronti dell’Ambiente che lo circonda sia quello di assolvere ai suoi doveri. Può sembrare un gioco di parole, un’affermazione/negazione, ma è inevitabile che l’Uomo torni a riconciliarsi con la Natura per trovare un nuovo equilibrio, rispettando quelle leggi universali dalle quali gradualmente si è affrancato e ritrovare quell’armonia che manca tra l’Uomo e il suo Ambiente.
Noi esseri umani, a causa di retaggi religiosi e filosofici, pensiamo che l’Universo sia qui, ora, solo per noi, al nostro servizio. Non ci vogliamo rendere conto che metafisicamente apparteniamo a un complesso di cui non rappresentiamo che un elemento, un tassello. Una parte di quel «Tutto divino», come lo definiscono gli Aborigeni, in cui il nostro corpo è solo il guscio che ricopre uno spirito cosciente e ricco di grandissime potenzialità.
La visione antropocentrica dell’Universo costituisce l’handicap che non consente di dare una giusta luce al compito che l’Uomo ha su questa Terra. Siamo qui adesso per dare un senso e un valore alla nostra esistenza, per rispettare il concetto di «coscienza positiva» e non per surrogarci a ciò che non fa parte di noi stessi, delle nostre capacità,dei nostri diritti.
Forse tutto ciò avviene perché non ci soffermiamo abbastanza a capire qual è davvero il nostro compito, il nostro obiettivo di vita. Inseguendo falsi totem e ideali di plastica stiamo inesorabilmente perdendo la «parola»: quella spia luminosa che sostiene e accresce il nostro livello di coscienza, intendendo per «parola» ciò che definisce Aldo A. Mola: ‘parola significa cultura, cammino dell’uomo dalla condizione naturale al dominio di sé e dei suoi rapporti con il mondo’.
Nel corso del tempo abbiamo dimenticato il nostro legame con la Natura, che guarda caso è Madre, genitrice, sorgente di vita perpetua. Ma l’Uomo, per un diritto conquistato con l’arroganza, ha speso le sue energie per controllare, trasformare e modificare l’ordine e l’effetto degli elementi naturali. Ma per cosa? Per il progresso, per l’evoluzione della specie, per il benessere.
L’Uomo allora ha smarrito il rispetto e il contatto con l’Ambiente, pensando che la Natura fosse una fonte inesauribile di energia e di prodotti. L’umanità ripone una fiducia illimitata nella tecnologia, nella scienza e nelle risorse, frutto della chimica e della fisica, ma disconosce la forza sovrastante e vincente della Natura che fornisce le materie prime per la nostra sopravvivenza e il nostro sviluppo. Ma non si tratta di uno «sviluppo sostenibile», in quanto c’è un elemento di «disturbo», un tassello fuori posto: è l’Uomo che s’è arrogato il diritto di diventare una sorta di apprendista-stregone innescando un congegno che non sa più controllare, perché forse non ne è all’altezza.
La nostra specie ha battuto tutti i record dell’evoluzione in un tempo geologico brevissimo, e ciò ha portato l’Uomo ad assumere un comportamento dispotico e intransigente. È come se l’Uomo avesse chiuso gli occhi e tarpato tutti gli altri sensi, per aprire la gabbia alla mente pensante, razionale e speculativa. Un atteggiamento oserei dire suicida, in quanto l’Uomo non ha fatto i conti con le sue debolezze, con i suoi doveri e con i suoi reali diritti. Sulla scia dell’evoluzione e del progresso tecnologico, l’Uomo ha bruciato tutte le tappe grazie a un concetto di materialità e positivismo in cui contano solo i risultati e non il modo per raggiungerli.
Mi chiedo come sarebbe stato l’Universo senza l’Uomo: certamente le piccole e grandi «catastrofi» quotidiane non avrebbero modificato quell’equilibrio delle cose che regola tutti gli avvenimenti. L’Uomo, secondo il mio modesto parere, si è appropriato indebitamente del ruolo di padrone e dominatore degli elementi, surrogandosi alla Natura. E forse questo atteggiamento può essere dovuto al fatto che ha capito presto quanto era debole e vulnerabile di fronte a un Ambiente di per sé dominante e condizionante. Su questa Terra, in questo Universo, non siamo i padroni ma solo degli ospiti di passaggio.
Cosa siamo di fronte a una goccia d’acqua che cade nel mare, all’«eternità» di un cristallo di carbonio, all’energia d’un terremoto o a un vulcano che trabocca lava incandescente? La cultura di sfruttamento irrazionale delle risorse ci ha portato a non «sentire» l’energia che proviene dai componenti del nostro habitat. Non a caso nel rito di iniziazione intraprendiamo un viaggio attraverso i quattro elementi: un itinerario di purificazione che comincia dalla «terra» nel gabinetto di riflessione fino ad arrivare alla prova del fuoco. Sono prove di grande valore esoterico ma anche realistico, in quanto ogni giorno dobbiamo confrontarci con la nostra Madre Natura, sempre pronta a elargire ricchezze e a stupirci con i suoi effetti mirabolanti.
L’Uomo però non ha creato niente ma ha distrutto e trasformato per il suo fabbisogno di sopravvivenza, in primis, e di piacere e benessere poi. Dobbiamo capire, forse, fino a dove vogliamo spingere il grado di alterazione della Natura e dell’Ambiente nel quale obbligatoriamente dobbiamo vivere e convivere, spesso anche in flagrante contraddizione con le esigenze spirituali e materiali della nostra specie.
«Nulla si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma». Con il passare del tempo mi sono reso conto di quanto sia valida questa legge: una sorta di aforisma universale a cui niente e nessuno può sottrarsi. Nell’affannosa ricerca del benessere, del progresso e della conquista a tutti i costi non ci accorgiamo di quanto siamo arroganti, ignoranti e autolesionisti.
Siamo forse come un’auto bellissima e super-accessoriata ma senza motore; senza quell’anima, quello spirito vitale che ci distingue dalla materialità fine solo a se stessa. Una materialità che risponde a delle leggi artificiali, valide solo per il consumismo e per quel progetto «diabolico» che vede l’Uomo al centro di un Universo non certo suo ma che comunque non lo merita.
Essere non è un presupposto divino o istituzionale. Penso che per far parte dell’umanità e dell’Ambiente è necessario conquistare sul campo il diritto di essere e quindi d’esistere. Esistere non è come essere, altrimenti rischiamo di confondere il concetto evolutivo della vita con un postulato, con un principio artificiale frutto solo della convenienza.
È giunto il momento di riconciliarsi con la Natura, di stipulare un nuovo contratto, con due firme stavolta, in cui l’Uomo sarà sicuramente il maggiore beneficiario. Il mondo incontaminato potrà continuare a esistere e l’uomo potrà ritrovare quell’equilibrio materiale e morale che gli manca.
A questo punto l’Uomo sarà davvero l’artefice del proprio destino, conservando un tesoro culturale che effettivamente gli appartiene di diritto. Il grado di civiltà e di evoluzione non si misura in kilowatt o tonnellate di petrolio ma da chiari connotati morali e spirituali, in diretta connessione con la saggezza degli uomini.
Tutto questo in sintonia e in accordo con le leggi della Natura e dell’Universo - ossia di quel «Tutto divino» - dalle quali l’Uomo non può svincolarsi, perché sono leggi incise nella costituzione stessa del mondo in cui l’Essere Supremo lo ha posto.
Come Massone m’impegno per lavorare al bene e al progresso dell’umanità, ma non perdendo di vista i doveri nei confronti con tutto ciò che mi circonda. Perché se sono qui ora e posso sopravvivere, lo devo solo a mia Madre, Madre Natura Universale, sorgente di vita. Nei suoi confronti ho solo il diritto di onorarla, rispettarla e conservarla perché senza di Lei non potrei neppure esistere e il mio spirito vagherebbe nell’infinito. Noi Figli della Vedova abbiamo il compito di irradiare di luce tutto ciò che ci circonda, grazie al lavoro in Officina, sgrossando una pietra che non diventerà mai perfettamente liscia.
Dobbiamo quindi affrontare un percorso alchemico per trasformare la materia in spirito, per spogliarci di questa «prigione corporea», e guadagnare così il diritto di essere il quinto elemento.

