venerdì 10 dicembre 2010


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Luce di mare



Se un di decidessi di guardare il mare

I tuoi occhi vivrebbero

la luce della luna, delle stelle, del sole.

Se un di decidessi di pensare con il mare

vivresti le più belle storie di natanti e di briganti.

Se un di decidessi di toccare il mare

Sentiresti la sua energia penetrare nelle membra.

Sentiresti il suo odore ,

avresti le mani empie di quel sale

che dona sapore alla vita,

che contiene l’amalgama della rivoluzione della specie.

Se un di decidessi di stare in mezzo al mare

Saresti soli tu e lui,

a pensare a quel divenire

che costruisce l’uomo fino al finire.

Se un di decidessi di pensare alla sua immensità,

allora capiresti quanto sia capace di donare

tutto ciò che l’uomo nonostante la sua opulenza

Non potrà, giammai, il povero arricchire .-

Aaronn

giovedì 9 dicembre 2010


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(A mia Nonna)

Una donna di ferro

Vegliarda donna di cotanto battagliero aspetto,
mostravi di te,
tale a condottiero altero
che dopo cruenta battaglia,
il coraggio manifestar volea dell’indomito guerriero.

Erano altri i tempi, che nella forza, una donna
trovava distinzione esprimendo vanto,
giammai mostrando l’indice nel segno del rigore,
ma lo sguardo del severo,
per ricever il salario del rispetto puro;

Erano altri tempi,in cui il far da dominio le dava il giusto segno
e,quando con le amiche, in quel salotto,narrava dei difficili anni suoi ,
della guerra,della carestia ,
della fame, del figliol soldato,
giammai il coraggio perdea del decoro e la speranza del miglior futuro.

“Vedi ? come ricordo intensamente quel tempo andato?
quel tuo volermi tanto bene,
avvolte, con indifferenza ?
Temendo tu, non rivedere più quel solingo piccolino
al quale volevi donar la tua vissuta esperienza.”

Ero spaurito e non capivo quell’ albero vegliardo ;
Solo ora, che lo rivedo tutto in fiore,
do merito a quella fiera donna d’una volta,
per tutto ciò che ne è stato della sua secolare pianta,
simbolo d’amore rimasto impresso nella mia mente.-
Aaronn

domenica 5 dicembre 2010


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I Nuovi mafiosi.

I cittadini di Caltanissetta ,al mercatino del sabato costretti a subire il pizzo e il danneggiamento della loro auto parcheggiata nella zona viciniore il Campo sportivo di Pian del lago o ( del Piano degli extracomunitari ).
December 5, 2010


IL MIO COMMENTO :

Oggi il commento sul titolo esposto in vetrina ,si fa per dire,é non solo forte e sostenuto ,ma nutre immensa preoccupazione per quanto succede nella nostra città di Caltanissetta dove quotidianamente ogni supermercato,tante farmacie o altri pubblico esercizi,da tempo, sono presenziati da una postazione di extracomunitari che, fuoriusciti dal centro di accoglienza, sosta nelle vicine uscite di tali negozi obbligando ,con la loro massiccia presenza, quanti transitano per chiedere l'elemosina. Questa visione decadente ,ormai sviluppata,nella città di Caltanissetta, dura da qualche tempo,e nonostante qualche sporadico intervento delle forze dell'ordine ,nulla é mutato.

Nessuno ,dico nessuno ,ne esce indenne dal pagamento del pizzo ( un euro,che si mostra a prebenda); chi accenna la contestazione ,rischia guaio maggiore alla persona o all'auto,per come accaduto ieri 4 dicembre.

Grottesco non vi sembra illustri lettori e cittadini ? Eppure dopo tanto clamore su i siciliani espressione del tempo di certa mafiosità,vuoi a torto o a ragione, che ha inciso nel loro intimo, nella loro cultura, ecco,come ad un tratto ,come nelle più remote commedie pirandelliane, venir fuori ,dalle lontane terre desolate,gli extra-della comunione ;giovani , africani,marocchini,etc… prendere il posto o meglio,il soprannome ai siculi. Ci sarebbe da sentirsi rinati e inorgogliti se ciò significasse la fine di una storia che ,come un fardello ,i siciliani,da qualche secolo ci portiamo dietro.
Ebbene si,mi sembrano loro,alla luce dei fatti, I nuovi mafiosi.

