quando l’uomo
con uno spontaneo atto,
salutava . . . l’occasionale passante
o il conoscente . . . con un saluto riverente.
Quel saluto . . . creava l’armonia del momento,
simboleggiava
un atto di riguardosa vicinanza.
Quel saluto.
. . era il seme mattutino
sparso nel
terreno
per
ricavarne un futuro nutrimento.
Oh . . . si
. . .
per il
saluto
non c’era a
quel tempo
la frase da
cercar . . .
non era essenza
quotidiana,
non era
espressione d’ appartenenza
a una classe
eletta,
ma forza
autentica dell’uomo
che ci
teneva a camminar
con la
schiena diritta.
C’era . . . l’autentico intendo . . .
d’esprimer
vicinanza
e, con il
viso che trasmetteva tenerezza
per un
domani nell’anima
pregna d’amore e d’amicizia .
Oggi .
. . come allora . . . è pur mattino . . .
e nasce un nuovo sole
e si ringrazia lo stesso Dio
come atto d’un primo compimento
che concede luce al nuovo giorno.
Oggi . . . così come allora . . .
ci ricordiamo . . . degli amici più vicini,
ma del saluto, tramandatoci dal
tempo,
ricorriamo
al messaggio
che ormai è progresso in tutto il
mondo.
“Buon
giorno . . . Apri
la finestra del tuo cuore . . .
lascia entrare il nuovo sole . . .
Oggi sarà un giorno ricco
d’emozioni.”
Tanto scriviamo oggi con sentimento . . .
con frasi
già fatte . . . aforismi e citazioni . . .
“Buon giorno” . . . ancora
leggiamo soddisfatti . . .
A chi ci regala il sorriso e,
a chi, a volte, con un fiore o un cuore
c’infonde l’allegria del momento.
Il saluto appena
svegli
è storia antica del mondo intero
che ha
tracciato le controverse storie
dei
quartieri e dei viandanti
appena
giorno.
Oggi . . .
Non c’è più lo
sguardo nell’incontro
che trasferiva
nelle menti
del passato
e del presente immagini e momenti
di ciò che
l’uomo teneva dentro realmente.
Oggi . . . ci
s’incontra . . . semplicemente . . .
fra il
rumore d’una umanità decadente
Che corre .
. . con frenetica irriverenza
e non
s’accorge di disperdere nel nulla
L’autentico
contatto con la vita.
Salvatore Casales
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