«Voi potete guardarmi con ironico compatimento, tutto ciò che dico vi può sembrare inutile e risibile, ma quando passo lungo il bordo di un bosco che ho salvato dalla distruzione, o ancora quando odo stormire e fremere un giovane alberello piantato con le mie stesse mani, allora sento che la Natura stessa è un poco in mio potere, e che se fra mille anni l’Uomo potrà essere felice, sarà anche, in piccola parte, merito mio».
(Cechov)


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gwcached,177
POLITICA
IL 25 APRILE NELLA MEMORIA DI TUTTI GLI ITALIANI.-
22 aprile 2009
Berlusconi: "Il 25 aprile sarò in piazza Non lasciamo questa festa alla sinistra"


Roma - In piazza ci sarà. Dopo 14 anni di "assenza" dalle manifestazioni ufficiali in memoria della Liberazione. "Ho preso la decisione di celebrare il 25 aprile, anche se dove sarò lo comunicherò più avanti. Credo che ci sia bisogno di dire qualcosa, perché di questa festa non se ne appropri soltanto una parte". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando la sede del Pdl di via dell’Umiltà.

Il programma Secondo quanto risulta, il premier dovrebbe restare a Roma, dunque non prenderà parte al corteo di Milano al quale era stato invitato a partecipare dal segretario del Pd. Berlusconi dovrebbe recarsi invece in mattinata all’Altare della Patria per deporre una corona di fiori assieme alle alte cariche dello Stato. Per il resto della giornata l’agenda è, come si dice, "in progress". Se al vaglio, tra l’altro, c’è un omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine, sul tavolo dell’entourage del presidente del Consiglio potrebbe prendere corpo l’ipotesi di una visita al cimitero americano di Nettuno. Visita che sarebbe in linea con le parole pronunciate oggi dal premier. La visita al cimitero Usa potrebbe essere un segnale affinché la Liberazione non abbia solo la connotazione "di parte" che, secondo Berlusconi, ha caratterizzato la festa negli anni, ma sia anche un tributo ai "liberatori" americani che più volte Berlusconi ha ringraziato "per aver restituito la libertà e la democrazia al nostro Paese".

Franceschini: "Meglio tardi che mai" "Come italiano e segretario del Pd sono soddisfatto che il presidente del Consiglio abbia accolto la mia proposta" di partecipare alle manifestazioni per il 25 aprile. "Mi viene da dire, meglio tardi che mai". Così Dario Franceschini, nella conferenza stampa al termine della direzione, commenta l’annuncio del premier. "Ha avuto in tutti questi anni 14 possibilità di esserci e invece - ricorda Franceschini - ha sempre scelto di non esserci. È importante che questa volta abbia detto di si". In particolare, Franceschini sottolinea che "il 25 aprile per tanto tempo è stato un momento unificante e un valore di condivisione e andarci significa condividere l’antifascismo, la resistenza e i valori costituzionali".

Cento: "Il governo stia a casa" "Dopo le parole del ministro della difesa La Russa ogni ambiguità, compresa la proposta di Franceschini di invitare il presidente del Consiglio Berlusconi a Milano, deve cadere. Il governo stia a casa: non partecipi in modo ipocrita alle manifestazioni per la Liberazione". Lo ha dichiarato Paolo Cento, di Sinistra e Libertà. "Il 25 aprile - ha concluso Cento - non è vero che è per tutti: lo festeggino solamente coloro che danno valore alla resistenza senza se e senza ma come atto straordinario contro il fascismo".

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gwcached,177
POLITICA
L' 0PERA DEI PUPI, OGGI RIVENDICA RADICI PIU' LONTANE ?
22 aprile 2009
Di Pietro: "Franceschini? "E' scorretto e pavido" Il leader del Pd: "Scorretti saranno lui e il Pdl"

Roma - Lite in famiglia ?