Esigere dai Nisseni (l'elemosina) ad ogni parcheggio d'auto della città,si badi bene incustodito,perché loro non fanno un vero lavoro; loro prendono i soldi e,dopo il raccolto,vanno via; se si esprime lagnanza o non si versa la sommetta con abbondanza,solo un atteggiamento di promessa intimidazione é bastevole perché i Nisseni si vedono costretti ad aduarsi ,anche contro il proprio volere.

Ma fin qua ,é saputo, i nisseni,come tutti i Siciliani,sono un popolo ospitale e si può anche dire che una certa tolleranza non é venuta mai meno . Si sa ,un pò di comprensione,di sentimento cristiano; su via ,sono solo ragazzi che, senza nulla,sono partiti dalle lontane terre in cerca di un avvenire, di un progetto di vita migliore e noi ,lo abbiamo capito e tentiamo ancora, anche con spirito di adattamento ,di venir loro incontro,per quel che si può,con quelle limitazioni che il periodo di piena crisi consente .E non si vengano a ripetere le frasi già fatte d’essere xenofobi o razzisti perché,su quanto vi sto raccontando sussiste ,invece ,la loro ferma volontà di invadenza del nostro territorio per incutere paura negli abitanti che non aderiscono alle loro richieste .
Paura di che ,qualche buontempone ,potrebbe sussurrarmi; ed ecco detto:
A Caltanissetta,si sa,il sabato é d'obbligo per i nisseni andare al mercatino,ci si va per mille motivi,ma si deve pur posteggiare l'auto. Ebbene oggi 4 dicembre 2010, circa n. 10 auto ,posteggiate nel retrostante campo sportivo,sono state oggetto di seri danni,calcolabili dalle 1000 alle 2000 €.ciascuna.

Le forze dell'ordine ,informate dai malcapitati,ma anche dal sottoscritto,sono intervenute tempestivamente le quali hanno eseguito gli accertamenti di rito .Ma tanto, può fermarsi solamente nella denuncia dei cittadini che inevitabilmente ,possono solo denunciare la carente presenza delle forze di polizia e dei carabinieri sul posto mercatino di ogni sabato? Oggi più di ieri , tale sorveglianza è ridotta ad una sparuta minoranza di vigili urbani interessati solo allo snellimento del traffico .

Il mercatino Illustri signori del Governo della Città di Caltanissetta é meta di massaie, di famiglie con modeste posizioni reddituali ,non vi accede il riccone o la regina dai sette veli. Al mercatino del sabato ,si va per risparmiare e la cittadinanza é ormai giunta alla esasperata condizione di non potere più subire un taglieggiamento o,addirittura come oggi avvenuto,il danneggiamento ,come a sfregio ,della propria utilitaria acquistata con le privazioni ed il contenimento della spesa mensile ,divenuto come non mai difficoltoso.

Per quanto sopra esposto si chiede a tutti gli organi preposti alla tutela e all'ordine della città di inibire l'atto dell'accattonaggio agli extracominitari nella città onde prevenire che malcontenti possano ingenerare disordini in tutto il comprensorio cittadino.
Aaronn
è Salv.Casales
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I cittadini di Caltanissetta ,al mercatino del sabato costretti a subire il pizzo e il danneggiamento della loro auto parcheggiata nella zona viciniore il Campo sportivo di Pian del lago o ( del Piano degli extracomunitari ).
December 5, 2010



IL MIO COMMENTO :

Oggi il commento sul titolo esposto in vetrina ,si fa per dire,é non solo forte e sostenuto ,ma nutre immensa preoccupazione per quanto succede nella nostra città di Caltanissetta dove quotidianamente ogni supermercato,tante farmacie o altri pubblico esercizi,da tempo, sono presenziati da una postazione di extracomunitari che, fuoriusciti dal centro di accoglienza, sosta nelle vicine uscite di tali negozi obbligando ,con la loro massiccia presenza, quanti transitano per chiedere l'elemosina. Questa visione decadente ,ormai sviluppata,nella città di Caltanissetta, dura da qualche tempo,e nonostante qualche sporadico intervento delle forze dell'ordine ,nulla é mutato.

