mercoledì 11 marzo 2009



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EPPURE QUESTA E' SICILIA
TRIBUNALE DI GELA RIMOSSO GIUDICE RITARDA SENTENZE; PERCHE' A CALTANISSETTA NON S'INTERVIENE?
11 marzo 2009

Dal quotidiano "la Sicilia Web " leggo e commento

Espulso il giudice PINATTO

ROMA - La Procura della Cassazione, rappresentata da Marco Pivetti, ha dato il via libera alla conferma della "rimozione dall'ordine giudiziario" di Edy Pinatto, il giudice che ha impiegato otto anni per depositare una sentenza sulla criminalità organizzata di Gela, provocando la decorrenza dei termini di carcerazione cautelare.

I provvedimenti depositati in ritardo da Pinatto riguardavano il processo "Grande Oriente".

Pivetti ha chiesto la conferma della decisione disciplinare emessa dal Csm lo scorso 7 luglio. Dopo essere stato giudice a Gela, Pinatto era stato trasferito a Milano. Lo scorso 30 giugno il gup di Catania lo ha condannato ad otto mesi di reclusione per omissione di atti d'ufficio, sempre in relazione ai ritardi nel deposito delle sentenze sui boss.
La decisione delle Sezioni unite civili di piazza Cavour - che si occupano tra l'altro dei processi disciplinari dei magistrati - si conoscerà entro un mese.

Il mio commento :

Non é ardimentosa la mia lagnanza se il mio dente batte sempre dove duole, perchè prende riferimento dall'odierno provvedimento adottato dalla Procura per il Tribunale di Gela.
Non é un caso sporadico ,nella mia pur amata Sicilia,se ,illustri lettori d'ogni censo e ad Ella Sig.ministro Della Giustizia Alfano, vi induco a ricordare che ,a Caltanissetta ,la mia bella città natale,da 30 anni e più, il Tribunale non riesce a concludere il Caso Geraci,o meglio,mostra tedio ed insofferenza su questo caso che invade, da così tanto tempo, gli archivi e le menti giudicanti del tribunale."

Il caso del complesso edilizio Geraci,rientra, come in effetti può essere dimostrata, nella più grande speculazione edilizia di Caltanissetta perpetrata a danno di cittadini meno abbienti ,che,alla fine degli anni 70,hanno partecipato ,dietro proclama del Comune dell'omonima città, ad una richiesta d'assegnazione ,in virtù del possesso di limitato reddito,per l'acquisto d'immobili d'edilizia ^economica e popolare ^ e della legge n. 166.27.maggio 1975,che ha ammesso l'impresa Geraci alla costruzione di case popolari a fruire dei benefici della legge di cui sopra .

Orbene, nel Tribunale di Caltanissetta ,oltre il contenzioso civile, che perdura da 30 anni e più e che ha visto l'inusitata latenza delle amministrazioni comunali che,non hanno ottemperato alle condizioni di convenzione stabilita fra il Geraci ed il Comune,da circa 7 anni ,i medesimi assegnatari del "compleso edilizio popolare Geraci",hanno visto pignorare in toto,la loro casa,pur se un mutuo é stato estinto e versata ,a suo tempo, la quota contanti, da società costituite,propositatamente, dall'illustre imprenditore e signore e, da questa azione imponitrice quanto truffaldina,alcun reato non solo é emerso,ma non lo si vuole fare emergere. La motivazione? il silenzio sovente é il mezzo che non deteriora il travaglio mentale,perchè é libero e conserva verità,vieppiù omertà .

Allora Illustre Eccellenza e Ministro Alfano, a Caltanissetta il reato sfugge ,non viene visto da chi é preposto alla difesa dei cittadini.

Ecco perchè credo che detto accadimento ,ormai si commenta da se.
Da una parte ,il rito civile ,composto da giudici che negli anni ,accingendosi all'istruzione del procedimento,quando si avvicinano al giudizio,per sconosciuti motivi,vengono trasferiti o,nel caso di permanenza ,l'istruttoria rimane contesa dal contenzioso contesto che è stato reso ingarbugliato da 30 anni di udienze e comparse se non addirittura da illecite considerazioni e gratuiti giudizi.

Se poi si guarda al procedimento penale,conclusosi da alcuni giorni ,si é assistito ,da parte dei giudici che, a seguito d' una opposizione all'archiviazione da parte di promittenti acquirenti, un incerto ,quanto confuso giudizio ha sentenziato ^il non luogo a procedersi^,pur se il Pubblico Ministero e la difesa si èrano pronunciati per un rinvio a giudizio.

E non crediate,illustri lettori,che Procura e Cassazione non abbiano afferrato il senso e l'azione del caso Geraci,perchè ,a delle evidenze non ci si può dissociare,ma certa indifferenza sul caso non solo fa rumore inevitabilmente,ma lede la dignità di tante famiglie che da trent'anni non possono ricevere il titolo della proprietà loro assegnata,perchè,l'illustre patron,deve reimporre,in difformità degli accordi in preliminare,un prezzo che rivaluta secondo una sua diabolica logica.

Egli, fa apparire d'essere vittima d'un mancato realizzo,quando ,egli stesso,secondo il suo iniziale progetto,fece di tutto per non trasferire gli alloggi di cui si discute,per rivalutarne il prezzo nel tempo.

Alcuni si sono dovuti sottomettere alle sue angherie,altri ,ancora aspettano una Giustizia sperando che sia più giusta.

Pertanto io mi domando : perchè a Gela si é provveduto e a Caltanissetta non si interviene ?

***Il reato di violenza alla persona c'é ,anche se la sede non é l'azienda,assimilo il fatto,che ci riguarda, ad un vero caso di mobbing dove chi detiene le leve decisionali è un gruppo di potere, che comprende, tra l’altro, i così detti “colletti bianchi”e le regole “tacite” di comportamento, che si instaurano in esso, rispondono sovente a logiche clientelari, che ruotano attorno all’abuso di ufficio e sfociano in atti discriminatori.***

Carissimo Sig. Ministro Alfano,io mi appello ad Ella, al suo senso d'equilibrio e del giusto che,é noto,gli é riconosciuto; Intervenga dunque anche a Caltanissetta; E' necessario quanto indispensabile una sua visione sui fatti che ho declamato in tal senso e sui quali mi riservo ogni dettaglio.-

Aaronn

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