Terza parte. Continuano le scaramucce fra Franceschini e Di Pietro. E, questa volta, come è nelle corde del leader dell'idv, volano le parole grosse. Oggetto del contendere: le candidature (di amministratori ancora in carica) alle prossime elezioni europee. "Ora - commenta il leader di Idv in una nota -, anche Franceschini fa il furbo: dice che il Pd non candiderà alle prossime elezioni europee amministratori in corso di mandato e poi, invece, li candida, come dimostra la candidatura in Sicilia di Rosario Crocetta, sindaco in carica a Gela. Quindi è Franceschini scorretto perché dice una cosa e ne fa un'altra ed anche perché se la prende con me e non con i vari ministri in carica che si candidano, come Bossi e La Russa".

Di Pietro: "Franceschini? Scorretto e senza coraggio" "La verità - insiste Di Pietro - è una e una sola: le elezioni europee hanno una valenza nazionale importantissima ed è per questa ragione che i leader di partito hanno il dovere di metterci la faccia in prima persona. Il Pd, invece, non ha il coraggio di affrontare di petto e contrastare la candidatura di Berlusconi, con i suoi massimi dirigenti: è un dato di fatto di cui prendiamo atto". "Ma è davvero inaccettabile - attacca ancora il leader di Idv - che Franceschini critichi noi che la faccia ce la mettiamo, e lo facciamo perché sentiamo il dovere di assumerci la responsabilità di contrastare il governo delle destre e di rappresentare l`opposizione. Se Franceschini non ha il coraggio di farlo è un problema suo, ma non critichi me che il coraggio ce l'ho".

Il leader del Pd: "Di Pietro e Berlusconi scorretti" E alla fine, fra i due, diventa una partita di tennis. Il leader del Pd non rinuncia a controbattere e rispedisce al mittente le accuse. E, dato che c'è, se la prende anche col Pdl. La direzione del Pd ha approvato le candidature del partito per le Europee, il voto è stato "condiviso"e le liste sono composte esclusivamente da persone che "se saranno elette resteranno in Europa per tutta la legislatura, mentre gli altri partiti, dal Pdl all’Italia dei valori, si comportano in maniera "scorretta" presentando candidati ineleggibili.

"Resteranno tutti a Strasburgo" Dario Franceschini incontra i giornalisti al termine della direzione del Pd e torna a polemizzare con chi si candida per l’europarlamento pur sapendo che si dimetterà un istante dopo essere stato eletto: "Nelle nostre liste ci sono personalità, persone radicate nel territorio, sono rappresentate le competenze... Soprattutto, tutte le persone presenti nelle nostre liste se verranno elette resteranno in Europa per tutta la legislatura". Una regola per la quale è stata ammessa una sola "eccezione", quella del sindaco di Gela, perché c’era una forte richiesta del partito dovuta anche al "suo ruolo nella lotta alla mafia".

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gwcached,177
CULTURA
APPUNTAMENTI DI CULTURA MASSONICA.-
21 aprile 2009










Roma 23 aprile 2009
Massoneria e Religioni civili
Fulvio Conti presenta il suo ultimo libro al Saint Patrick's Pub

Parlare di Massoneria in un clima conviviale che magari ricorda quello delle locande frequentate nel Settecento dai liberi muratori si può. Il 23 aprile lo storico Fulvio Conti presenterà il suo ultimo saggio "Massoneria e religioni civili" al Saint Patrick's Irish Pub di Roma (Via Calabria 30). L’appuntamento è alle 18 nell’ambito della rassegna di presentazioni promossa dal locale. L’atmosfera è quello di sempre, garantiscono gli organizzatori: birra, compagnia e una buona chiaccherata con l'autore che analizza l'importanza della Massoneria in un nuovo capitolo della storia d'Italia.

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gwcached,177
SPORT
NOTIZIE DALLO SPORT.-
21 aprile 2009
ALTRE NOTIZIE

* Chiellini esclusivo e Totti scrive per noi
* Il difensore si confessa alla vigilia di Juve-Lazio; il capitano della Roma crede nella rimonta Champions. E poi le foto delle donne di Adriano e le immagini del gol di Ronaldo

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Floccari e D’Agostino sono i primi nomi della lista. Per la difesa piace Zuniga del Siena, ma c'è anche l'ipotesi di un ritorno di Garics

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gwcached,177
SOCIETA'
CRONACA DI OGGI DALL'ITALIA E DAL MONDO.-
21 aprile 2009
Dal Giornale it : Riporto
NTERNI
Malta, Maroni all'Ue:
"Dirottate sull'Italia
oltre 40mila persone"
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Sicurezza, Obama alla Cia:
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gwcached,177
CULTURA
MASSONERIA: IL GRANDE ORIENTE D'ITALIA APRE LE SUE PORTE.-
20 aprile 2009
di Daniela Rocca : RIPORTO

Dossier Emilia-Romagna - Intervista al Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi.
raffi_cvb001.jpgDa Mozart a Carducci, da Garibaldi a Zanardelli, da Beethoven a Bolivar, da Allende a Quasimodo. La Massoneria vanta origini antichissime.
La riflessione di Gustavo Raffi, guida del Grande Oriente d’Italia:

"La Massoneria è l'habitat naturale per coloro cha amano mettersi in discussione, per gli uomini che cercano la Verità. L’obiettivo è perfezionare se stessi per contribuire a riformulare un nuovo umanesimo dove l'Uomo venga posto al "centro di tutto".