Nessuno ,dico nessuno ,ne esce indenne dal pagamento del pizzo ( un euro,che si mostra a prebenda), si pronuncia o li contesta ,perché guaio maggiore potrebbe loro accadere,per come accaduto ieri 4 dicembre.

Grottesco non vi sembra illustri lettori e cittadini ? Eppure dopo tanto clamore su i siciliani che hanno espresso certa mafiosità,vuoi a torto o a ragione, che ha inciso nel loro intimo, nella loro cultura, ecco,come ad un tratto ,come nelle più remote commedie pirandelliane, venir fuori ,dalle lontane terre desolate,gli extra-della comunione ,giovani , africani,marocchini,etc… prendere il posto o meglio,il vizietto ai siculi. Ci sarebbe da sentirsi rinati e inorgogliti se ciò significasse la fine di una storia che ,come un fardello ,da qualche secolo ci portiamo dietro.
Ebbene si,mi sembrano loro,alla luce dei fatti, I nuovi mafiosi.

Esigere dai Nisseni (l'elemosina) ad ogni parcheggio d'auto della città,si badi bene incustodito,perché loro non fanno un vero lavoro; loro prendono i soldi e,dopo il raccolto,vanno via; se si esprimi lagnanza o non si versa la sommetta con abbondanza,solo un atteggiamento di promessa intimidazione é bastevole perché i Nisseni si vedono costretti ad aduarsi ,anche contro il proprio volere.

Ma fin qua ,é saputo, i nisseni,come tutti i Siciliani,sono un popolo ospitale e si può anche dire che una certa tolleranza non é venuta mai meno . Si sa ,un pò di comprensione,di sentimento cristiano; su via ,sono solo ragazzi che, senza nulla,sono partiti dalle lontane terre in cerca di un avvenire, di un progetto di vita migliore e noi ,lo abbiamo capito e tentiamo ancora, anche con spirito di adattamento ,di venir loro incontro,per quel che si può,con quelle limitazioni che il periodo di piena crisi consente .E non si vengano a ripetere le frasi già fatte d’essere xenofobi o razzisti perché,su quanto vi sto raccontando sussiste ,invece ,la loro ferma volontà di invadenza del nostro territorio per incutere paura negli abitanti che non aderiscono alle loro richieste .
Paura di che ,qualche buontempone ,potrebbe sussurrarmi; ed ecco detto:
A Caltanissetta,si sa,il sabato é d'obbligo per i nisseni andare al mercatino,ci si va per mille motivi,ma si deve pur posteggiare l'auto. Ebbene oggi 4 dicembre 2010, circa n. 10 auto ,posteggiate nel retrostante campo sportivo,sono state oggetto di seri danni,calcolabili dalle 1000 alle 2000 €.ciascuna.

Le forze dell'ordine ,informate dai malcapitati,ma anche dal sottoscritto,sono intervenute tempestivamente le quali hanno eseguito gli accertamenti di rito .Ma tanto, può fermarsi solamente nella denuncia dei cittadini che inevitabilmente ,possono solo denunciare la carente presenza delle forze di polizia e dei carabinieri sul posto mercatino di ogni sabato? Oggi più di ieri , tale sorveglianza è ridotta ad una sparuta minoranza di vigili urbani interessati solo allo snellimento del traffico .

Il mercatino Illustri signori del Governo della Città di Caltanissetta é meta di massaie, di famiglie con modeste posizioni reddituali ,non vi accede il riccone o la regina dai sette veli. Al mercatino del sabato ,si va per risparmiare e la cittadinanza é ormai giunta alla esasperata condizione di non potere più subire un taglieggiamento o,addirittura come oggi avvenuto,il danneggiamento ,come a sfregio ,della propria utilitaria acquistata con le privazioni ed il contenimento della spesa mensile ,divenuto come non mai difficoltoso.

