martedì 6 ottobre 2015

Sottoscrivi con Bloglines Premessa a “Le Tavole del Maestro” Quanto segue é una cospicua serie di tavole. Argomenti d’istruzione che durante gli anni di presenza nell’Istituzione Libero Muratoria sono state declamate nelle varie tornate e festività massoniche. E’ il primo libro che l’autore si è accinto a scrivere al fine di documentare … com’è d’uso nella massoneria … tanti rispettabili fratelli sugli scopi e sui motivi, che spingono l’uomo del terzo millennio, a omologarsi a una società che, trova facile a rinunciare alle regole di convivenza sociale per soccombere alla legge del deserto. Non è stato un lavoro improbo, quello di scrivere un libro di tavole massoniche. La raccolta inizia negli anni della mia giovinezza, quando all’ora apprendista, dopo il sentire dei Maestri, emerse in me, da una palese prospettiva nel pensiero, l’interesse per la “Conoscenza”, come percorso verso l’incerta via del perfezionamento interiore e dalla quale può venire fuori la verità. Scritto in varie tappe, è stato utilizzato quel metodo capace di nettare l’oggetto - il simbolo - dello studio - e penetrare in esso nel significato più profondo. Ovvero, iniziando l’indagine esoterica “dall’abito esteriore”, fino a raggiungere il nucleo centrale dell'idea, che è la sua anima. Durante questo mio peregrinare non ho guardato solo ai simboli materiali, viepiù a quel soggetto più raffinato della ricerca, a quello straordinario simbolo vivente, che è l'essere umano. Gli argomenti, sono un crescendo d’esperienze del mio percorso formativo massonico e iniziatico. Sono argomenti trattati nelle tornate dalle quali, è nata una simbiosi emergente dal confronto tra fratelli che, partecipi, in un ambiente rituale, con i loro interventi di levatura, negli anni, hanno influito positivamente sulla mia crescita. Sono stati loro a ispirare il mio interesse verso la cultura filosofica e massonica esoterica e voluto, in più periodi, che io svolgessi la funzione istitutiva e dottrinaria, dell’oratore e di M.V. di loggia. I temi trattati portano pochi cenni sulla storia della Massoneria perché tale, spesso, da tanti scrittori ideata con verità relative o, pur se affascinanti, da motivate investigazioni. La Libera muratoria è stata quella che è stata; i massoni hanno fatto propri i valori più alti e nobili dei grandi iniziati del passato, sublimandoli in quella che orgogliosamente è definita filosofia massonica. Oggi, il suo processo di codificazione, nell’ambiente generale, ha avuto una graduale lievitazione, seppure la mia concezione mantenga, integro l’idealismo del concetto primigenio, nel senso che ha ritenuto non interrotta l’azione operativa, verso la quale i massoni ancora oggi sono diretti, sia sul piano esoterico sia in quello iniziatico. Le tavole entrano nel merito di concetti assunti nelle varie ricerche su Pitagora, Platone, Aristotele, che, insieme a tanti altri filosofi contemporanei, come Lessing, Heghel, R. Guenon, J.Evola e Pareison, ho trovati tra i più rappresentativi interpreti di una dottrina che la massoneria ha fatto propri. Tanti sono, anche gli scritti d’istruzione, di ricerca filologica e filosofica, dalla quale emerge il principio della libertà di coscienza e della tolleranza, della fraternità; della morale e dell’etica massonica, oltre Il carattere fondamentale delle Costituzioni massoniche del Rev. Anderson (1717) che rende possibile anche ai non cristiani di appartenere all'Ordine della muratoria universale. Per ciò, le stesse, non sono il dettato di letture a uso esclusivo del libero muratore perché lette e commentate in un ambiente riservato massonico, che può possedere una conoscenza generale della Tradizione esoterica, ma anche all’occasionale lettore profano - inteso nel linguaggio massonico - perché egli, qualora lo desideri, attraverso la lettura delle stesse, si possa cimentare in una ricerca profonda e pervenire alla conoscenza dell’autentico progetto massonico. Progetto muratorio, troppo spesso infangato e sottovalutato da tanti detrattori, ignoranti sulla natura della massoneria e sulle sue finalità. Disegno, oso dire, con il precipuo fine connesso al suo idealismo di penetrare nei meandri di un lontano passato che ha espresso tanta cultura che va dal medioevo fino ai nostri giorni. Modello costruttivo ardimentoso, che ebbe sviluppo in Italia per opera dei “Magistri Comacini” (VII-VIII secolo); Compagnie di