Una scuola di pensiero che educa a diventare citta­dini e al rispetto della al­terità. Una pedagogia del dialogo, fondamentale oggi per­ché serve a evitare volontà egemo­niche.
«La massoneria è un per­corso di uomini liberi: il massone non nega la verità, ma la ricerca, e in questo percorso si confronta con i suoi simili che possono con­tribuire a comprenderla»
spiega Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Fonda­mentale è, in questo contesto, l’individuazione di terreni co­muni, di valori condivisi che ab­biano al loro centro l’uomo con i suoi sogni e con le sue idealità.
tempio_cvb001.jpg«Il vero massone è l’uomo che non si stanca mai di cercare la verità. Non siamo custodi passivi di pas­sate memorie, ma rivendichiamo un ruolo vivo e propositivo di una istituzione che vuole contri­buire in modo originale e costrut­tivo alla soluzione di problemi centrali per la nostra cultura, identità civile ed etica. Il Grande Oriente d’Italia si propone come un laboratorio vivente, pronto a raccogliere la sfida posta dagli in­terrogativi del nuovo millennio»....
Cosa è cambiato nella ritualità, nel ruolo e negli obiettivi della massoneria italiana dai suoi esordi?
«La ritualità fa parte del patri­monio iniziatico della Massone­ria. È il nostro Dna che rimane immutato nel tempo.
Tutto ciò tuttavia non è ancora sufficiente perché una persona possa essere accolta nel Grande Oriente d’Italia. Infatti è necessa­rio effettuare tutta una serie di accertamenti volti a verificare che il candidato sia assolutamente trasparente e che non abbia al­cuna pendenza con la giustizia».
Crede che esista un pregiudi­zio diffuso nei vostri confronti da parte dell’opinione pub­blica?
«Non più. Prima eravamo il capro espiatorio di tutto ciò che acca­deva nella società. Ma in questi anni abbiamo dialogato costante­mente con la società civile, ac­cantonando la riservatezza. Ab­biamo aperto i nostri archivi agli studiosi; le nostre iniziative cultu­rali sono pubbliche; abbiamo un sito Internet, una radio e una Tv on line. L’epoca della massoneria intesa come istituzione iper-riser-vata, inaccessibile e segreta, è da tempo svanita».
Come si pone nei confronti di quella che è la loggia masso­nica più celebre a livello me-diatico, la P2?
«È stata una pagina nera nella sto­ria del Grande Oriente d’Italia e per quella del nostro Paese. La no­stra condanna della P2 è, e resta, inappellabile. La P2 è stato un feno­meno deviato e deviante che ha in-ferto una ferita profonda al Grande
Oriente d’Italia. Mi rincuora ricor­dare che il bubbone della P2 scop­piò, allora, proprio per merito dei massoni democratici».
Lei ha definito la massoneria un’istituzione aperta alla mo­dernità e alla tolleranza. Cosa significa in concreto e a quali ambiti del vivere sociale e poli­tico si riferisce?
«Per quanto il nostro compito non sia politico e non debba es­sere tale, sentiamo l’obbligo grembiule_cvb001.jpgdi offrire un contributo costruttivo alla società civile per vivere la contemporaneità in sintonia con i drammi del nostro secolo, con le ansie della nostra società, senza aristocratica estraneità e superio­rità. Il Grande Oriente d’Italia da questo punto di vista ha conse­guito piena cittadinanza nella so­cietà civile proprio per il suo stile e per il suo linguaggio. Il messag­gio della Massoneria è un messag­gio interculturale e la ricerca spi­rituale che essa propone si caratterizza sempre di più come una formula vincente, come uno strumento costruttivo del vivere civile e della società contempora­nea, sempre più travagliata da problemi e drammi legati alla mancanza di contenuti, di valori e di forme di sociabilità non con­formiste».
Sempre in quella occasione, lei ha anche definito la massoneria uno spazio libero in cui gli uo­mini imparano l’arte del dialo­gare e di ricercare valori condi­visi. Un consiglio valido anche per la classe politica italiana?
«Il Grande Oriente d’Italia non si occupa di politica, non è di de­stra, nè di sinistra, nè di centro e ovviamente non si inserisce nelle competizioni elettorali. Il nostro
compito non è neanche quello di dare consigli alla classe politica, ma in un’epoca in cui l’avversario anziché essere considerato “altro” rispetto a un momento dialettico, viene definito “nemico”, è bene che tutti ricordino i principi della filosofia del dialogo. Le maggio­ranze e le minoranze devono na­scere con la prospettiva di risol­vere i problemi perché l’interesse non è quello di una parte, ma della società nella sua generalità. Grazie al principio del dialogo, gli uomini si mettono in discus­sione, pronti a modificare il pro­prio pensiero e a concepire la fi­losofia della scoperta come un pensiero e mai come un errore».
Lei è stato repubblicano. Ma la massoneria ha un colore poli­tico? Oppure può essere consi­derata bipartisan?
«La massoneria è pluralista all’in­terno e all’esterno. Non detta una linea politica, è una scuola di for­mazione, è un laboratorio. Que­sto vuol dire che il Liberomura-tore, che non viene censito per il suo credo, se è progressista ri­marrà progressista, se è conserva­tore rimarrà conservatore. Nes­suno gli chiederà “travasi”, ma solo di testimoniare valori e di essere coerente ai principi che professa: eguaglianza, libertà, fra­tellanza ma, soprattutto, tolle­ranza. Essa si pone su un piano diverso, che per la sua libertà di ricerca e per il suo anelito univer­salistico trascende la politica e le sue querelle, ma mira a riportare l’essere umano sulla via della con­tinua incessante ricerca interiore. Se poi, grazie a questa esperienza, l’iniziato riuscirà anche a dare un contributo costruttivo alla società civile, avremo contribuito a ren­dere più originale e profondo il contesto in cui viviamo».

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gwcached,177
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20 aprile 2009
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gwcached,177
CULTURA
DA : ^^^ LA MIA POESIA ^^^
19 aprile 2009


La me terra

Cumu ti viu diversa terra di li me vecchi,

ti manca qualchi cosa ca nun sacciu,

forsi li festi di navota e la divuzioni vera ?

o ti manca lu curaggiu e l’omini cu li pantaluna diritti?

Eppuru, quannu l’allegria ni pigliava tutta la famiglia, stavamu a pinsari

di la festa ca stava p’àrrivari,

e la genitura cuntenta d’aspittari, chiamava la festa cumannata

p’adurari li divoti sò ca sempre l’avivanu aiutata.