Per quanto sopra esposto si chiede a tutti gli organi preposti alla tutela e all'ordine della città di inibire l'atto dell'accattonaggio agli extracominitari nella città onde prevenire che malcontenti possano ingenerare disordini in tutto il comprensorio cittadino.
Aaronn
è Salv.Casales

giovedì 28 ottobre 2010


Sottoscrivi con Bloglines Chiesa:*Il Collegio* in Caltanissetta

Gli anni migliori

Non mi sono accorto
di aver visto passare
i miei anni migliori ;

Ne è rimasta solo la sembianza,
ne è rimasto solo il profumo,
mi è rimasta impressa,

la mia mente del giovinetto,
che per la piazza e le vie spassando
capiva di esser tutto ,

di non esser solo,di volere il mondo.
M’ è rimasta nel cuore la mia città,
quella città di allora che

nella sua semplicità ,
sembrava esser fatta apposta per me;
Per me, che non mi sono accorto d’essa,

dei miei anni migliori,
di quelli più veri,
di quelli più puri.

Forse tutto ciò è giusto
o forse no,
ma essi sono volati via lo stesso.

solo il tempo ed i luoghi sono li,
come la brezza,il sole, la pioggia,vivi
nella mia mente,nei miei ricordi.
Aaronn é
Salvatore Casales


Poesia prima

lunedì 25 ottobre 2010


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Il mio luogo

Il mio luogo è l’universo infinito,

là, dove sostano le stelle ,

là, dove gli astri e i pianeti

brillano nel buio.



Il mio luogo è in quel principio lontano

dove giacciono gli opposti,

dove tutto è unità

che vivifica nello spazio;



in quel principio dove nasce il tempo,

dove il pensiero è l’atto del creato,

dove ricercar la verità è ritrovar se stessi

come conquista d’un tesoro nascosto.



Il mio luogo è nel tempo

quello che, nato assieme al mondo,

è della storia umana il tempio

nel quale l’uomo é memoria in eterno.



Il mio luogo è fra le stelle,

lumi, che accendono il libero pensare,

i sogni ,le angosce ,il divenire;

che guidano l’uomo nel suo percorso lento.-



Salvatore Casales

é Aaronn

sabato 7 agosto 2010


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Teachtaireachtaí agus na doiciméid iompair faoi rún le hábhar san Iodáil agus san Eoraip

martedì 3 agosto 2010


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Un Poeta non è mai solo.






Con lo sguardo all’infinito e il pensiero assorto;
Ti vedo Poeta sognare
nel riprendere il tuo passato ,

quello che nel core hai tenuto
che fugar non vuole i ricordi puri
rimasti coloriti dagli anni più sinceri.

In tanti perdono le passate storie per la via,
In tanti scordano l’origine che li ha preceduti,
In tanti rimangono ignari d’essere su questa terra.

Tu, invece, pensi e rimani fermo al tuo trascorso,
Tu mantieni ancor solido il contatto
con l’immaginifico divenire del tuo percorso.

Ricordi quando t’inebriavi al pensiero
d’ una scuola marinata o,
con gli amici, d’una mattutina passeggiata?

Quanti progetti disegnava la mente tua
facendoti sperare a quel futuro radioso
che sovrano s’apriva al tuo pensiero forte.

Un futuro fatto, di storie,
di novelli amori
nati in erba che sarebbero stati l’invito alla vita.

Ma tu poeta, epperò , mi sembri un passero solitario
che vive sui rocciosi monti e sulle torri
in cerca d’una femmina con la quale spartire i suoi insetti.

Giammai un narratore di novella chiacchierata,
ma solo un pensatore che,con l’animo intenso,
gratificar vole il suo trascorso.

Quello che da bimbo abitava assieme al vento
che Ti prendeva per mano e ti sfiorava il sonno
e che,alla fine,Ti faceva poi scordar ch’el tempo era svanito.

Ma oramai adulto,
sei arrivato alla linea del confine ,
caparbio; che vale il proseguir fino alla meta ?

Che t’importa?
Rivivi il nuovo giorno , gratifica la vita
che s’appresta a rincorrersi nel tempo ;

tendi a nuovi soli da sognare, ai verdi prati da calcare,
alle colline baciate dal maestrale,
agli infiniti mari da navigare,

e poi dirti infine; antico poeta
di non scordar di noi nell’altra vita
e del bel ricordo d’esser stati figli tuoi in questa terra.-

lunedì 19 luglio 2010

martedì 1 giugno 2010


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Traviata : Dalle liriche in vernacolo.-
1 GIUGNO 2010

Traviata



Attia, ma nun ti si stancatu

di ripassari sta to vita ?