Maestri d’importanza e fama i quali, addestrando al lavoro manuale gli antichi tagliatori di pietre e scegliendo uomini con peculiari caratteristiche, formarono gli operai del muro, del legno e del ferro; e, in seguito, i mastri e i capi mastro. Questi maestri provenienti dalle valli comasche, a squadre emigrarono dando sviluppo all’architettura lombarda divenendo i successivi custodi, gelosi delle tecniche di costruzione. Di costoro fu l’opera delle grandi costruzioni di cattedrali, di conventi e d’istituti, i quali intesero l’arte muratoria non solo a quella costruzione fatta di operosità manuale e d’ingegno architettonico, ma a quella ideale che li avrebbe elevati spiritualmente verso la suprema conoscenza, per trasferirci la magnificenza della loro “Grande Opera”. La «Grande Opera» del perfezionamento che va attuato operando sopra l'individuo singolo, squadrando, levigando e ettificandolo sino a trasformarlo nella «pietra cubica della Maestria», ossia, attraverso l’Arte di edificazione spirituale. La perfetta analogia ermetica che almeno dal 1600 compare anche innestata a quella puramente muratoria e insegna che «la Grande Opera» si attua operando sopra la «materia prima», l’Uomo e lo trasforma in «pietra filosofale aurea» seguendo le norme dell'«Arte Regia ermetica». Le pagine che seguono, contengono anche considerazioni personali, non ingenerate dalla fantasia, ma dottrinarie alle quali molti massoni, spesso, si sono riferiti e si riferiscono per gli aspetti di autenticità, derivati da una ricerca, che è stata rigorosa e metodologica su documenti antichi di carattere esoterico e filosofico e dai contenuti che vanno dal pitagorismo, alla storia hiramitica per giungere all’ermetismo e all’alchimia che hanno caratterizzato la cultura dell’ordine massonico, nonostante i contrasti politici e religiosi e le repressioni che la muratoria ha dovuto subire da quando si manifestò, all’inizio del settecento in Inghilterra, grazie anche al rapido crescere dell’Impero Britannico, diffondendosi rapidamente prima in Europa e poi in altri continenti. Le tavole del maestro, tracciano l’evoluzione dell’uomo e l’indagine su di lui, dal punto di vista filosofico e come progetto inserito nell’ambiente massonico che, nel tempo, pur nei vari mutamenti opportunistici succedutisi, ha mantenuto l’antropologia, ne ha conservata la sua concezione al fine di un proseguimento delle finalità morali, etiche e di tradizioni … inserite in un sistema antropologico sui fini da perseguire. In più di uno scritto, sulla filosofia dell’iniziazione muratoria, emerge il concetto che distingue la cultura profana dalla conoscenza iniziatica, l’inequivocabile posizione, molto diffusa nel nostro ambiente massonico, in cui s’intende considerare, come la cultura profana e/o elitaria non abbia una qualsiasi attinenza o importanza in confronto alla conoscenza iniziatica, (Guenon). Il massone dalla sua cultura elitaria o profana non può, né deve trarre alcun profitto. La massoneria, non richiede soggetti eruditi che scambino tale loro condizione come diretta acquisizione per sentirsi degli iniziati. Sicuramente l’essere dei dotti può essere d’appoggio a meglio comprendere la dottrina, ma abbiamo necessità di uomini che siano espressione di umiltà, di solidarietà e di libertà. Nella muratoria all’atto dell’inizio del processo iniziatico, muore un profano e nasce un iniziato per divenire massone. “Non sarebbe libera muratoria se i massoni, nelle logge, portassero gli stessi metalli che, nel principio della loro iniziazione, hanno scelto di tenere fuori dal tempio”. Le tavole sulla morale massonica, sono state la prima ispirazione culturale, filosofica ed esoterica, sul metodo di penetrare i misteri della perfezione iniziatica, con la consapevolezza che, ogni iniziato, al fine della sua rettifica interiore, debba, primariamente, intendere l’arte della fratellanza della libertà e dell’uguaglianza. Ogni iniziato, deve guardare al proprio se e penetrare nei misteri dell’iniziazione stessa al fine precipuo di motivare e concretare la sua permanenza nella libera muratoria. Viepiù per scrollarsi dalla profanità che l’ha pervaso nel mondo profano, per meglio comprendere l’iniziazione muratoria nei suoi aspetti virtuali prima e reali in seguito, per versarsi alla realizzazione di quel progetto muratorio che è l’uomo; sul precipuo perfezionamento interiore quale é l’indirizzo verso il