“Ni stavanu nzignannu a rispittari li Santi giusti “;

Ni vulivanu diri d’amari la Madonna

c’anzimi a San Giuseppe e lu Signuruzzu

furmavanu na famiglia vera .

Eranu antri timpi e,..oggi, tanta genti stenta a ritruvari la so strata.

Pinsu puru a quannu l’amici eranu accussì sinceri,

ca parivamu essiri tutti parinti stritti

e cuntenti n’ammitavamu scanciannuni li festi cumannati.

Ora ca tuttu stu timpu s’è n’è gghiutu

scinnu ni stà città sulu pi ritruvarla ni li strati di navota,

pi vidiri si li casi sunu, ancora a dritta ,

pi sentiri si lu sciaguru c’ è ancora e ritruvari la memoria antica.

Ma pò …minn’addugnu ca mi paru un carusiddu,

cun cori divintatu nicu nicu, ca la scinnuta me, è sulu n’illusioni

pi truvari,dopu tant’anni,chiddu ca nun sacciu ancora,

O… forsi ppì ritruvari,ni ddì stratuzzi stritti, li me iorna veri .
Aaronn

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gwcached,177
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gwcached,177
CULTURA
DA : ^^^ LA MIA POESIA ^^^ verismo - essoterico
15 aprile 2009
L'essere nel divenire

Essere di troppo
non é avvolte un atto
che ti incita ad andare un po distratto,
l'essere percorre vie indefinite
per sfuggire
da chi rimane sempre indifferente.

Essere é pensare
chi di te ha creato un divenire
che va vissuto come la via da seguire
per ritrovarsi e ritrovare il proprio intendo.
Amare, é futuro del pensiero
che vorrebbe fermare il tempo in quell'istante.

Allora tu incredulo credente
non t'accorgi di vivere un magico momento
per compiacerti un solo istante,
quando amare non é atto evanescente,
che si perde quando tu t'accorgi
d'esser stato meno importante.

Così, senza niente rimarrai,
senza il tutto che Dio, ti ha reso gratuitamente,
Vivi, perciò, l'amore con la luce in possesso che ,
non a torto hai ricevuto
e non rimanere contrariato
se il mondo, avvolte, gira al contrario
di come hai pensato nella mente .

Aaronn.:

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gwcached,177
SOCIETA'
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» 2009-04-15 13:13
Fini: immigrati, correttivi per legge
Impianto resta valido, modifiche espatrio per rinnovo contratto
(ANSA) - MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 15 APR -'Continua ad essere valido l'impianto generale della legge Bossi-Fini, ma correttivi si rendono necessari' ...
» 2009-04-15 13:03
Omicidio Ambrosio: ipotesi rapina
Si pensa a bande dell'Est ma non si escludono altre piste

» 2009-04-15 12:48
Francia: porti sempre bloccati
Protesta contro quote concesse per pesca di merluzzo e sogliole

» 2009-04-15 12:33
Contratti: Sacconi, e' una svolta
Lega salari- produttivita'. Ministro, critiche ideologi classisti
» 2009-04-15 12:18
Nigeria: liberato italiano rapito
Lo annuncia la Farnesina, era stato sequestrato il 6 aprile

» 2009-04-15 12:02
Thailandia: nullo passaporto Thaksin
Ex premier e' ricercato per la protesta contro il governo

» 2009-04-15 11:45
Bankitalia: debito record a 1. 708mld
Nei primi 2 mesi 2009 le entrate fiscali sono scese del 7, 2%
» 2009-04-15 11:27
F1: Fia, diffusori sono legali
Respinto ricorso di Ferrari, Renault, Red Bull e Bmw

» 2009-04-15 11:23
Papa: risurrezione evento storico
Anche se vecchie tesi lo negano

» 2009-04-15 11:14
Terremoto: al via rilievi su crolli
Carabinieri e polizia al lavoro per indagine magistratura
» 2009-04-15 11:00
Chrysler: Fiat pronta a lasciare
Senza si' sindacati su taglio costo del lavoro in Nord America

» 2009-04-15 10:36
Morto il filosofo Franco Volpi
Vittima di un incidente stradale, espiantati gli organi

» 2009-04-15 10:27
Napoli: morto il 're del grano'
Francesco Ambrosio ucciso con la moglie, probabile una rapina

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gwcached,177
CULTURA
GIRGENTI ,UNA CITTA' SENZA TEMPO.-
14 aprile 2009
Agrigento

Agrigento (Girgenti in siciliano) è un comune italiano di 59.180 abitanti Capoluogo dell'omonima provincia in Sicilia.
La città nella sua storia millenaria ha avuto ben quattro nomi: ?????a? per i Greci, Agrigentum per i Romani, Kerkent per gli Arabi e Girgenti per i Normanni. Girgenti era anche il nome ufficiale della città fino al 1929, anno in cui mutò il suo nome nell'attuale.

La città fu fondata nel 581 a.C. da alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta, col nome di ?????a? (Akragas), dall'omonimo fiume che bagna il territorio. La dominazione greca durò circa 370 anni, durante i quali Akragas acquistò grande potenza e splendore, tanto da essere soprannominata da Pindaro "la più bella città dei mortali", come testimonia la meravigliosa Valle dei Templi(sopra c'è il Tempio della Concordia, un tempio della Valle dei Templi).
Inizialmente si instaurò la tirannide di Falaride (570-554 a.C.) che fu caratterizzata da una politica di espansione verso l'interno, dalla fortificazione delle mura e dall'abbellimento della città. Tuttavia Falaride fu meglio conosciuto per la sua crudeltà e spietatezza e per l'uso del toro di bronzo come strumento di tortura per le vittime sacrificali. Il condannato veniva posto al suo interno e del fuoco riscaldava continuamente il toro finché egli non moriva ustionato. Durante l'agonia la vittima emetteva dei lamenti che, come dei muggiti, fuoriuscivano dalla bocca del toro. Il suo ideatore, Perillo, fu il primo a provarne gli effetti.
Odiato dal popolo, Falaride morì lapidato e, poiché egli amava vestirsi di azzurro, vennero proibite le vesti di quel colore. Il massimo sviluppo si raggiunse con Terone (488-471 a.C.). Durante la sua tirannide la città contava circa 300.000 abitanti e il suo territorio si espandeva fino alle coste settentrionali della Sicilia. Divenuta grande potenza militare, Akragas riuscì a sconfiggere più di una volta Cartagine nella guerra per il controllo del Canale di Sicilia. Dopo la morte di Terone iniziò un regime democratico (471-406 a.C.) instaurato dal filosofo Empedocle, il quale rifiutò il potere offertogli dal popolo stesso. È in questo periodo che si assiste alla costruzione di numerosi templi e ad una grande prosperità economica, al punto da far dire al filosofo:
« L'opulenza e lo splendore della città sono tali, gli akragantini costruiscono case e templi come se non dovessero morire mai e mangiano come se dovessero morire l'indomani. »