Cunvingiti,……..nun essiri tistardu,

picchì lu to passatu

oramai lu tempu l’ha lassatu ni la via.

Eppirciò, pensa a lu prisenti.



Taliati ni lu puzzu di la to cuscenza

E dumannaci ….cu si ora ,…

chi valuri avi ni sta terra la to prisenza

e si lu cuntu nun ti torna;

Vidi di mettiri rimediu a sta mancanza.

Nun lassari ca na traviata



metti scuru darrè di tia,

nun lassari ca t’ammu a pinsari

sulu dde na fotografia;

pirsuaditi, ca si c’è na cosa cavi valuri ni sta vita

è : lassari lu sciaguru.....

ca resta di l’omini veri ni chista terra.


Aaronn

sabato 20 marzo 2010



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Il gabbiano di Nadia Turriziani
Vorrei essere un gabbiano…
Per volare silenzioso
sulle note melodiose del nostro amore.

Il vento tra le ali,
lo sguardo…
perso verso il tramonto lontano.

Il respiro sospeso
ed il cuore che segue una musica soave.

Vorrei essere un gabbiano
per accedere in punta di piedi
nell’armonia di suoni dei tuoi pensieri.

Vorrei…

Vorrei, ma non posso.

Sono solamente un umile uomo
perso nel turbinio chiassoso della vita.

Cieco e sordo, purtroppo,
alla bellezza suadente della natura.

Egoista e rude
nell’assaporare le gioie che essa ci offre.

Vorrei…

Vorrei solamente il tuo amore.

Vorrei amarti ed essere felice con te.

Nel cielo, con le ali aperte
mentre ci lasciamo andare all’ultimo ovattato volo.

...Il volo della vita.-

venerdì 12 febbraio 2010



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Una epistola scritta prima

(Epistùla ante scripta)

Oh Voi che diman mi leggerete
ricordando ch’ io possa essere stato quel tale
che, ad introdurre un’epistola d’etica e di morale,
ha del comportamento suo l’assunto ricevuto,
che è quel che s’esige all’uomo di miglior pensiero ;

non correte con la mente a fantasticar l’etico interprete ;
non son’io stato un santo umanista,
né, un essere speciale ,
ad avere seguito * gli eroici furori *
di libertade e giustitia espressi da Bruniana memoria.

Enfatici discorsi oggi non emergono,
dal mio umil soliloquio, ingenerato da ciò che vita intera
ha vissuto, cercando di giungere
a quella risulta che dona distinguo
e dignitade all’uomo di sentimento e di libero pensare.

Verità ,Giustizia e Libertà non sono ideali eretti a simboli
che a fatica e sacrificio devono ondular nel cielo o
come bandiere sventolare invano.
Esse, nell’uomo, rimangono l’universal concetto
perché egli ascenda a ranghi superiori.

Esse, sono pregne delle ceneri
raccolte nel campo del conflitto
de patrioti e de l’innocenti
che sangue e vita
lasciarono su in terra .

Mentre io, non sono,
d’un corrotto uomo,
una medicina che mantiene il corpo sano,
nè servo degli accadimenti
ancorato a questa società in degrado.

Per donde,
ho solamente dibattuto,
ho semplicemente fatto adire alla coscienza
tutto ciò che all’uomo,
come spazio, deve essere concesso;

per la lotta fino alla fine,
per significato d’attribuire alla vita.
Perché tale è la mostranza dell’agire da condottiero ,
ché tanto tiene a serbare l’identità
ch’è motivazione prima della vita.

Per ciò, tanto deve esser così detto,
perché Libertà, e Giustizia ,
non devono rimaner retaggio d’uomini incerti
che, silenti e sciocchi,
non hanno giammai pensato di posseder il tempo.

Quel tempo, è prodotto d’esperienza e conoscenza,
che giunger deve dal pensiero all’azione
come prezioso oggetto d’alimento di veritade
che di stoico trascorso è nutrimento,
giammai di potere uniforme,ma di materia universale di tramando .

domenica 7 febbraio 2010 - 12.34

Aaronn