quale sarà diretto il suo divenire. Tanto é detto in questi scritti, che non hanno l’ardire di sostituire alcun testo di filosofia, della massoneria in generale. Questi ultimi, semmai, entrano nel particolare a cominciare dall’iniziale motivazione che vede riuniti periodicamente i massoni nelle logge dal rito d’Iniziazione quando l’iniziando è fatto accomodare in un gabinetto di riflessione e spogliato dei suoi metalli, per indicargli che, negli ambiti della libera muratoria, vanno lasciati fuori le passioni, il potere e i vizi, per finire alle normali tornate d’istruzione. Stato quest’ultimo, destinato a far comprendere all’iniziando il processo in atto di una trasformazione che lo trasferisce dallo stato della profanità a quello dell’iniziato. Le prove simboliche che il profano acquisisce sono sensazioni di morte e poi di rinascita a nuova vita, di elevazione in un mondo superiore, spiritualmente più evoluto. Fondamentale, pertanto, per il lettore - profano - è capire il vero significato dell’Iniziazione. Tali sono i concetti espressi durante le iniziazioni a un uditorio di liberi muratori, con tono solenne. Contenuti che si riferiscono sia alla filosofia dell’iniziazione di apprendista che all’acquisizione, nel tempo, dei successivi gradi, di compagno e poi di maestro. Altri argomenti ancora, dicono del simbolismo che caratterizza tutta la significazione che il rituale stesso fornisce nei vari passaggi più rappresentativi degli aumenti di salario, essendo patrimonio ritualistico e simbolico dell'Ordine muratorio in armonia con la concezione più antica del fine della massoneria. Tanto è spiegato sul concetto di “massoneria operativa” o degli Antichi e di “massoneria speculativa” dei Moderni, sul “deismo e sul teismo”, la cui differenziazione filosofica - esoterica, ancora oggi, nonostante la fusione delle due Grandi Logge, quella di Londra e quella dell’Unita d’Inghilterra, avvenuta nel lontano cinque giugno 1816, che ne decretarono la fusione e la riconciliazione, è sempre motivo di studio e di distinguo per (quell’antropologia filosofica massonica) che distinse codificazioni differenti, perché diverse furono le due concezioni dei liberi muratori sia “Antichi e Moderni”. Tanto ancora, è riportato nelle tavole del maestro per ricondurre nel merito ogni azione comportamentale che il libero muratore deve osservare per essere elemento di riferimento nella società. Tanti sono gli argomenti trattati, inerenti alla morale, all’etica, all’ipocrisia, all’equità e alla giustizia; sul difficile, quanto ancora incerto, dialogo fra chiesa e massoneria, sul distinguo fra libertà universale, profana e iniziatica; sull’origine dell’agape rituale. In quest’ambito, uno studio approfondito, mi ha condotto ad argomentare sul carattere storicistico del simbolismo dello zodiaco, come i pensatori geniali, cinquemila anni prima la venuta del Cristo, seppero interpretare i simboli del passato secondo la tradizione esoterica; sul distinguo fra solstizi ed equinozi, esponendo l’aspetto esoterico e astrologico e l’influenza che ha avuto nelle varie ere e sullo stato evolutivo dell’uomo fino ai nostri giorni. Per ciò, “le tavole del maestro”, non sono state titolate tali per elevare lo scrittore al più alto grado della maestria o perché scritte simbioticamente da un grande saggio che, dopo tanti anni di permanenza nell’istituzione muratoria, ha raggiunto l’apice del suo ego. Le stesse, hanno assunto tale denominazione in- quanto rappresentano il lavoro di un uomo che, attraverso la ricerca e il confronto con altri uomini, dallo stesso idealismo muratorio, ha voluto portare per memoria di se e ad altri, i principi massonici secondo la visione del suo pensiero. L’autore senza, avere esaurito l’intento di continuare a perseguire la via della conoscenza, confida d’essere riferito a un maestro d’umanità per ciò che ha inteso essere il suo percorso e per quanto ancora a lui rimane relativo e incerto. ***
Le tavole del Maestro di Salvatore Casales Perché l’uomo del terzo millennio tende a omologarsi a una società che trova facile rinunciare alle regole di convivenza sociale per soccombere alla legge del deserto? Questa raccolta di esperienze di vita massonica-un percorso formativo filosofico-ermetico e iniziatico nel quale emerge l’indagine esoterica quale metodo di crescita interiore - Ce lo spiegherà l'autore. Tipheret – www. Tipheret.org In Libreria > 095 7649137