(Empedocle)
Nonostante questo, nel 406 a.C. i cartaginesi invasero la città distruggendola quasi completamente e demolendo il tempio più importante: quello di Zeus.
Nel 339 a.C., grazie al corinzio Timoleonte la città, soggetta all'influenza di Siracusa, venne ricostruita e ripopolata. Nel 210 a.C., con la seconda guerra punica Akragas passò sotto il controllo dell'impero romano col nome latinizzato di Agrigentum.

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gwcached,177
SOCIETA'
LE TOP NEWS DAL MONDO DELLE 13.00 DALL'ANSA.-
14 aprile 2009
2009-04-14 12:54
Terremoto: Bagnasco a L'Aquila
Altri due milioni da Cei e ulteriori fondi dall'8 per mille
(ANSA)- L'AQUILA, 14 APR - Il presidente della Cei, cardinale Bagnasco, ha annunciato che La Cei destinera' ulteriori due milioni di euro all'emergenza ...

» 2009-04-14 12:31
Borsa: New York, futures deboli
Contratti su Dow Jones - 0, 2%, su Nasdaq - 0, 1%, su S&P 500 - 0, 4%
(ANSA) - ROMA, 14 APR - I futures sugli indici della Borsa di NY sono in calo, in un mercato che tira il fiato dopo che lo S&P 500 ha toccato i massimi ...

» 2009-04-14 12:27
Thailandia: rotto l' assedio
I leader della protesta si consegnano alla polizia
(ANSA)- BANGKOK, 14 APR - Le due giornate di guerra civile di Bangkok, con due morti e 123 feriti, si sono concluse stamani con la resa delle 'camicie ...
» 2009-04-14 12:22
Mostro Firenze: morto Mario Vanni
Condannato all'ergastolo per concorso in quattro omicidi
(ANSA) - FIRENZE, 14 APR - Morto nell'ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri, Mario Vanni, 82 anni, ex postino di S.Casciano Val di Pesa. Era stato co ...

» 2009-04-14 11:57
Trattore si ribalta, muore bambina
A San Martino delle Scale nel Palermitano
(ANSA) - PALERMO, 14 APR - E' morta schiacciata da un trattore una bambina di 7 anni che era a bordo del mezzo agricolo guidato dallo zio. L'uomo, 34 a ...

» 2009-04-14 11:52
Tassi: Euribor scende all' 1, 42%
E tocca un nuovo minimo storico
(ANSA) - ROMA, 14 APR - L'Euribor a 3 mesi, il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali, tocca un nuovo minimo storico scenden ...
» 2009-04-14 11:27
Mo: Israele, allerta su confine Sinai
Nel timore di ''infiltrazioni'' per attentati

» 2009-04-14 11:13
Cadavere imprenditore in un pozzo
A Lentini nel Siracusano, aveva mattoni legati alla pancia

» 2009-04-14 10:55
Francia: un morto a Parigi
Provenivano da due diverse ''banlieue''
» 2009-04-14 10:47
Filosofo Franco Volpi in coma
Uscito per giro in bici si e'scontrato con un'auto nel Vicentino

» 2009-04-14 10:29
Borsa: apertura in rialzo in Ue
Londra: +0, 19%, Francoforte: - 0, 05%, Parigi: +0, 68%

» 2009-04-14 10:12
Nucleare: pressing su Nord Corea
Russia, Cina e Giappone: tornare al tavolo delle trattative
» 2009-04-14 10:02
Pirateria: nave italiana in Somalia
Il Buccaneer e' all'ancora tra Puntland e Somaliland

» 2009-04-14 09:47
Terremoto: Regione parte civile
Chiodi, via dalle tende prima dell'inverno

» 2009-04-14 09:32
Peru': crolla ponte, 7 morti
Studenti e insegnanti tornavano a casa, 30 i feriti

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gwcached,177
CULTURA
EMPEDOCLE : UN SICULO DELL'AKRAGAS PRE CRISTIANA.-
13 aprile 2009

EMPEDOCLE ; UN FISICO,UN ALCHIMISTA,UN GUARITORE DELL'ERA PRE CRISTIANA DA RICORDARE


Era di antica famiglia nobile e ricca di Agrigento. Come suo padre Metone, che ebbe un ruolo importante nell'allontanamento del tiranno Trasideo da Agrigento nel 470, Empedocle partecipò alla vita politica della città negli anni fra il 446 e il 444 a.C., schierandosi dalla parte dei democratici e contribuendo al rovesciamento dell'oligarchia formatasi all'indomani della fine della tirannide, un governo chiamato dei "Cinquecento". Dai suoi nemici fu poi esiliato nel Peloponneso, dove forse conobbe Protagora e Erodoto. Tra i suoi discepoli vi fu anche Gorgia. Secondo il racconto di Diogene Laerzio, si iscrisse alla Scuola pitagorica divenendo allievo di Telauge, il figlio di Pitagora.Secondo altri seguì gli insegnamenti di Brontino e di Epicarpo.

Se della sua vita non abbiamo molti dati certi, la sua fama di mago contribuì, invece, a far nascere molte leggende sul suo conto. I suoi amici e discepoli raccontano ad esempio che alla sua morte, essendo amato dagli dei, fu assunto in cielo; i suoi detrattori, al contrario, riferiscono che caduto nella lavaEtna il vulcano avrebbe poi restituito solo i suoi calzari tutto per dimostrare la sua divinità. In realtà non sappiamo neanche se sia morto in patria o, come sembra più probabile, nel Peloponneso. I Sicelioti dell' lo veneravano come profeta e gli attribuivano numerosi miracoli.

A Empedocle la tradizione attribuisce numerose opere, fra cui anche alcuni trattati – sulla medicina, sulla politica e sulle guerre persiane – e tragedie. A noi sono giunti però solo frammenti dei due poemi: Sulla natura (?e?? F?se??, Perì phýseos, titolo per altro comune a molte opere filosofiche antiche) e Purificazioni (?a?a?µ??, Katharmoí). Della prima, di carattere cosmologico e naturalistico, sono rimasti circa 400 frammenti di diseguale ampiezza sugli originali 2000 versi, mentre della seconda, di carattere teologico e mistico, abbiamo poco meno di un centinaio rispetto agli originali 3000. La lingua da lui usata è il dialetto ionico. Il suo stile inoltre viene lodato dagli antichi. Cicerone (De Oratore 1, 217) afferma: «dicantur ei quos physikoús Graeci nominant eidem poetae, quoniam Empedocles physicus egregium poema fecerit» (siano pure detti poeti anche coloro che i greci chiamano fisici, dal momento che il fisico Empedocle scrisse un poema egregio); Aristotele (fr. 1, 9, 65) lo definisce "padre della retorica"; Lucrezio (De rerum natura 727 ss.) lo prende addirittura come modello.

Nel 1861, in suo onore gli viene intitolato il Regio Liceo Classico di Agrigento, fucina di grandi menti quali Pirandello, Sciascia, Camilleri e tanti altri.

Il pensiero [modifica]

La filosofia di Empedocle si presenta come un tentativo di combinazione sintetica delle precedenti dottrine ioniche, pitagoriche, eraclitee e parmenidee. Dalla filosofia ionica e da quella di Eraclito egli accoglie l'idea del divenire, del continuo e incessante mutamento delle cose. Da Parmenide, al contrario, accetta la tesi dell'immutabilità e dell'eternità dell'Essere. Empedocle – e come lui anche gli altri fisici pluralisti – risolve questa apparente contraddizione distinguendo la realtà che ci circonda, mutevole, dagli elementi primi, immutabili, che la compongono.

Empedocle chiama tali elementi radici e afferma che sono quattro: fuoco (Zeus), aria (Era), terraEdoneo) e acqua (Nesti). L'unione di tali radici determina la nascita delle cose e la loro separazione, la morte. Si tratta perciò di apparenti nascite e apparenti morti, dal momento che l'Essere (le radici) non si crea e non si distrugge, ma è soltanto in continua trasformazione. (

L'aggregazione e la disgregazione delle radici sono determinate dalle due forze cosmiche e divine Amore e Discordia (o Odio), secondo un processo ciclico eterno. In una prima fase, tutti gli elementi e le due forze cosmiche sono riunite in un Tutto omogeneo, nello Sfero, il regno dove predomina l'Amore. Ad un certo punto, sotto l'azione della Discordia, inizia una progressiva separazione delle radici. L'azione della Discordia, non è ancora distruttiva, dal momento che le si oppone la forza dell'Amore, in un equilibrio variabile che determina la nascita e la morte delle cose, e con esse quindi il nostro mondo. Quando poi la Discordia prende il sopravvento sull'Amore, e ne annulla l'influenza, si giunge al Caos, dove regna la Discordia e dove è la dissoluzione di tutta la materia. A tal punto il ciclo continua grazie ad un nuovo intervento dell'Amore che riporta il mondo alla condizione intermedia in cui le due forze cosmiche si trovano in nuovo equilibrio che dà nuovamente vita al mondo. Infine, quando l'Amore si impone ancora totalmente sulla Discordia si ritorna alla condizione iniziale dello Sfero. Da qui il ciclo ricomincia.

Il processo che porta alla formazione del mondo è quindi una progressiva aggregazione delle radici. Tale unione, lungi dall'avere un benché minimo carattere finalistico, è assolutamente casuale. E tale casualità si evidenzia a proposito degli esseri viventi. All'inizio infatti le radici si uniscono a formare arti e membra separati, che solo in seguito si uniranno, sempre casualmente tra di loro. Nascono così mostri di ogni specie (come ad esempio il Minotauro), che, dice Empedocle quasi anticipando Charles Darwin, sono scomparsi solo perché una selezione naturale favorisce alcune forme di vita rispetto ad altre, meglio organizzate e perciò più adatte alla sopravvivenza.

Le quattro radici sono anche alla base della gnoseologia di Empedocle. Egli infatti sostenne che i processi della percezione sensibile (essere modificati dagli oggetti esterni) e della conoscenza razionale fossero possibili solo in quanto esisteva una identità di struttura fisica e metafisica tra il soggetto conoscente, ossia l’uomo, e l’oggetto conosciuto, ossia gli enti della natura. Sia l’uomo che gli enti erano formati da analoghe mescolanze quantitative delle quattro radici ed erano mossi dalle medesime forze attrattive e repulsive. Questa omogeneità rendeva possibile il processo della conoscenza umana, che si basava dunque sul criterio del simile, tesi esattamente opposta a quella di Anassagora: l’uomo conosceva le cose perché esse erano simili a lui. Infatti così affermò Empedocle: «noi conosciamo la terra con la terra, l’acqua con l’acqua, il fuoco con il fuoco, l’amore con l’amore e l’odio con l’odio».

Nelle Purificazioni Empedocle riprende la teoria orfica e pitagorica della metempsicosi, affermando l'esistenza di una legge di natura che fa scontare agli uomini i propri peccati attraverso una serie continua di nascite e di morti, tramite cui l'anima, di origine divina, trasmigra da un essere vivente all'altro (animale o vegetale) per millenni. Questa concezione conduce al rifiuto assoluto dei sacrifici, poiché in ogni essere vivente è un'anima umana, che sta compiendo il suo ciclo di reincarnazioni. Se nel corso di questo ciclo l'anima si è comportata bene, al termine potrà tornare nella sua condizione divina.

Fra le due opere vi sono delle contraddizioni che non è facile conciliare. Clamorosamente, ad esempio, alla visione quasi scientifica del poema Sulla natura si contrappone la teoria della reincarnazione delle Purificazioni: nel primo scritto l'anima è anche detta mortale, mentre è definita immortale nel secondo. C'è chi ha spiegato tali incongruenze con la versatilità di Empedocle, scienziato e profeta al tempo stesso, medico e taumaturgo contemporaneamente. C'è invece chi ha ipotizzato una paternità diversa delle due opere.

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gwcached,177
SOCIETA'
LA NOTIZIA DELL'ANSA CHE NON ^STRISCIA^
12 aprile 2009
» 2009-04-12 15:59
Terremoto: Fini, Anno Zero indecente
Non si puo' speculare su una tragedia
(ANSA) - VILLA S. ANGELO (L'AQUILA), 12 APR - La trasmissione tv Anno Zero sul terremoto e' stata 'semplicemente indecente'. Lo ha detto Gianfranco Fini. 'L'unica cosa stonata in questa tragedia e' una trasmissione televisiva, sapete benissimo quale', ha detto il presidente della Camera: 'Non si puo' speculare sulla tragedia'. In Abruzzo 'questa volta lo Stato si e' visto, tutti hanno fatto il loro dovere al massimo'. Fini ha ringraziato Berlusconi in una lunga telefonata.

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gwcached,177
SOCIETA'
E PUR QUESTA E' SICILIA .-----
12 aprile 2009

Catania, che spreco
Opposta a un pessimo Torino, la squadra di Zenga non affonda i colpi, si limita ad amministrare e viene punita nel finale, quando un calo di tensione spiana la strada ai granata. Al vantaggio di Bianchi, replica subito Martinez , ma Natali, con la collaborazione di Izco e Bizzarri, trova la rete dell'insperato successo (foto Galtieri). Nel recupero, ingiusta espulsione di Stovini

Buona Pasqua
Domenica 12 il sito si ferma per le festività pasquali. Gli aggiornamenti riprenderanno lunedì 13. A tutti i nostri lettori, i migliori auguri di buona Pasqua

L'Abruzzo piange e la terra trema
Per la prima volta da domenica scorsa, c'è stata una notte di tregua per le popolazioni terremotate. Ma questa mattina lo sciame sismico è tornato a farsi sentire. Il bilancio dei morti è salito a 291, i soccorritori continuano a scavare fra le macerie

"Ora basta con le strette di mano"
L'Aquila: una volontaria contesta il presidente del Senato al suo arrivo a piazza d'Armi. La replica di Schifani: "Mi sembra che qui si stia facendo il massimo"

Nelle tendopoli si prepara la Pasqua
Sotto il coordinamento della Curia arcivescovile dell'Aquila e con l'aiuto dei volontari, allestiti dei piccoli altari per consentire le celebrazioni dei riti religiosi

E' iniziato l'esodo dalle grandi città
Quasi 9,2 milioni di italiani in viaggio per le festività pasquali: un milione in più rispetto all'anno scorso. E' quanto emerge da una ricerca realizzata dall'Osservatorio nazionale del turismo

Morto il pensionato colpito da un casco
Castelvetrano: si è aggravata la posizione di un motociclista che al culmine di un diverbio aveva ferito gravemente un uomo di 66 anni. Dopo quasi un mese di cure è sopraggiunta la morte: l'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia

Obama: "Barlumi di speranza"
Per il presidente degli Stati Uniti comincia a vedersi una luce in fondo al tunnel della crisi economica che colpisce l'America da sedici mesi. Ma aggiunge: "C'è ancora molto lavoro da fare"

Asse dei servizi, eterna incompiuta
di Tonino Demana
Un'opera pensata nel 1960, mai inaugurata e già depredata, sarebbe servita per migliorare la viabilità catanese. Adesso giace in abbandono e in preda ai vandali


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gwcached,177
SCIENZA
LO SAPEVATE CHE ?..................
12 aprile 2009
06 aprile 2009
sg.jpgConfermata la presenza di Vittorio Sgarbi in città per ricevere il cordone di “Console onorario” della Real Maestranza” In questi giorni si entra nel vivo delle celebrazioni della Settimana Santa di Caltanissetta. Mercoledì 8 aprile, in occasione dell’attesa processione della Real Maestranza, quest’anno arricchito dal gemellaggio con Siviglia e Popayan, sarà presente l’assessore regionale ai Beni Culturali Antonello Antinoro. Un momento che vede coinvolti i 400 artigiani che compongono la Real Maestranza per vivere l’intenso connubio tra storia e cultura che viene tramandato negli anni: la Processione del mercoledì Santo, infatti, è una delle più antiche dell’Isola e tutti i cittadini in questa occasione si uniscono per il rito della consegna delle chiavi della città da parte del sindaco al Capitano del corteo. Dalla Biblioteca Scarabelli partirà la processione dei “mastri”, circondata dalle figure dei Santi Protettori delle categorie fino in Cattedrale Santa Maria La Nova, dove si svolgerà la solenne celebrazione officiata dal Vescovo Russotto. Alle 12.30, presso il teatro comunale “Regina Margherita” di Caltanissetta, alla presenza del sindaco, del vice sindaco, del presidente della Provincia, degli assessori provinciali al Turismo ed alla Cultura, e del presidente onorario della Real Maestranza, il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi riceverà l’onorificenza in qualità di “Console onorario” per “la passione e il coraggio con cui ha riportato alla luce la ricchezza del patrimonio artistico siciliano, bene comune di altissimo valore”.

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